Fondazione Serra: i serrani impegnati a sostenere le vocazioni

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo per la rilevanza degli argomenti trattati una lettera dell’allora presidente (anno 2013) della Fondazione Italiana Beato Junipero Serra, avv. Emilio Artiglieri, ai Presidenti dei club Serra. Il 24 novembre prossimo in tutti i Serra Club si ricorderà l’anniversario dei 300 anni della nascita del grande missionario da cui il nostro club prende il nome.

Caro Presidente del Serra Club,

avvicinandosi il 24 novembre 2013, data di nascita del Beato Junipero Serra e Giornata della Fondazione Italiana che porta il suo nome, desidero rivolgerTi un breve saluto, accompagnato da alcune considerazioni.

Quest’anno il 24 novembre dovrebbe essere una data particolarmente ricordata e solennizzata da tutti i nostri Club, in quanto ricorrono i trecento anni dalla nascita del Beato Serra, a cui la nostra Associazione è intitolata.

Dopo questi primi mesi del Pontificato di Papa Francesco, le cui linee direttrici appaiono già molto chiare, credo che per tutti noi sia motivo di conforto e di incitamento all’azione il pensiero che la figura alla quale ci ispiriamo sia quella di un valoroso missionario, che non ha esitato a lasciare tutto per portare in terre lontane la parola del Vangelo, parola di pace e di amore, e con essa i fondamenti di una più autentica civiltà umana.

Il Serra, sia come Associazione, sia come Fondazione, si propone di sostenere e di promuovere le vocazioni di coloro che sono chiamati ad essere gli apostoli e i missionari dei nostri tempi, per continuare la diffusione della Buona Novella.

In particolare, sono lieto di comunicarTi che la nostra Fondazione, dopo alcuni anni di travaglio, che penso Ti siano noti, ha ripreso il regolare funzionamento, incrementando le risorse e provvedendo a non indifferenti elargizioni.

Per quanto riguarda le entrate, significativi sono stati gli incassi legati all’iniziativa della lotteria, che ha fruttato, al netto, € 8.319,00.

Sono pervenute poi le erogazioni del 5 x 1000, di € 7.594,00 per il 2009, di € 8.317,00 per il 2010 e di € 13.597,00 per il 2011.

Dobbiamo però ancora lamentare che, al di là di qualche amico generoso e di qualche singola iniziativa, manca un apporto adeguato da parte dei Distretti e dei Club, i quali, in occasione delle diverse ricorrenze, non dovrebbero far mancare un gesto di carità ai seminaristi o ai sacerdoti anziani in difficoltà, attraverso la nostra Fondazione.

Quest’anno, anche con il residuo della Borsa di studio intitolata all’Amm. Brauzzi, abbiamo effettuato elargizioni a favore di 12 seminaristi e studenti in teologia e di due sacerdoti, uno anziano ed uno ammalato, segnalati dai diversi Distretti, per un totale di circa € 30.000,00.

Logicamente, se si riuscisse ad incrementare le entrate, sia attraverso una più attenta sensibilizzazione per il 5 x 1000 (ricordiamo il nr. di C. F. 95018870105) sia, come ho accennato, attraverso il moltiplicarsi di specifiche iniziative di Club e di Distretti, potremmo con ancora maggiore generosità venire incontro alle diverse esigenze che via via ci vengono rappresentate.

Una forma di aiuto alla Fondazione, quest’anno, verrà dall’iniziativa legata alla distribuzione di un piccolo libro, di cui sono l’autore, dedicato alla biografia del Ven. Pio XII, Papa della carità, di cui ho cercato di mettere in evidenza anche lo zelo per le vocazioni.

Tramite i singoli Consiglieri di Amministrazione, i Governatori riceveranno questi libri che poi saranno distribuiti a Voi Presidenti, affinché possiate diffonderli tra soci, amici e simpatizzanti, dietro offerta che sarà devoluta alla Fondazione.

Speriamo che questa iniziativa giovi, come quella della lotteria dello scorso anno, a migliorare la nostra capacità di venire incontro ai bisogni di chi si rivolge alla Fondazione.

Infine, desidero segnalarVi che l’ultimo Consiglio di Amministrazione, tenutosi a Casale Monferrato lo scorso 20 settembre, ha deliberato di istituire un premio, o per meglio, dire un riconoscimento della Fondazione, intitolato alla memoria di Giovanni Casaleggio, che di essa era stato l’ideatore e il fondatore, riconoscimento che verrà consegnato in occasione del prossimo Congresso Nazionale.

Per quest’anno è già stato deciso che tale riconoscimento andrà all’amico Francesco Baratta, al quale spetta il grande merito di aver risanato la Fondazione e di averla definitivamente traghettata fuori dalla grave crisi in cui era caduta.

Carissimi Presidenti, siete Voi l’anima del Serra, e a Voi mi rivolgo con affetto e fiducia, nella speranza che possiate sempre meglio conoscere ed apprezzare il lavoro della nostra e vostra Fondazione, lavoro per lo più silenzioso, ma credo non inutile.

Con i più cari saluti serrani

Emilio Artiglieri