Il Serrano è online. Buona lettura!
Cari amici, cari lettori,
per questo numero, “Il Serrano” vi raggiunge, per ora, in modalità telematica. Il drammatico periodo storico che stiamo vivendo sta rallentando un po’ le vite di tutti: così anche per la nostra rivista che, certamente, nella sua veste cartacea, busserà alle porte delle vostre abitazioni con notevole ritardo. Viviamoci questo appuntamento in maniera virtuale, quest’anno. Viviamocelo consapevoli di andare incontro alla Pasqua: un invito a sfidare la morte, le morti quotidiane – e quindi anche questo mostro cattivo e invisibile che attenta alle nostre vite -, certi che la resurrezione nelle nostre azioni giornaliere non tarderà ad arrivare. Sarà una rinascita per tutti!
Neanche a volerlo è proprio questo il tema del nostro numero 148: “La vita si fa storia”. Si faranno storia anche questi mesi: tempo di una Quaresima in quarantena, in cui abbiamo cominciato a sperimentare praticamente quel monito evangelico che, proprio in apertura del tempo forte, nel Mercoledì delle Ceneri, era risuonato in tutte le chiese del mondo: «Quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto» (Mt 6,6). Occasione per una fede più domestica, a portata familiare, da coltivare proprio in quella camera, cornice di una vita quotidianamente alla ricerca di una normalità fatta di nuove forme di sperimentazioni: i più grandi alle prese con lo smart working, i ragazzi ed i bambini impegnati con le diverse attività di didattica a distanza, i più anziani alla ricerca di un perché.
Da quel silenzio di quelle pareti casalinghe, nasce una preghiera per tutti: «Così, Maestro, non celebreremo più la Cena nelle nostre comunità, l’Eucarestia che nutre il nostro cammino, e non sappiamo fino a quando. Siamo smarriti e confusi, attoniti e perplessi. Ma, responsabilmente, ci atteniamo a quanto ci viene chiesto per fermare il contagio e salvare i deboli, come tu ci hai insegnato. Che questo digiuno più duro di ogni digiuno, ci converta nel profondo, ci aiuti a ritrovare la fede dei martiri, l’ardore degli innamorati, ci unisca alle comunità perseguitate, a quante non possono celebrare per mancanza di preti, ci apra la mente e il cuore per capire quale dono abbiamo fra le mani, quale sorgente inesauribile custodiamo troppo spesso con colpevole indifferenza. Sia, questo tempo di digiuno, desiderio, fiamma che si ravviva, attesa della Pasqua. Grazie, Signore, per questo inatteso ed esigente segno. Rendici capaci» (Paolo Curtaz, Digiuno).
Buona lettura a tutti Voi, cari amici serrani, e a chi vorrete inviare questa nostra bella realtà comunicativa. Ci ritroveremo presto, come una famiglia! A tutti, i nostri auguri più sinceri: sia Pasqua, oggi più che mai, fiamma viva che ravviva i nostri cuori!
La Redazione e il Direttore de “Il Serrano”
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