Non è di tutti l’arte sottile di saper comunicare, creando empatia tra gli ascoltatori. Eppure giovedì, 28 novembre, nell’Aula Magna del Seminario Vescovile di Vigevano siamo stati protagonisti di un momento condiviso di grande impatto emotivo. Doveva essere una normale conferenza, promossa dal Serra Club Vigevano Lomellina e dalla parrocchia di Sant’Ambrogio in Cattedrale con la collaborazione delle associazioni di insegnanti cattolici (AIMC, UCIIM) e l’Ufficio Scuola diocesano, una semplice relazione come tante, intorno al tema “L’io si costruisce nel tu”, stralciato dalle parole del grande Martin Buber, teorizzatore del principio dialogico dell’io. ... Continua a leggere
Invece Pietro Lombardo psicopedagogista, fondatore e direttore del Centro Studi Evolution di Verona, ci ha letteralmente catturati, facendoci sentire “presi dentro” in un’atmosfera creata dalla felice alchimia tra le sue competenze professionali, il discernimento sapienziale del vivere, sperimentato su se stesso, e le domande di senso più intime di ciascuno di noi. In modo simpatico, ha saputo far affiorare in noi uno spazio di apertura all’ascolto: le sue parole penetravano come gocce, capaci di saziare una sete profonda che tutti mettiamo a tacere, travolti dalla fretta di un quotidiano troppo rumoroso, che ci bombarda con mille stimolazioni sensoriali esterne ma ci impedisce di fermarci e prendere coscienza delle esigenze del nostro io più profondo. Quando veniamo al mondo, siamo fontana di energia vitale, portiamo in noi la luce dello Spirito; la bellezza della creazione si riflette in noi. Ma tutto si opacizza… siamo poca cosa, è vero, ma non possiamo identificarci con i nostri errori, lasciarci morire con le nostre ferite interiori, adagiarci in prospettive di comodo, egoistiche ed egocentriche. Dio ha provato l’emozione della gioia, creandoci, e torna a ricrearci ogni giorno, donandoci la possibilità di un nuovo inizio col Suo amore. Si fa nostro compagno di viaggio in Gesù.
Gesù non ci fa mai la predica, ci accoglie, ci ama e ci racconta come è bella la vita. Non accetta i nostri alibi e le facili giustificazioni, in cui il nostro io si sprofonda, perdendo il coraggio di crescere.
Facendoci sentire amati, ci restituisce alla verità di noi stessi, al senso alto della nostra identità. Il nostro volto è riflesso del Suo volto; in noi c’è qualcosa che vale all’infinito. Siamo preziosi ai suoi occhi: ci stima!
L’ascolto della Sua Parola ci apre a un percorso di autocoscienza, ci fa scavare fino alla zona del più intimo sentire, che struttura il nocciolo del nostro essere umano. Attraverso l’ascolto entriamo nel nostro santuario interiore per contemplare l’immagine e la somiglianza divina in noi. Questo si chiama autostima e si radica nella fede: “tutto posso in colui che mi da la forza”, diceva San Paolo.
Gioia, accoglienza, entusiasmo sono i segni di un incontro con Gesù che ci ha trasfigurato il cuore. La fede diventa noiosa se non tocca il cuore; a nulla serve restare imbrigliati in un rigido dottrinalismo che soffoca il respiro dell’anima. Se poi si concentra sul fare, la fede diventa moralismo e si riduce al sociale. Una fede viva invece sollecita costantemente allo stupore. Ciò che conta è lasciarci interrogare dal mistero della vita; coltivare la dimensione dell’infinito che ciascuno di noi racchiude in sé… ma all’interno di una relazione dialogica con quel Tu che ci svela a noi stessi. L’amore fa fermentare le nostre risorse personali, le potenzia e concentra le nostre energie verso un obiettivo. “Eccomi…manda me!” Sentendoci amati, siamo pronti ad assumerci la responsabilità di una scelta, a giocare noi stessi nella fedeltà ad un legame. Cominciamo a discernere il bello, il bene, il giusto e lo trasmettiamo agli altri, in una relazione di prossimità. Raggiungiamo la nostra maturità personale proprio quando diventiamo generativi. Come insegnanti, genitori o preti, siamo chiamati ad essere amministratori fiduciari della speranza di cui la vita è portatrice. I giovani oggi cercano dei maestri, testimoni di quello che professano; insegniamo loro che la passione è energia e brucia la fatica…consegniamo loro il fascino di quel miracolo che è la vita di ciascuno, nella sua unicità.
Grazie a don Mauro Bertoglio, perché, nel duplice ruolo di parroco del Duomo e di cappellano del Serra Club, ci hai permesso di conoscere un grande comunicatore, Pietro Lombardo, un uomo che sa impegnarsi ed appassionare, condividendo il sogno della formazione integrale della persona umana in una visione etica.
L.Z.