80a Convention Internazionale del Serra a Chiang Mai, Thailandia. Aperte le iscrizioni

Aprono le iscrizioni online per la 80a Convention Internazionale dei Serra Club che si terrà a Chiang Mai, la seconda più grande e più visitata città della Thailandia dal 22 al 25 giugno 2023, presso l’Empress Hotel and Convention Center.

The Serrans of Thailand have been working hard to put together a fantastic schedule of cultural, spiritually enriching, and inspirational events for Serra’s 80th International Convention.

You definitely won’t want to miss out on this one!

We invite you to come to Thailand’s second largest and most visited city in the north for our Serra International Convention 
from June 22-25, 2023.

A Few of Our Featured Speakers (more to come!) 

Luis Antonio Cardinal Tagle,
President of the Permanent Interdicasterial Commission for Consecrated Religious

Charles M. Cardinal Bo,
Archbishop of Yangon, Myanmar
President, Federation of Asian Bishops’ Conferences (FABC)

Bishop Francis Xavier Vira Arpondratana,
Bishop of Chiang Mai

A first-rate selection of featured speakers, panelists, and workshop leaders will inspire you with new ideas to bring home to your club. Confession, Adoration, and daily Mass will nourish and strengthen your soul and spiritual connection to our mission.

 

 

 

 

Club di Catania. S. Agata tra Occidente ed Oriente

Sabato 14 gennaio 2023, presso il Seminario Interdiocesano di Catania, il Serra Club Catania ha ospitato un incontro in preparazione alle festività agatine, organizzato congiuntamente assieme al Lions Club Catania Vallis Viridis e alla Fidapa Catania, intitolato “S. Agata tra Occidente ed Oriente”.
Relatore dell’incontro è stato il prof. Carmelo Crimi, professore ordinario nel settore di “Civiltà bizantina”, formato alla scuola del grecista Quintino Cataudella e del bizantinista Rosario Anastasi, il quale ha insegnato, durante la sua carriera, Lingua Greca, Filologia bizantina e Storia bizantina nel Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, di cui è stato anche Direttore per alcuni anni. L’attività scientifica del prof. Crimi si è concentrata in modo particolare sulla letteratura greca tardoantica e bizantina, sugli scritti dei Padri della Chiesa dell’area orientale – in particolare Gregorio Nazianzeno – e sulla agiografia tardoantica e bizantina, con lavori, tra l’altro, su S. Agata e S. Barbara. La sua vastissima produzione scientifica spazia dalla filologia alla storia letteraria e
comprende, oltre a numerosi saggi, spesso presentati in prestigiose sedi congressuali, anche diverse edizioni critiche di testi, pubblicate in autorevoli collane del settore, quali l’edizione della anacreontea di Michele Sincello “Per la restaurazione delle venerande e sacre immagini”, quella carme “De virtute” di Gregorio Nazianzeno, quella dei “Versi per la domenica di Pasqua” di Arsenio o quella recentissima dell’ “Encomio di s. Agata” di Metodio, patriarca di Costantinopoli.
Inoltre, egli è membro dell’istituto siciliano di studi bizantini e neoellenici Bruno Lavagnini e della associazione italiana di studi bizantini, del cui direttivo ha anche fatto parte.
L’evento, straordinariamente attraente in sé e prestigiosamente condotto dal relatore, ha avuto una risonanza importante in termini partecipazione, cogliendo il sentito interesse diffuso per la santa Patrona della città di Catania. Introdotti dal presidente del Serra Club Catania, dott. Massimo Martino, i lavori sono iniziati con l’entusiasta saluto da parte dei partecipanti, fra cui il Governatore del Distretto 77 Sicilia-Calabria del Serra Club, avv. Michele Montalto, la past Governatrice prof.ssa Cettina Molè, ed esponenti di spicco di pregiate associazioni e club service del territorio, fra cui il presidente della V Circoscrizione del Lions Club, ing. Giuseppe Falsaperla, la presidente del Lions
Club Catania Vallis Viridis, prof.ssa Maria Squillaci, la presidente della Fidapa Catania prof.ssa Giuseppina Barone e la past president del distretto Sicilia della Fidapa, prof.ssa Ciancitto.
La generosa relazione del prof. Crimi, scrupolosa e dettagliatissima, ha attirato molta attenzione da parte dei partecipanti, stimolando svariati interventi. La serata si è conclusa gaudiosamente, con i migliori auspici di sentita partecipazione alle ormai prossime celebrazioni diocesane dedicate all’amatissima sant’Agata, patrona e protettrice della città e dei catanesi.

Prof. Alessio Emanuele Biondo
Vice Presidente Comunicazioni
Serra Club Catania

La Comunità monastica di Siloe

 

Chi siamo e la nostra storia

Siamo una piccola comunità di monaci (attualmente otto) che seguono la Regola di San Benedetto, giunti nella Diocesi di Grosseto nel 1996.

Nel 1997 la comunità è stata eretta canonicamente come Associazione pubblica di fedeli dall’allora vescovo mons. Giacomo Babini.

L’arrivo in questa terra di Maremma è stato del tutto fortuito o meglio provvidenziale: una benefattrice è venuta a conoscenza che stavamo cercando un luogo dove poter vivere la nostra esperienza monastica e ha donato per questo scopo un proprio terreno, chiamato Le Piscine, nella località di Sasso d’Ombrone.

Da tale nome, che indica la presenza di una sorgente d’acqua, è nato anche il nome della Comunità, con il riferimento alla piscina di Siloe a Gerusalemme, menzionata sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento.

L’acqua di tale piscina, che assicurava il rifornimento idrico alla città anche in caso di assedio grazie ad un canale fatto scavare nella roccia dal re Ezechia prima del 701 a.C., era considerata un segno della protezione di Dio sulla città; e così è stato per noi che abbiamo ricevuto provvidenzialmente questa donazione.

È così iniziato il cammino di questa nostra piccola comunità che si inserisce nel solco millenario della tradizione monastica benedettina e che cerca di cogliere quegli elementi spirituali che possono essere più significativi per gli uomini e le donne del nostro tempo. In effetti, la spiritualità monastica, ancorata saldamente alla ‘ricerca di Dio’, ha espresso nei secoli e nei diversi contesti sociali e culturali varie forme di vita comunitaria e fecondato positivamente le realtà umane.

Dalla Regola di San Benedetto, ci vengono due indicazioni che sinteticamente possono riassumere il nostro cammino e che ne costituiscono i poli: l’interiorità e la comunione fraterna. Significativamente, la Regola inizia con un tu «Ascolta o figlio gli insegnamenti… » (prol. 1) e termina con il noi «Ci conduca tutti alla vita eterna…» (cap. 73).

Il monaco, oltre ad avere la fondamentale relazione con Dio nella preghiera personale e comunitaria, vive nel monastero come avvolto da un fascio di relazioni orizzontali che si esplicitano in precisi atteggiamenti verso l’altro: ascolto, obbedienza reciproca, stima, aiuto, disponibilità, affetto disinteressato (cfr cap. 72 della Regola).

Tutto questo può diventare una precisa proposta per l’uomo di oggi sempre più individualista e quasi incapace di quelle relazioni profonde, vere e vivificanti che ci costituiscono come persone. Protagonista di questo cammino di ‘umanizzazione’ è ogni singolo monaco che parte non già da una situazione ottimale ma da una condizione di limite e di peccato: San Benedetto più volte nella Regola parla dei monaci come pecore malate, bisognose delle cure dell’abate e non teme di mettere in evidenza le loro mancanze. Assumere la propria condizione di fragilità è quindi il primo passo del lungo cammino che porta alla libertà dei figli di Dio. La conoscenza di sé è quindi uno dei tratti più caratteristici della spiritualità monastica che vede nell’interiorità la dimensione costitutiva dell’esperienza di fede. Interiorità che significa liberarsi dalle sovrastrutture, sfuggire dalla tirannia della superficialità e dell’apparenza, passare dal superfluo all’essenziale e dalle molte voci al silenzio, diventare capaci di vigilanza per vivere in pienezza ogni momento e non subire passivamente gli eventi ascoltando la voce dello Spirito.

 Al servizio della Chiesa

Questi percorsi spirituali diventano quindi una proposta che si concretizza nell’ospitalità. Siamo infatti lieti di condividere la nostra esperienza con chi desidera trascorrere qualche giorno nel nostro monastero, unendosi alla nostra preghiera comunitaria, in un clima di sobrietà e silenzio e con la possibilità di colloqui e accompagnamento spirituale.

Sin dal 1996, i monaci hanno anche la cura di tre piccole parrocchie oltre a diversi incarichi a livello diocesano.

Ora et labora

La vita nel monastero si struttura sui due pilastri tradizionali: preghiera e lavoro. La Liturgia delle Ore viene celebrata comunitariamente e ciascuno definisce i propri tempi per la preghiera personale.

Per il sostentamento, i monaci si occupano direttamente della conduzione di una piccola azienda agricola biologica con la coltivazione di olivi (2300 piante), vite, peperoncino, zafferano, legumi e cereali. In questi anni, molte energie sono state impegnate per il recupero di terreni abbandonati e ora tornati in produzione. Nei nostri campi, è stato realizzato anche il Giardino laudato si’ con un percorso adatto a catechesi itineranti oltre che per gustare la bellezza del creato.

Il nuovo monastero

Da secoli, la Diocesi di Grosseto era priva di una presenza monastica e non esistono neppure antiche strutture da restaurare per la vita di una comunità. Sin da subito, è nato quindi il progetto di costruire un nuovo monastero.

Questa ‘avventura’ è iniziata nel 2000 con la trasformazione di un vecchio ovile nella Cappella del Pellegrino dedicata alla SS. Trinità. Nel 2002 sono iniziati i lavori per la costruzione di un primo lotto, lavori terminati nel 2005 con l’insediamento dei monaci.

Il progetto del monastero riprende la pianta delle abbazie cistercensi, reinterpreta con linee architettoniche contemporanee e con i criteri della bioarchitettura, con particolare attenzione alle fonti energetiche rinnovabili.

Successivamente sono stati realizzati il lato sud con una sala conferenza e la biblioteca e l’Eremo dei Santi: quattro celle per l’ospitalità.

Un ulteriore passo, fondamentale e impegnativo, è la realizzazione della chiesa e l’ultimazione del monastero con altri spazi per l’ospitalità: solo l’aiuto della Provvidenza con il sostegno di tanti benefattori renderà possibile l’ultimazione di questa opera a gloria di Dio.

Club di Livorno. Cena degli auguri di Natale

La cena degli auguri del Santo Natale del Serra Club livornese del 12 dicembre, tenutasi presso lo Yacht Club, ha visto una numerosa partecipazione di ospiti e personalità, come da tradizione. Erano infatti presenti, oltre ai soci ed il Cappellano P. Gabriele Bezzi, Monsignor Simone Giusti Vescovo di Livorno, la Governatrice del Distretto 71 Elena Baroncelli con il marito Fausto, il Rettore del Seminario Don Simone Barbieri, numerosi sacerdoti della Diocesi, la Presidente del Soroptimist Prof.ssa Mariella Calabrese De Feo Ermini e consorte e molti familiari ed ospiti dei soci.

Subito prima della cena hanno portato i loro saluti al Serra Club Livorno il Contramm. Lorenzano Di Renzo, Comandante della Accademia di Livorno, ed il Col. Cesare Antuofermo, Comandante della Guardia di Finanza di Livorno, da poco giunti nella nostra città.

Il Presidente Gambardella ha illustrato i punti salienti del suo mandato; ha poi proseguito il tema della serata: “Una emigrante d’eccezione, la Madonna di Montenero” riprendendo dal libro della Prof.ssa Graziella Cecchi Toncelli (che purtroppo non ha potuto partecipare) le singolari storie dei pellegrini, facchini del porto, marinai e pastori in transito nella nostra città e che, riconoscenti per le grazie ricevute e per il supporto spirituale della Madonna di Montenero nei loro viaggi, le hanno costruito edicole, cappelle e nicchie nelle loro terre d’origine in Italia, nel Canton Ticino e nel mondo documentandone la peregrinazione con numerose immagini, eleggendo così la Madonna di Montenero quale loro protettrice. Alcune di queste testimonianze del passato sono state elaborate e proiettate dalla socia Prof.ssa Daniela Musumeci; particolarmente interessante è l’immagine della Madonna che, sin dal 1631, era impressa sulle “Bollette di Sanità”, ovvero quel lasciapassare necessario alle navi per uscire dal Porto di Livorno: l’immagine era atto di ringraziamento da parte della comunità livornese per la cessazione della terribile pestilenza che aveva mietuto vittime in tutta Europa.

L’Ing. Gambardella ha poi proseguito leggendo la bellissima omelia di Papa Francesco sull’amore e sulla felicità, che non significa vivere una vita perfetta ma non abbandonare mai le persone che ci stanno intorno. Ha con commozione ricordato i serrani che sono stati chiamati dal Signore nel corso dell’anno: Beppino Mancini, Ada Danieli, Pier Giacomo Doni, ai quali va il nostro affettuoso ricordo.

La Governatrice Elena Baroncelli, ha proseguito ringraziando il Serra Club livornese per l’invito ricevuto e per l’esempio dato dal Club labronico a tutto il Distretto 71.

S.E.R. Mons. Simone Giusti ha esortato i Serrani e il popolo di Dio tutto a vivere pienamente il tempo che ci è stato assegnato, evitando fughe inconcludenti verso un passato ritenuto erroneamente migliore: “Stolto è colui che reputa migliore il tempo passato”. Ha proseguito criticando il mondo scientifico e l’informazione per la scarsa attenzione nei confronti dei miracoli e dei santi con una sorta di censura. Ha poi concluso citando la stella di Natale come metafora di luce e via verso Dio, ed il Presepe come simbolo di amore, un amore così forte da sconfiggere la morte, come il Signore ci ha mostrato dalla croce.

La Prof.ssa Elisa Alamanni Tattanelli ha letto la trascrizione della riflessione sulla venuta dei Re Magi ad adorare il bambinello nella natività che il Cappellano del Serra Club P. Gabriele aveva tenuto ai soci in Avvento per la preparazione al Santo Natale. Lo stesso Padre Gabriele ha proseguito leggendo un brano sulle Sorelle Clarisse. Durante la cena, ai presenti è stato donata, come da tradizione, un piccola Sacra Famiglia con la preghiera di S. Madre Teresa di Calcutta; la serata si è conclusa con la recita della Preghiera del Serrano.

 

Luca Mastrosimone

Club di Taranto. La gioia del Natale in spirito di comunione.

Vivere il Natale insieme, con club diversi e tanti amici per moltiplicare la gioia, è stata l’indicazione che la presidente Maria Cristina Scapati ha voluto dare al nostro Serra di Taranto con due iniziative festose che hanno visto una grande partecipazione di pubblico. Particolarmente intensa l’esibizione del coro Sun Singers, musica e vocalità per un viaggio che, dopo il magnifico Gloria di Handel, ha percorso i ritmi del gospel cercando di carpirne intensità ed emozioni. Perfetta la grande Chiesa di San Pasquale nel Borgo di Taranto che ha ospitato l’evento. Il coro guidato dal Maestro Roberto Ceci ha davvero deliziato il pubblico con le grandi musiche del Natale. Una manifestazione aperta ed accogliente che ha consentito un felice momento di convivialità per scambiarsi gli auguri.

Presenti, fra gli altri, i nostri seminaristi che hanno ricambiato l’invito per la loro performance teatrale “Alfredo” che chiudeva un percorso sperimentale in collaborazione con il noto attore e regista Giovanni Guarino ed il gruppo di volontariato penitenziario “Noi e voi”. Una modalità per accostarsi e conoscere tanti vissuti difficili e verificare come operare per “costruire ponti tra le periferie esistenziali e le comunità degli uomini”.

Una festa che nell’antivigilia di Natale ha riunito al Seminario con i Serrani, anche gli educatori ed i parenti dei ragazzi, una sintonia crescente fra il Serra Club ed il Seminario che si concretizza in dialogo ed ascolto, piccoli regali come le valigie, momenti di condivisione. Questo è stato il nostro Natale in armonia, una grazia ed un dono del Bambino Gesù.

Club di Arezzo. La serata degli auguri

La serata musicale degli Auguri del Serra club di Arezzo si è svolta…in due serate!

Il consiglio direttivo vista la grande adesione di soci, familiari e simpatizzanti ( circa 180 persone) ha infatti deciso di replicare la data fissata del 3 dicembre al successivo 6 dicembre, cosa che peraltro ha permesso , in questa seconda edizione, di avere come ospite graditissimo S.E.R. mons. Andrea Migliavacca, Vescovo neonominato della Diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro.

La festa ha visto significativi momenti di condivisione e sostegno al cammino dei seminaristi di Arezzo , grazie alla preziosa opera di collegamento della guida spirituale del Club e Rettore del Seminario don Andrzej Zalewski.

Alla prima serata hanno partecipato Paolo Tiezzi Maestri Segretario Nazionale Della Fondazione Beato Junipero Serra e Bianca Croitor in rappresentanza del Serra Club di Montepulciano.

Il momento più alto dell’espressione della vicinanza dei serrani al percorso spirituale dei nostri giovani seminaristi, è stato vissuto con la comunicazione e donazione di due borse di studio elargite dalla Fondazione Beato Junipero Serra quale concreto segno di sostegno, non solo morale al loro cammino.

Il Segretario della Fondazione ha infatti consegnato due borse di studio da duemila euro ciascuna ai due seminaristi Donald Pooda e Reginald Madeus che per il tramite del Serra Club Arezzo avevano partecipato al Bando indetto lo scorso mese di marzo; è stato certamente un bellissimo regalo di Natale che ha offerto momenti di vera commozione e gioia ai due giovani, sentimenti sinceramente condivisi da tutti i presenti.

La festa è stata rallegrata dalla folta partecipazione del CISOM (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta), con la presenza del Capogruppo Nico Ambrosini e la moglie; insieme agli amici del CISOM è stata condivisa la reciproca conoscenza e affermazione dei valori comuni, oltre alla illustrazione delle missioni ed iniziative delle nostre Associazioni; durante la conviviale, come da programma, si è poi svolta una simpatica competizione canora che ha visto contrapposti due gruppi di cantanti espressione delle due associazioni e che sono stati valutati da Gianna Ghiori Direttore del coro Voceincanto e dai seminaristi stessi.

Il Vescovo A. Migliavacca, il quale ha avviato il suo ministero pastorale nella sua nuova Diocesi lo scorso 27 novembre, era presente come detto alla replica del 6 dicembre, incontrando così la realtà del Serra club di Arezzo per la prima volta ed a cui ha voluto dedicare un saluto particolare oltre a tenere una breve catechesi a tutti i Serrani ed agli stessi seminaristi presenti , sul cammino da percorrere insieme. Il Vescovo ha usato parole di grande apprezzamento e incoraggiamento per l’operato del Serra, manifestando inoltre disponibilità a condividere i prossimi progetti ed iniziative; presenza e parole espresse da Mons. Migliavacca che hanno sicuramente alimentato in noi serrani il nostro spirito di servizio.

Alla serata erano inoltre presenti Giovanni di Maggio past President del Serra Club di Siena e Governatore eletto del Distretto 171, con la moglie e don Alessandro Tracchi parroco della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Arezzo.

Non sono mancati anche nella seconda serata i rappresentanti del CISOM, con i quali è stata replicata la gara canora, nel corso della quale si sono esibiti anche due seminaristi; solo per la cronaca le due competizioni sono state vinte, la prima dal Serra Club di Arezzo e la “rivincita” dal CISOM, ma gara a parte, le due serate sono state una bella espressione e condivisione dei valori di fede e amicizia tra i partecipanti.

La formula della doppia serata ha poi permesso di raccogliere, come negli auspici, una bella cifra che è stata devoluta al Seminario di Arezzo per far fronte alle necessità correnti del nutrito gruppo di giovani seminaristi.

Si è spento Benedetto XVI

“Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Non appena possibile seguiranno ulteriori informazioni” (Dichiarazione del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, 31.12.2022).

La Chiesa in Italia esprime profondo cordoglio per la morte del Papa emerito Benedetto XVI.

Anche la grande famiglia del Serra si associa al dolore. Così la Presidente nazionale, Paola Poli: “Immenso dolore per la perdita di un grande Papa, fine teologo, intellettuale di notevole spessore! Accompagniamolo in questo viaggio con affettuosa, grata preghiera”.