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Si è spento fr. Bruno Pennacchini

Si è spento, questa notte, all’età di 89 anni, fr. Bruno Pennacchini, OFM.

Nato a Rignano Flaminio (RM) il 6 aprile 1933, vestì l’abito della prova il 14 agosto 1949 ed emise la prima professione temporanea dei voti di castità, obbedienza e povertà il 15 agosto dell’anno successivo. Fu ordinato sacerdote il 14 luglio 1957.

Religioso di grande spessore umano, spirituale e culturale, è stato professore emerito di Introduzione ed Esegesi biblica all’Istituto Teologico di Assisi e alla Pontificia Università Urbaniana di Roma.

Il Serra International Italia ha attribuito alla sua pubblicazione “Credevo di credere, Con la fede, per navigare nella vitail Premio Letterario “Penna dello Spirito” organizzato dalla Biblioteca Nazionale “Junipero Serra” in collaborazione con il Serra Club Pontremoli Lunigiana.

La Presidenza del Serra Italia, Paolo Poli,  e i Serrani tutti assicurano vicinanza  nella preghiera.

La santa Messa esequiale sarà celebrata domani, venerdì 31 marzo alle ore 15 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola.

 

LINK per partecipare in diretta streaming alla Santa Messa esequiale

 

 

A Viterbo incontro con il Vescovo

Stasera, nella Cappella del Seminario Diocesano, Sua Eccellenza Francesco Orazio Piazza ha celebrato la Santa Messa pre Pasquale per il Serra Club di Viterbo e si è intrattenuto con i soci per lo scambio di auguri e per parlare dei prossimi incontri comuni.
Sua Eccellenza sarà il cappellano del club come da tradizione. A seguire una bellissima conviviale alla quale hanno partecipato il Rettore del seminario e Vicario del Vescovo Don Luigi Fabbri, i seminaristi, il governatore Avv. Bonotto e tutti i soci in fraterna amicizia.
La Presidente Beatrice Valiserra Pazzaglia

Serra Club di ROMA e Comitato Papa Pacelli – Santa Messa per ricordare due grandi Papi: Pio XII e Benedetto XVI.

Come di consueto, il Serra Club di Roma si è unito al Comitato Papa Pacelli, presso la splendida Chiesa di San Salvatore in Lauro, ma questa volta nel ricordo di due grandi Papi durante la Santa Messa solenne celebrata da Sua Em. il Cardinale Dominique Mamberti con Sua Ecc. Mons. Pozzo, Mons. Kasteel, il Padre Postulatore della Compagnia di Gesù, Mons. Vittorio Formenti e diversi sacerdoti, con una grandissima partecipazione di fedeli che hanno testimoniato la loro devota  ammirazione per il Venerabile Pio XII e per Sua Santità Benedetto XVI.Roberto RazzanoPresidente del Serra Club di Roma

 

 

 

Il Seminario Pio XI non chiude, soddisfazione del Club Serra di Reggio

Il Presidente ed i soci del Serra Club di Reggio Calabria, associazione cattolica che da oltre venti anni assiste ed accompagna con particolare afflato e vicinanza i seminaristi del “Pio XI” di Reggio nel loro percorso di formazione, desiderano manifestare la loro incontenibile gioia ed il loro compiacimento per la notizia ufficiale, da poco diffusa, circa l’annullamento dell’ipotizzato trasferimento del Seminario Arcivescovile di Reggio Calabria a Catanzaro. Per tale ragione esprimono i loro fervidi sentimenti di ringraziamento a Papa Francesco, per le toccanti parole che ha voluto oggi indirizzare al clero calabrese, in occasione dell’udienza riservata in Vaticano, ed ancora al nostro Arcivescovo mons. Fortunato Morrone, che con grande sensibilità, prestando ascolto alle invocazioni del Suo popolo, ha ritenuto di archiviare l’ipotizzato trasferimento di una struttura, che anche grazie alla saggia guida dei vari rettori che si sono succeduti nel tempo, ed oggi anche grazie all’attuale rettore, don Nino Pangallo, riesce ad accogliere e formare giovani reggini e non, che chiamati dal Signore sentono di dover dedicare a Lui la loro vita consacrata. I Serrani inoltre ringrazio tutte le organizzazione socio politiche, culturali e i numerosi cittadini che accogliendo il nostro preoccupato appello hanno fatto da cassa di risonanza manifestando il grande affetto che la città tutta nutre per il nostro Seminario Arcivescovile. Il Club Serra di Reggio Calabria, fa proprie le parole del Santo Padre, e nel confermare il loro costante impegno nel supporto ai giovani seminaristi ed ai loro formatori, auspicano che il nostro amato Arcivescovo, al quale rinnoviamo la nostra incondizionata stima e collaborazione, che ben conosce il vissuto del seminario reggino, in un programma futuro, obbligato o necessario di riduzione dei seminari, per ottimizzazione delle risorse e del personale, si adoperi affinché il nostro seminario rimanga aperto ed operativo, stante che esso si è sempre distinto a livello regionale e nazionale, ed è anche in condizione di poter accogliere i seminaristi di altre strutture minori, destinate alla chiusura. Ci si augura che prima di assumere decisioni drastiche, gli Organi competenti si soffermino sul vissuto di ciascuna struttura, e meditino a lungo sulle odierne parole del Santo Padre, il quale non ritiene di imporre nulla ma solo di suggerire e consigliare con grande umiltà, soluzioni possibili, accettabili e soprattutto condivise non solo dai seminaristi ma anche da quanti gravitano attorno a loro per facilitare e supportare il loro percorso di formazione. Ringraziamo San Junipero Serra la sua santa intercessione.

Visita del Serra Club di L’Aquila al Convento francescano di San Giuliano

Domenica 5 marzo numerosi soci del club si sono ritrovati presso il Convento di SAN GIULIANO per trascorrere una giornata all’insegna della spiritualità e dell’amicizia.

Dopo la messa il nostro Presidente Walter Capezzali ha dato la parola al dottor. Luca Ventura, anatomo-patologo ,per una dissertazione sui resti di alcuni beati francescani custoditi all’interno della chiesa

Il dottor. Ventura ha subito messo in risalto il suo interesse per lo studio delle reliquie dei beati e dei santi, utilizzando quelle che sono le tecniche diagnostiche che si applicano all’analisi dei resti umani. Le reliquie ,ha affermato, rappresentano un punto di incontro tra storia, scienza e devozione. I tre Beati presi in esame sono : Vincenzo da L’Aquila, Bernardino da Fossa e Tommaso da Cascina. Il dottor Ventura ha esaminato in particolare il Beato Vincenzo, in quanto si presenta mummificato naturalmente e quindi meglio conservato. L’analisi ha messo in evidenza quali siano state le sue patologie, lo stile di vita e le cause della sua morte.

La mattinata è proseguita con la visita del convento, iniziando dall’ammirazione della chiesa che ,pur essendo molto piccola ,contiene dei veri tesori, sia dal punto di vista pittorico, architettonico e storico.

Il complesso di San Giuliano ,immerso nel verde della pineta, è una struttura molto articolata; comprende, infatti, un grande chiostro con le pareti affrescate e recentemente restaurate che ripercorrono la vita di San Giovanni da Capestrano e il “I Conventino” definito “locchetto” che è il primo edificio in Abruzzo costruito dall’Osservanza Francescana nel 1415,caratterizzato da piccole stanze affrescate che riportano all’essenzialità dell’eremo. Una biblioteca ,il museo di scienze naturali ,una sala convegno e la mostra perenne di presepi realizzati artigianalmente costituiscono l’attrattiva specifica del complesso conventuale.

Una colazione frugale nelle vicinanze del convento ha concluso serenamente la giornata.

Serra Day a Prato

Sabato 25 marzo è stata una bella giornata perché si è svolto il Serra Day nuovamente a Prato nella zona del Cantiere dove è presente dal 1988 l’oratorio dedicato a San Junipero Serra il nome del santo a cui si rifà la nostra associazione e non è mancata la presenza della Presidente Nazionale Paola Poli e dell’Assistente Spirituale il Cardinale Beniamino Sella. Il ritrovo è stato alle 10:30 con i rispettivi saluti delle alte cariche serrane fra cui la Governatrice Elena Baroncelli che ha parlato della giornata di oggi e prima della celebrazione eucaristica ha preso la parola l’artista nonché socia del nostro club Gabriella Furlani parlando dei lavori realizzati all’interno dell’oratorio che sono stati l’ambone, l’altare ed anche il tabernacolo dove nel pomeriggio è possibile vedere da vicino il lavoro fatto dalla nostra artista perché viene allestita una mostra aperta al pubblico. Alle 11:10 si è tenuta la Santa Messa celebrata dal cardinale Beniamino Stella e concelebrata da Monsignor Giovanni Nerbini che è il nostro vescovo, dal Rettore nonché nostro Cappellano Monsignor Daniele Scaccini, da Don Carlo Geraci il Parroco della chiesa di Santa Maria della Pietà e dal Viceparroco Don Fulvio Panzi alla presenza dei fedeli presenti così come delle rispettive autorità politiche e civili. All’Omelia il cardinale ha parlato della Festa dell’Annunciazione che si rifà al racconto del Vangelo di Luca quando nel sesto mese l’Arcangelo Gabriele viene inviato da Dio nella città di Nazaret che si trova nella Regione della Galilea a portare il lieto annuncio della Nascita di Gesù alla Vergine Maria. Inizialmente appare turbata ma poi fidandosi del Signore pronuncia il suo “Eccomi” che comprende tutto l’Amore che Dio ha per noi che non si misura con calcoli matematici ma ascoltando la sua Parola quotidianamente così da poterlo donare anche agli altri come fece San Junipero che nacque nel 1713 a Palma di Maiorca che è in Spagna ma entrò presto nell’ordine religioso dei frati francescani per emettere la professione perpetua nel 1731 per poi iniziare la sua opera di missione ed evangelizzazione in Messico negli anni 1749-1750 visto che i gesuiti non ci riuscivano ci provò lui e i suoi compagni per poi estendersi nelle varie zone americane soprattutto in California. Ogni volta che compiva una missione lasciava una campana come segno affinché suonasse così da poter richiamare i fedeli alla raccolta di Cristo e questo avvien ogni anno quando ci sono i vari passaggi delle cariche amministrative a livello internazionale, nazionale, regionale e locale. Morì nel 1784 nel Carmelo di Monterey dove si era ritirato dopo aver fondato la sua ultima missione. Venne canonizzato da Papa Francesco nel 2015 e la ricorrenza è il 28 Agosto. Il cardinale si è complimentato con gli abitanti della zona perché nel corso degli anni è stata rivalorizzata visto che negli Anni Sessanta era una zona degradata e il fatto che c’è una chiesa che sorge ai piedi del Bisenzio il fiume della città perché è un segno di amore verso Dio e verso tutti coloro che vogliono avvicinarsi a lui per conoscerlo e la sera è possibile vedere la chiesa da lontano perché è illuminata di luci blu. Successivamente ci siamo spostati nel refettorio del seminario per il pranzo e si è unito a noi Monsignor Nedo Mannucci che è stato Rettore del Seminario e Vicario Generale Diocesano così come il sindaco Matteo Biffoni che ha preso la parola a metà pranzo per complimentarsi della giornata così come di tutto quello che fa il Serra Club nel sostenere le vocazioni sacerdotali. Infine non sono mancati i saluti della presidente nazionale e dell’assistente spirituale che ci ha ringraziato per la calda ospitalità e ci hanno dato appuntamento per la fine di maggio quando verrà fatto il Congresso Nazionale all’Aquila. Ecco, io vengo o Dio per fare la tua volontà dice la Lettera agli Ebrei tratta dalla Seconda Lettura di questa liturgia. Che la giornata di oggi sia un ricordo bello e indimenticabile anche se non si deve limitare ad una giornata qualunque ma è la giornata dedicata ai serrani che cercando di seguire l’esempio del santo fondatore così che non finisca l’opera di evangelizzazione e il suono della campana non si fermerà mai perché il Signore chiama e aspetta sempre, sta a noi accogliere il suo invito quindi avanti per questa strada.

Venerdì’ 24 Marzo 2023 , ricordiamo e preghiamo per i Martiri per la Fede del 2022

Nel giorno dell’anniversario dell’omicidio del Beato Mons. Romerio,
24.3.1980, la Chiesa Universale desidera ricordare i propri Martiri per la
Fede dell’anno precedente.
Come da Documento ufficiale allegato , per l’anno scorso dobbiamo piangere la scomparsa, per mano omicida, di 18 missionari (vedi allegato).

Club di Taranto. Perdono e indulgenza nella storia della Salvezza

Con l’inizio della Quaresima ritornare al tema del “Perdono”, che è il fil rouge di quest’anno serrano, è stato del tutto naturale per il Serra Club di Taranto. All’interno della parrocchia Maria SS. Del Monte Carmelo, insieme ai Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, sezione di Taranto, e all’Associazione Maestri Cattolici, all’indomani delle Sacre Ceneri, abbiamo ascoltato la dotta relazione di Mons. Marco Gerardo su “Perdono e indulgenza fra storia e teologia”.

Peccato, colpa, misericordia, perdono: su queste quattro parole si snoda l’intera storia della Salvezza. Una storia che inizia nell’Antico Testamento con l’appello costante alla Misericordia di Dio. Come non ricordare il Miserere mei, Deus che il re Davide fa nel salmo 50 riconoscendo con umiltà e dolore, con cuore contrito e affranto, tutte le sue colpe?

Dai riti di espiazione compiuti al Tempio, alla liberazione dai debiti e dai vincoli con la terra del grande Giubileo che ogni 50 anni veniva proclamato al suono del corno, tutte le pagine della Bibbia sono pervase dalla richiesta di perdono.

Perdonare vuol dire letteralmente “lasciar andare”, liberare. E’ il cammino della Quaresima che dalla Pasqua ebraica ci traghetta alla Pasqua cristiana. Cristo Agnello immolato ci libera dei peccati e ci abbraccia con la Sua Misericordia.

La Chiesa dei primi secoli cominciò ad elaborare le modalità del perdono in maniera diversa a seconda delle Comunità. In alcuni casi prevaleva la misericordia, in altri la severità con anatemi e scomuniche. Le penitenze potevano essere molto lunghe e dolorose specie per i peccati più gravi come eresia, omicidio, adulterio. Dal VII° al IX° secolo, per influenza dei monaci irlandesi che chiedevano ai penitenti di compiere un’opera meritevole come un pellegrinaggio o una visita ad un luogo santo, la pena canonica veniva ridotta con una decisione ad personam definita indulgenza.

La Quaresima ci indica ancora oggi,  in due momenti, il percorso penitenziale che si era andato man mano componendo alla fine del primo millennio della vita cristiana. I peccatori nel giorno delle Ceneri si vestivano di sacco e si coprivano il capo di cenere, venivano accompagnati dal vescovo fuori dalla chiesa. Nel Giovedì Santo venivano riaccolti, perdonati e a loro erano lavati i piedi. In tutto il periodo della Quaresima l’intera comunità pregava per il riavvicinamento ed il perdono di quei fratelli.

 

La dottrina delle indulgenze è quindi il frutto di una lunga elaborazione strettamente connessa con la storia della disciplina penitenziale. Non possiamo non sottolineare che i concetti di peccato, colpa, penitenza sono strettamente connessi al contesto storico a cui si fa riferimento.

Che cos’è l’indulgenza? Secondo il Codice di Diritto canonico l’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, dispensa ed applica autoritativamente il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi.

Infatti – osserva San Tommaso – se il criterio che dà valore all’indulgenza è l’unità del corpo mistico, cioè della Chiesa, nella quale molti oltrepassarono nelle opere di penitenza la misura di ciò che essi dovevano, ciò che è comune a una comunità è distribuito ai singoli secondo l’arbitrio di chi presiede alla comunità stessa.

E’ dall’XI secolo che l’indulgenza viene estesa in maniera a volte impropria fino a giungere alla possibilità di ottenerla con un’offerta in denaro, detta oblatio, per supportare opere di bene. Siamo alla vigilia del Rinascimento e dell’Età Moderna, nuovi fermenti agitano la società e le modalità di vivere la spiritualità e la rispondenza al dettato biblico. Sono gli anni della Perdonanza di Assisi, dello scisma luterano, del Concilio di Trento.

Dal XVI secolo ai nostri giorni la concessione delle indulgenze è stata variamente modificata. Dobbiamo al Concilio Vaticano II la richiesta esplicita di una riforma, il cui compito è rimandato al magistero del Sommo Pontefice. Paolo VI, con profondo senso di fedeltà alla mens ecclesiae e di responsabilità nel presentare gli strumenti della misericordia divina in un linguaggio accessibile all’uomo moderno, offre all’intera Chiesa cattolica, dopo due anni di discernimento con teologi e pastori di varie scuole e di varie aree culturali e spirituali, con la data dell’1 gennaio 1967 la costituzione apostolica «Indulgentiarum doctrina». La Chiesa offre, grazie ai meriti di Cristo, un’attenzione «indulgente» di Dio verso chi, pentito, ritorna a Lui e a Lui chiede, nello stile dell’umiltà e della carità, comprensione per la colpa.

 

Club di Catania. Riflessione sul Concilio Vaticano II

Il Seminario Interdiocesano di Catania ha recentemente ospitato un evento di grande rilievo, organizzato dal Serra Club di Catania, dedicato a una riflessione sul Concilio Vaticano II, che profondamente ha inciso nella vita e nella fenomenologia della vita della Chiesa e che ancora oggi tanto ha ancora da rivelare, da sviluppare, da significare. L’incontro, a cui ha partecipato anche S.E. Mons. Salvatore Gristina, Vescovo Emerito della diocesi, il quale ha diretto l’incontro assieme alla presidente eletta del Club, prof.ssa Renata Gentile e alla past president, prof.ssa Marinella Cocuzza Ferlito, ha raccolto un folto numero di soci attorno a questo affascinante ed incisivo tavolo tematico.
La conferenza è stata tenuta da don Nino La Manna, ex rettore del Seminario stesso e attualmente Vicario Episcopale per la Cultura della Diocesi di Catania, il quale ha condotto la sua relazione su un binario costituito da visione storica del periodo e dei protagonisti principali del Concilio e da introspezione personale, in senso spirituale ed ecclesiale, sottolineando l’importanza dell’attività conciliare e dei documenti che da essa sono scaturiti che, a tutt’oggi, non hanno terminato di esprimere la loro influenza: dall’atteggiamento davanti alla Parola, alla concezione della Storia, della Chiesa e del suo ruolo in essa, alla relazione fra i fedeli del popolo di Dio e con la libertà religiosa di fratelli di altre religioni.
Il cammino conciliare, permeato della prospettiva ecumenica che ha caratterizzato la profondità spirituale di Papa Giovanni XXIII (il Concilio si volge a “tutti gli uomini di buona volontà che Dio vuol fare salvi e condurre alla conoscenza della verità”) è poi andato avanti con il sostegno dei papi successivi, giungendo vivo e forte fino a noi, desiderosi di proseguirlo nella molteplicità delle vocazioni che colorano la storia umana.
La straordinaria capacità comunicativa e la profonda conoscenza che il relatore ha saputo rendere fruibile a tutti i partecipanti ha innescato un costruttivo e sentito dialogo fra i presenti Ha concluso una pregiata riflessione da parte di S.E. Mons. Gristina.

Alessio Emanuele Biondo
Vice Presidente Comunicazioni
Serra Club Catania