Preghiera di ringraziamento di fine anno 2020

Preghiera di ringraziamento di fine anno 2020

di padre Antonio Rungi, teologo passionista, delegato arcivescovile per la vita consacrata della diocesi di Gaeta.

Grazie, Signore!
Grazie per tutto quello che ci hai donato in questo anno 2020, durante il quale normali e straordinari avvenimenti hanno segnato la nostra vita e la nostra storia, o Dio d’amore infinito e provvidenza senza fine. Non possiamo dimenticare, Gesù, la sofferenza che ha invaso il nostro cuore per la pandemia che ha portato via milioni di persone in tutto il mondo.
Nonostante questo dramma che abbiamo vissuto e continuiamo a vivere, ci rivolgiamo a Te con queste tre espressioni che nascono dal nostro cuore: ti diciamo grazie, ti chiediamo scusa e perdono.

E allora, grazie per le poche persone che ci hai fatto incontrare durante questo terribile anno, dalle quali abbiamo ricevuto tanto e alle quali abbiamo dato quel poco che abbiamo. Quello che Tu Signore ci hai donato e con grande generosità abbiamo distribuito, donandolo con amore sincero ad ogni fratello e sorella di questa amata terra, soprattutto se nella sofferenza, a causa della pandemia.

Grazie, Signore, anche per le persone che, involontariamente o volutamente, ci hanno fatto del male, facendoci soffrire ingiustamente. Perdonale anche Tu, dopo che le abbiamo perdonato noi dal profondo del nostro cuore.

Grazie, Signore, per il dono della vita, della salute, del cibo quotidiano, del lavoro ed anche della malattia. Tutto serve a rendere lode a Te, padre della vita e gioia senza fine.

Grazie di tutti i sacramenti e soprattutto della santissima eucaristia, che ci è mancata, in questo anno 2020, per lunghi mesi, e in quei pochi che ne abbiamo usufruito, da essa abbiamo attinto la forza ed il coraggio di andare avanti nonostante le tante difficoltà provocate dal coronavirus.

Grazie per Papa Francesco, che Tu hai scelto alla guida della navicella di Pietro, in questo tempo di tempesta non ancora sedata. Nella solitudine più totale ci ha insegnato ad avere speranza e a confidare nella tua mano.

Grazie per i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, e per i fedeli laici che nel silenzio quotidiano lavorano per la diffusione del Tuo Regno, senza attendersi nessuna ricompensa, se non quella eterna. Molti di loro sono stati esemplari, eroici e martiri in questo anno di sofferenza mondiale.

Grazie per le madri e i padri che portano avanti con tanto sacrificio e dignità le loro famiglie naturali, spesso aggravate dal peso della mancanza del lavoro e da tante preoccupazioni, soprattutto oggi in seguito al damma della pandemia che ha chiuso definitivamente le speranze di tanta gente onesta e laboriosa.

Grazie per i figli delle tante famiglie normali e dei tanti nuclei familiari in cui i bambini vivono l’esperienza dolorosa della separazione dei genitori e il loro divorzio. Signore non abbandonare queste anime innocenti, il cui volto è segnato dalla sofferenza specie in questo tempo di distanziamento.

Grazie per il dolore e la croce che purifica e fortifica il cuore e la mente dell’uomo credente. La croce che Tu hai portato con coraggio sulle tue spalle, sia il segno distintivo di ogni cristiano che ama la vita e lotta per la vera vita.

Grazie della sapienza degli anziani, dell’innocenza dei piccoli e dell’entusiasmo dei giovani, grazie soprattutto per la maturità e l’equilibrio di quanti hanno in mano le sorti delle famiglie, delle istituzioni e dei popoli di tutto il mondo.

Grazie per tutto e per tutti, ben sapendo che non potrà mai essere totale il nostro ringraziamento per questo anno che tu ci hai donato e che è passato così lentamente, perché il dolore e la sofferenza rallentano il tempo.

Grazie per i nostri parenti, vicini e lontani, stretti o larghi, per gli amici e i conoscenti, per le persone care e alle quali vogliamo bene e riceviamo del bene.

? Grazie per gli uomini politici che sono seri e corretti nel loro agire. Grazie per gli uomini della cultura, della scienza, della medicina, dell’economia, dei servizi sociali e per tutti quelli che sono impegnati onestamente a portare avanti un progetto di pace e giustizia sociale a livello locale e mondiale.

Grazie per i medici, gli infermieri, il personale sanitario, le forze dell’ordine, i volontari, ma soprattutto grazie per i sacerdoti che sono morti sul campo per essere vicini agli ammalati di coronavirus.

Grazie per i tanti poveri che vivono con dignità la loro condizione sociale e dai quali apprendiamo la lezione più vera e bella della vita: di sapere superare ogni difficoltà con dignità, anche quella attuale della pandemia.
Donaci Signore la forza di essere generosi con tutti, fino in fondo, senza guardare l’origine, la provenienza, il colore della pelle, la religione, ma di guardare nel cuore di ogni uomo. Fa, o Signore, che nessun uomo al mondo soffra per la miseria e la fame, conseguenza dell’egoismo e dei benessere dei potenti della Terra.

Grazie per il Creato, la bellissima natura che Tu ci hai donato e che hai messo nelle nostre mani, perché ne avessimo cura con amore e nel rispetto di quelle leggi fisiche che hai immesso nell’universo, quando l’hai chiamata dal nulla all’esistenza.

Grazie per i nostri genitori, vivi o defunti, e per le persone tutte che passando su questa terra, come viandanti del cielo hanno lasciato il loro segno di santità e rettitudine morale. Ti affidiamo, Signore, i tanti morti di quest’anno deceduti senza un gesto di amore e vicinanza, nel letto di un ospedale o reparto di covid-19.

Grazie, Signore, perché ci hai affidato alle cure della tua dolcissima Madre, Maria santissima, che veneriamo con speciale titolo nel primo giorno del nuovo anno.

Grazie per tutti i santi, in particolare di San Giuseppe che, in ascolto della tua parola, hanno realizzato il loro sogno, quello di camminare sulle strade che portano alla salvezza finale.

Grazie, oggi e sempre, grazie per sempre, anche se non meritiamo tanto amore e comprensione, senza chiederci nulla in cambio, ma solo una risposta d’amore generosa a servizio della Tua parola, che è luce sui passi dell’uomo pellegrino verso l’eternità in cerca della vera felicità. Amen.

(fonte: radiocivitainblu.it, 28 dicembre)

AUGURI per il 2021

Il Te Deum di una Serrana, past president di Serra Italia. Continua a leggere

Il Service Giovani Palermo racconta San Junipero Serra

Al termine di un percorso che ha visto come protagonisti Alberto, Daniele e Marco, viene offerto a tutti un video che in maniera semplice introduce alla figura di San Junipero Serra, mettendo in evidenza l’eccezionalità della vicenda, dei dati, e l’amore con cui San Junipero, e i frati con lui, si sono dedicati alla missione, all’annuncio del Vangelo.
A Palermo, tutto è cominciato con Marco, che ha mostrato interesse per il progetto di incontrarsi attorno alla figura di San Junipero, ed ha coinvolto dei suoi amici. Quando gli incontri si sono avviati, i ragazzi frequentavano il primo anno della Scuola Secondaria di Primo Grado.

Gli incontri si sono svolti in Seminario, ed hanno collaborato due seminaristi: Massimo Schiera – oggi Diacono – e Alessio Taormina. È andato a me il gradito compito di raccontare la storia di San Junipero.

Questa bellissima storia è stata rappresentata con plastici e disegni, ed alla fine è stato prodotto un power point che è stato presentato al Serra Club Palermo una sera in Seminario, prima della conviviale con i seminaristi.

Alcuni elementi hanno colpito particolarmente Alberto, Daniele e Marco: le fatiche affrontate da San Junipero; il rapporto intrecciato con gli indigeni che sono stati sostenuti in maniera molto concreta dai frati; la scoperta delle espressioni della cultura degli indigeni e il loro rispetto del crocifisso, oggetto loro sconosciuto, ma che vedevano venerato dai frati. Anche l’Arcivescovo, mons. Corrado Lorefice, informato dell’attività svolta, l’ha molto apprezzata.

I ragazzi, che hanno stupito gli adulti con la loro presentazione di San Junipero, in seguito si sono adoperati per trasformare il power point in video: quello che oggi offriamo a tutti.

E il percorso non si chiude… attendiamo di poterci riunire ancora periodicamente, allargando la cerchia di amici, per far scoprire a tutti la bellezza dello stare insieme, giocando e scoprendo personaggi come San Junipero, ed impegnandoci per trasmettere quanto appreso.

Maria Lo Presti

Santo Natale 2020. Gli auguri del Presidente

Carissimi amici serrani,
chi di noi avrebbe mai pensato di celebrare il Santo Natale in piena pandemia mondiale?
La nostra esistenza ci riserva molte sorprese, a volte spiacevoli, a volte meravigliose, ma quello che è
veramente importante è di avere la forza di andare sempre avanti, come soleva ripetere il nostro Santo.
Alcuni di noi potranno trascorrere questo Santo Natale in famiglia, altri, purtroppo, avranno perso
qualcuno loro caro, altri ancora saranno costretti a passarlo in un letto di ospedale; non sarà il Santo
Natale di incontri ed abbracci ma del rispetto delle regole e della vita, ma certamente un giorno tutto
questo avrà termine e torneremo più forti di prima.
Nella novena di Natale si canta “Regem venturum Dominum, venite adoremus” e più che mai
quest’anno la nascita di Gesù porterà la speranza che ogni tristezza e ogni dolore saranno annientati e
che il Bambinello sarà foriero di amore, incanto, meraviglia e stupore.
Auguro a tutti voi e ai vostri cari un Santo Natale di pace e serenità con questa bellissima poesia.

Enrico Mori

 

O Gesù, che ti sei fatto Bambino
O Gesù,
che ti sei fatto Bambino
per venire a cercare
e chiamare per nome
ciascuno di noi,
tu che vieni ogni giorno
e che vieni a noi in questa notte,
donaci di aprirti il nostro cuore.
Noi vogliamo consegnarti la nostra vita,
il racconto della nostra storia personale,
perché tu lo illumini, perché tu ci scopra
il senso ultimo di ogni sofferenza,
dolore, pianto, oscurità.
Fa’ che la luce della tua notte
illumini e riscaldi i nostri cuori,
donaci di contemplarti con Maria e Giuseppe,
dona pace alle nostre case,
alle nostre famiglie,
alla nostra società!
Fa’ che essa ti accolga
e gioisca di te e del tuo amore.

Card. Carlo Maria Martini (Messa della notte di Natale – Duomo di Milano – 24.12.1995)

 

E’ uscito Il Serrano n. 150

UN REGALO DI NATALE. Il nuovo numero 150 della Rivista Il Serrano, Organo dell’associazione Serra International Italia.

Sfoglia qui sotto la rivista.

 

Aperte le iscrizioni al Convegno Nazionale Vocazionale.

Riportiamo la lettera di invito di don Michele Gianola, direttore dell’ Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni, la lettera/invito per il prossimo Convegno Nazionale Vocazioni 2021 sul tema:

«La santificazione è un cammino comunitario da fare a due a due» (GE 141)

 che si svolgerà online  dal 3 al 5 gennaio 2021.

E’ possibile effettuare l’iscrizione gratuita cliccando qui di seguitoiscrizioni online

Ai Presidenti dei Distretti
e ai sigg. Membri del Serra International Italia
Loro Sedi

Prot. n. 08 /UNPV/20

14 dicembre 2020
San Giovanni della Croce

Carissimi amici Serrani,

anzitutto spero di trovarvi bene, in questo tempo di pandemia che viviamo nella fatica e nel dolore di molti cercando di coltivare per tutti quella speranza che viene dalla fede e si costruisce attraverso le relazioni buone che possiamo mantenere tra di noi. La vita dello Spirito scorre proprio attraverso i legami di bene che come un reticolo di vasi sanguigni porta la linfa a tutto il Corpo.

Grato per il prezioso lavoro che svolgete a servizio della Pastorale delle Vocazioni desidero invitarvi al Convegno Nazionale che quest’anno si terrà online nei giorni consueti, dal 3 al 5 gennaio 2021. Sulla pagina del nostro sito (www.vocazioni.chiesacattolica.it) potete trovare il programma e il link per l’iscrizione gratuita e che potete inviare ai vostri contatti, cogliendo l’occasione di allargare gli inviti, che questa modalità ci consente.

Come già avete avuto modo di fare, vi invito a promuovere il nostro servizio di e-commerce www.vocazioni.store che offre la possibilità di rendere più accessibili i sussidi e il materiale prodotto dall’Ufficio a servizio degli operatori di pastorale vocazionale. Anche per la rivista ‘Vocazioni’, di cui con grande attenzione puntualmente condividete gli articoli sul vostro sito web, vi ringrazio se potrete promuovere l’abbonamento anche attraverso la promozione ‘invita un amico/a’ che abbiamo reso disponibile per il 2021. Per eventuali informazioni: vocazioni@chiesacattolica.it.

Auguro a tutti un Santo Natale, nella sobrietà che questo periodo ci richiede, certo che la contemplazione del Bambino che nasce ci farà sentire ancora tutti fatti della stessa carne che è la Sua.

Il Signore vi benedica.

don Michele Gianola
Direttore UNPV-CEI

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Per iscriversi gratuitamente cliccate qui di seguito: iscrizioni online

L’anno di San Giuseppe

Era l’8 dicembre 1870 quando il beato Pio IX, con il decreto “Quemadmodum Deus” dichiarò San Giuseppe Patrono della Chiesa universale.

Tempi duri all’epoca per la Chiesa a causa gli eventi politici e militari che si susseguirono in quell’anno quando, con l’entrata delle truppe dei Savoia a Roma attraverso la breccia di Porta Pia, si poneva fine alla sovranità temporale del Pontefici.

A distanza di 150 anni, Papa Francesco, con la Lettera Apostolica “Patri Corde”, ha voluto ricordare la figura del Padre putativo di Gesù proclamando, dall’8 dicembre 2020 all’8 dicembre 2021, l’Anno di San Giuseppe, “al fine di perpetuare l’affidamento di tutta la Chiesa al potentissimo patrocinio del Custode di Gesù”.... Continua a leggere

 

Cosimo Lasorsa

Club Siena. Festa degli auguri col nuovo cardinale

La festa degli auguri di Natale è sempre stata una tappa importante nel calendario delle attività annuali del Serra club di Siena. La ricerca di un confortevole ambiente e di una buona cucina, gli inviti ai rappresentanti degli altri numerosi sodalizi cittadini e soprattutto la volontà di dare alla cerimonia religiosa ed alla conviviale un significato  della “mission” specifica del Serra, hanno da sempre impegnato i presidenti di turno dell’associazione. ... Continua a leggere

In tempi difficili, un segno di speranza

Un grande segno di speranza per la nostra Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, e per l’intera Chiesa, ci è stato dato Sabato 10 Ottobre 2020 nella Basilica di San Francesco a Ferrara. Qui hanno avuto luogo, infatti, le ordinazioni presbiterali di don Alessandro Battistini e don Thiago Camponogara, due giovani che il nostro Serra Club di Ferrara ha sempre sostenuto ed incoraggiato durante tutto il loro cammino vocazionale.

Il nostro Serra Club di Ferrara li ha avuti graditi ospiti in occasione del suo recente ed ultimo incontro, tenutosi Lunedì 16 Novembre 2020, cioè il terzo lunedì del mese come d’abitudine, L’incontro, causa emergenza Covid, è necessariamente stato contenuto nella sua durata e caratteristiche, consistendo essenzialmente nella S.Messa seguita dall’Adorazione Eucaristica, ma concedendo spazio e tempo sufficiente alle testimonianze dei due novelli sacerdoti. Queste testimonianze sono diventate ormai una prassi che il Serra Club di Ferrara ha sempre chiesto in occasione di nuove ordinazioni presbiterali e/o diaconali. Soprattutto in questo periodo, però, in cui le nostre scarse certezze in campo sanitario, sociale, economico, lavorativo, ecologico lasciano il posto a preoccupazioni molto reali, la scelta di don Alessandro e don Thiago di consacrarsi al Signore non può che essere un segno di speranza e del fatto che Dio non si dimentica di noi.

Seguono le testimonianze sui percorsi di vita che hanno portato don Alessandro e don Thiago a questo loro importante traguardo. Un articolo più esteso lo si può trovare nel settimanale cattolico di informazione La Voce di Ferrara-Comacchio, N. 29 del 02 Ottobre 2020.

In chiusura all’articolo riportiamo, inoltre, la bellissima testimonianza di Suor Maria Cristiana su ‘La Clausura – una porta sul mondo’. Questa testimonianza si riallaccia molto bene alle precedenti di don Alessandro e don Thiago per quanto riguarda ‘l’incompletezza del prima’ e ‘la pienezza del dopo’.

“Come prima cosa ho dovuto cambiare radicalmente la mia idea sui sacerdoti …”

Nella mia esperienza cristiana, fatta fino alla Cresima, sacerdote era colui che non aveva di meglio da fare se non girare per il paese, con il volto triste e cupo, raccontando storie su Gesù e dicendo a noi ragazzi che se non ci fossimo comportati bene saremmo finiti all’inferno. Crescendo, il mio giudizio tagliente sui preti non si è modificato, anzi, per antitesi guardavo con soddisfazione alla mia vita, felice di non essere come loro. Avevo tutto ciò che un uomo può desiderare: un lavoro prestigioso nell’Esercito, divertimento, indipendenza economica ….. Eppure qualcosa mi mancava.

Ho impiegato diversi anni per comprendere che chi bussava insistentemente alla porta del mio cuore era Lui, il Signore. È stato necessario un lungo e faticoso cammino di discernimento, che mi ha portato da Nardò a Bolzano, fino al seminario di Ferrara, dove sono arrivato otto anni fa e dove ho avuto la fortuna di ricredermi circa l’idea di sacerdote che avevo costruito in giovinezza. Gli insegnanti della Facoltà Teologica, i rettori del seminario, i parroci delle parrocchie in cui ho prestato servizio (due anni a San Paolo del Lido degli Estensi e due nell’Unità Pastorale di Quartesana, Cona e Codrea), i sacerdoti che frequentavano il Seminario e i seminaristi con cui ho condiviso questo percorso di crescita …. in loro ho incontrato uomini autentici, testimoni della gioia della Resurrezione, intenzionati a spendersi completamente per Cristo; capaci di riconoscere Dio nel volto del prossimo, ascoltandolo, accogliendolo e curandolo con grande spirito di sacrificio e servizio, ma sempre con il sorriso e l’entusiasmo; disposti a “sporcarsi le mani” tra e per la gente, con una pastorale viva ed effervescente che passava attraverso l’esempio della propria persona.

Ed eccomi qui, ad un passo dalla mia ordinazione sacerdotale. Confesso di non riuscire ad esprimere ciò che provo in questo momento: sono attraversato da un turbine di sentimenti che vanno dalla trepidazione per una nuova avventura alle preoccupazioni che il ministero comporta; dalla gioia alla grande responsabilità di essere sacerdote. Di una sola cosa sono certo: la mia consacrazione sarà vissuta nell’impegno particolare di essere testimone della gioia della Resurrezione. Sì, perché Cristo è risorto veramente! Spero di riuscire ad incarnare l’augurio che mi ha fatto Monsignor Vittorio Serafini: “Sii sempre un audace seminatore di speranza, un Apostolo gioioso e generoso nel servizio di tutti”.

Don Alessandro Battistini

“Dopo tanti anni ho sentito una sana inquietudine: il Signore è stato paziente …”

Sono don Thiago Camponogara, ho 33 anni, sono nato in Brasile e sono cresciuto in provincia di Verona con la mia famiglia. Fin da piccolo ho sentito il desiderio di entrare in Seminario, ma la mia famiglia ha preferito lasciarmi crescere nel mio paese e rinviare ad un età più matura un’eventuale entrata in seminario.

Durante il periodo dell’adolescenza si è allontanata l’idea sacerdotale e sono cresciuto facendo le esperienze tipiche di quell’età con i miei amici del quartiere; ciò mi ha permesso di conoscere molta gente e soprattutto di vedere la vita sotto vari punti di vista, grazie anche ad alcuni viaggi compiuti in Europa, e non solo, che mi hanno aiutato a maturare sia come uomo sia come cittadino. All’età di vent’anni la mia vita sembrava consolidata tra il lavoro nell’azienda di famiglia, la passione per il calcio in un piccolo club locale, alcune attività di volontariato con i giovani del mio paese, le serate con gli amici e qualche esperienza amorosa. Ma più si stabilizzava questa vita ordinaria, più nasceva dentro di me una sana inquietudine che mi portava a pensare a Dio e a valutare la mia vita sotto un punto di vista cristiano e non solo sotto il profilo della soddisfazione economica; così dopo alcuni avvenimenti ho intrapreso un cammino di conversione, grazie anche all’aiuto di alcune figure sacerdotali e di vari amici, approfittando di alcuni pellegrinaggi e di un gruppo di preghiera dove si univa esperienza spirituale e crescita fraterna. Dopo aver compreso che Dio mi stava chiamando ad un “di più”, ho iniziato un cammino di discernimento vocazionale dapprima nell’equipe vocazionale della diocesi di Verona, per poi arrivare a Ferrara il 23 settembre 2013 dove sono stato accolto con gioia. In questi sette anni di seminario sono state molte le attività che ho compiuto e che mi hanno fatto maturare, ma sono state anche molte le persone che ho incontrato e con le quali ho creato legami importanti. Questo percorso mi ha portato dopo sei anni a diventare diacono, il 7 dicembre 2019, e a prendere il baccalaureato in Teologia presso la Facoltà teologia “Sant’Antonio” di Bologna, il 23 giugno 2020. A breve sarò ordinato sacerdote e dopo tutti questi anni di formazione comprendo come l’ordinazione presbiterale sia un dono che Dio fa non solo a me, ma a tutta la Chiesa che sono chiamato a servire. Ringrazio tutte le persone che mi hanno affiancato e sostenuto in questi anni e soprattutto ringrazio il Signore per aver avuto pazienza con me, e aver guardato con misericordia un suo figlio.

Don Thiago Camponogara

#GuardoSenzaFiltri – Contest Fotografico del Distretto 73 Puglia-Basilicata e della Fondazione Italiana Beato Junipero Serra

Il Distretto 73 Puglia-Basilicata del Serra International Italia, guidato dal suo Governatore Filly Franchino, e la Fondazione Italiana Beato Junipero Serra del Serra International Italia, guidata da Marco Crovara, bandiscono il concorso fotografico  #GuardoSenzaFiltri; tema di questa prima edizione è  “L’altro oltre la paura”. “La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi”. Il Contest è finalizzato a promuovere la cultura dell’incontro contro ogni forma di isolamento. “In questo tempo di pandemia, abbiamo cominciato a diffidare di chi ci è accanto e contro ogni nostro più innato istinto di essere sociali, ci stiamo accorgendo che nessuno appartiene più  a nessuno, poiché temiamo anche un caloroso saluto o diffidiamo di un semplice accostarsi ad un amico. Viviamo nel cospetto che l’altro-da-me   – chiunque esso sia -, col suo stare nella nostra vita, possa nuocere alla nostra salute”.  Papa Francesco, attraverso la sua nuova lettera enciclica Fratelli tutti, ci riporta quanto già affermato in un incontro del 2013:  «L’isolamento e la chiusura in se stessi o nei propri interessi non sono mai la via per ridare speranza e operare un rinnovamento, ma è la vicinanza, è la cultura dell’incontro. L’isolamento, no; vicinanza, sì. Cultura dello scontro, no; cultura dell’incontro, sì». Il giovane Beato Carlo Acutis diceva: ” La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi”.   Occorre quindi ripartire da questa verità per ritrovarci e rinnovarci. Perché se è vero che stiamo perdendo tanto in umanità, più che in salute, è anche vero che possiamo risollevarci  a partire  proprio da questo invito. Perché non tutto è ancora perso e qualcosa di buono  ancora ci è rimasto[1].

Il Contest è aperto incondizionatamente a tutti coloro che desiderano parteciparvi, a prescindere dall’età e dalla residenza anagrafica. E’ stato altresì istituito un premio speciale per gli under 21. Ogni partecipante, attraverso la fotografia, racconterà di un incontro, di uno sguardo, di un vissuto legati al periodo della pandemia e da cui  sia scaturita un’emozione  che faccia riflettere contro ogni forma di isolamento, o dalla quale emergano il coraggio e la sfida della ripartenza. E’ possibile scaricare  il Regolamento e il Modulo di iscrizione da  www.serraclubitalia.it e dalla pagina Facebook  del Serra International Italia.

Antonio Cataldo Miscioscia

[1] Da Agenzia SIR – editoriale del 4.11.2020 di Piergiorgio Aquilino

 

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