Un Concistoro particolare quello di sabato 28 novembre, presieduto da Papa Francesco, settimo del suo Pontificato, per la celebrazione del rito della creazione dei nuovi Cardinali, a causa della pandemia e dell’emergenza sanitaria che hanno pesantemente condizionato la tradizionale partecipazione di ecclesiastici e fedeli, provenienti da tutto il mondo, elemento distintivo di questa solenne cerimonia.... Continua a leggere
Ammessa, invece, pur con tutte le precauzioni del caso, la presenza dei familiari dei nuovi porporati e dei Cardinali già membri del Collegio, con obbligo della mascherina e divieto dell’”abbraccio di pace” che, secondo la tradizione liturgica, i nuovi porporati ricevono dagli altri Cardinali. Divieto, inoltre, delle cosiddette “visite di calore”, momenti d’incontro con parenti, amici e conoscenti che si svolgono normalmente nelle sale del palazzo apostolico e nell’Aula Paolo VI.
Assenti per motivi precauzionali Mons. Cornelius Sim, Vicario apostolico del Brunei e Mons. Jose Advincula, Arcivescovo di Capiz nelle Filippine.
La cerimonia si è svolta nella Basilica di San Pietro dove, con la celebrazione dell’Eucarestia, i nuovi Cardinali hanno giurato fedeltà e obbedienza al Papa e ricevuto la berretta, l’anello cardinalizio e il titolo o la diaconia di una Chiesa di Roma con cui sono incardinati nell’Urbe.
Tutti gli undici nuovi Cardinali presenti al Concistoro, al termine del cerimoniale, si soni recati, con Papa Francesco, a un incontro con il Papa emerito Benedetto XVI che, come riportato da una nota vaticana, “ha espresso la propria gioia per la visita e, dopo la recita del Salve Regina, ha impartito loro la benedizione”.
Il richiamo contro la corruzione è stato il passo centrale dell’omelia di Papa Francesco nella Santa Messa del Concistoro. In un momento così particolare per la Chiesa, caratterizzato in questi ultimi tempi da cattivi esempi, la risposta deve essere quella di essere sempre vigilanti perché non si corrompa a scandalo dei fedeli. “Pensiamo, ha detto Papa Francesco, ai tanti generi di corruzione nella vita sacerdotale. Così, ad esempio, il rosso porpora dell’abito cardinalizio, che è il colore del sangue, può diventare, per lo spirito mondano, quello di un’eminente distinzione. E tu non sarai più il pastore vicino al popolo: sentirai solo di essere un’eminenza. Quando tu sentirai quello, sentirai di essere fuori strada”.
Al Concistoro ha fatto seguito, nella prima domenica di Avvento del 29 novembre, con la presenza di tutti i Cardinali, la Santa Messa celebrata dall’altare della Cattedra della Basilica vaticana. Un momento importante, perché ultimo giorno prima dell’entrata in vigore del nuovo Messale con regole innovative, tra le quali quella della preghiera del Padre Nostro, che osserverà la modifica da “e non ci indurre in tentazione” a “e non abbandonarci alla tentazione”.
Di vitale rilevanza, anche in questa circostanza, l’omelia di Papa Francesco, improntata sulle parole chiavi: vicinanza e vigilanza.
Vicinanza perché il primo messaggio dell’Avvento è quello di riconoscere Dio vicino a noi e dirgli: ”Avvicinati ancora”.
Vigilanza perché “la fede non è acqua che spegne, è fuoco che brucia”. Scuotersi dal sonno, quindi e vigilare nella preghiera perché “pregare, sono le parole di Papa Francesco, è accendere una luce nella notte, è sintonizzarsi nel Signore”.
Nel suo Pontificato, con i suoi sette Concistori, Il Santo Padre Francesco, ha creato 101 nuovi Cardinali, di cui 79 elettori e 22 non elettori, provenienti da cinquantatré Nazioni, diciotto delle quali non avevano mai avuto un Cardinale prima.
Cosimo Lasorsa
il Santo Padre ha tenuto il suo settimo Concistoro facendo così 13 nuovi cardinali provenienti da ogni parte del mondo e fra questi c’è stato il sacerdote Monsignor Enrico Feroci storico direttore della caritas diocesana romana, Fra Mauro Gambetti il custode del convento di San Francesco ad Assisi dove il Papa firmò la terza enciclica “Fratelli Tutti” lo scorso Sabato 3 Ottobre. Abbiamo l’Arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino Augusto Paolo Lojudice e Siena è la seconda Arcidiocesi della Toscana che ha un cardinale dopo Firenze che da sempre è arcidiocesi e sede cardinalizia. È stata la volta di Monsignor Marcello Semeraro che è stato vescovo della Diocesi di Albano Laziale. Sono contento per la nomina di Cornelius Sim che è il “Primo Cardinale del Brunei” così come per Wilton Daniel Gregory Arcivescovo di Washington nonché “Primo Cardinale Afroamericano” e ammiro Padre Raniero Cantalamessa storico Predicatore della Casa Pontificia che seppure abbia ricevuto la porpora cardinalizia resta fedele al saio cappuccino l’ordine religioso da cui proviene. Non sto a citarli tutti però mi rallegro con loro seppure spiritualmente perché c’è bisogno di nuove emminenze che non guardino soltanto al titolo ma siano “Pastori del loro Gregge” e il Papa ha fatto bene a fare cardinali quelli provenienti da paesi lontani dove a causa della povertà e di altre cause la fede cattolica viene meno e quindi va riscoperta perché come dice il brano del Vangelo di Marco tratto dalla lettura di questa prima domenica di avvento: “Vegliate perché non sapete quando il padrone di casa tornerà”. Tutto questo per dire che bisogna farsi trovare pronti perché alla fine dei tempi Gesù tornerà nuovamente per il giudizio universale anche se viene sempre nella nostra vita, sta a noi saperlo accogliere. Alla fine della celebrazione eucaristica è stato reso omaggio al papa emerito Benedetto XVI nel monastero Mater Ecclesiae che da quando si è dimesso non solo prega ma ha sempre seguito le vicende della Chiesa e nelle occasioni importanti non è mai mancato perché invitato da Papa Francesco che vede in lui una grande guida spirituale come un nonno che da i giusti consigli al nipote