Scomparsa Segretario Ferro: il ricordo della Presidente

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Carissimo Luigi, 

ci si dice sempre che non si è mai pronti ad accettare la scomparsa di una persona che ci è cara, perché il cuore oppone resistenza al solo pensiero di una separazione definitiva, irreversibile da chi si ama.

E negli ultimi mesi questa resistenza, per tutti noi, è stata messa a dura prova, prima con il caro Peppino e oggi con te, risultando ancora una volta vana.

Eppure, il senso di una vita, il valore di una persona non si misura sulla mancanza, sulla privazione della sua presenza, ma nel riempimento, nell’arricchimento di ciò che permane di sé nelle vite degli altri.

E tu, caro Luigi, hai lasciato tanto in chi ha avuto il privilegio di incontrarti, in quanti si ritrovano uniti in un unico abbraccio alla tua amata Franca, agli adorati figli, nipoti e parenti tutti che testimoniano la tua presenza viva nella stessa filigrana di valori e ideali di cui è intessuta tutta la tua esistenza.    

Se mi soffermo a riflettere da quanto tempo ti conosco, beh, con tanti soci Serrani, mi trovo a rispondere: da sempre! perché da quando è avvenuto il mio incontro con il Serra, e parlo di qualche decennio fa, tu c’eri, e come altri amici che non sono più tra noi, ne hai tracciato la storia, fin dal lontano 1975, come socio fondatore del club di Viterbo, e più avanti come Segretario nazionale, contribuendo a garantirne la continuità nella stabilità. 

Chi ti conosce da tempo, sa infatti quanto tu sia sempre stato ben ancorato a quei principi solidi, non negoziabili, che vedono nella lealtà, nel rispetto e nell’amicizia la costruzione di rapporti duraturi, maturi.

Ti abbiamo amato e ammirato per quel rigore al quale ci hai sempre richiamati nell’applicazione di norme che nessuno conosceva meglio di te, offrendo sempre soluzioni a questioni talvolta delicate, spinose, rappresentando un faro che indica sempre la rotta per non incorrere in falle che sgretolano la sacralità delle relazioni o la credibilità delle azioni.

Personalmente, soprattutto in questi ultimi due anni, ho avuto il privilegio di averti accanto, in un leale, affettuoso legame di collaborazione costante, quotidiana e ti dico grazie per non avermi/averci fatto mai mancare il tuo sostegno; grazie per esserci stato SEMPRE, per un suggerimento, un consiglio, un confronto in qualunque momento, senza mai derogare al rispetto dei ruoli, senza mai prevaricare con l’autorevolezza che la tua grande esperienza e l’età ti riconoscono e che ti avrebbero consentito di fare; grazie per il tempo che mi hai/ci hai dispensato senza preoccuparti degli orari perché spinto solo da un senso del dovere che racconta tutto il tuo amore per il Serra.

Un solo limite hai posto ai nostri contatti, la fascia oraria pomeridiana in cui seguivi il rosario e la S. Messa in televisione da quando le tue condizioni non ti consentivano più di uscire.

Vedi Luigi, hai scelto il Serra perché sei un uomo di grande fede, quella che ha orientato tutto il tuo percorso su questa terra e oggi vegliano su di te i due labari, quello del club di Viterbo e quello nazionale, per accompagnarti in questo ultimo viaggio con il simbolo che hai portato orgogliosamente sul petto per tanti, tantissimi anni.

So che negli ultimi giorni, nonostante le difficoltà causate dal tuo stato di salute, i tuoi cari ti hanno sentito pregare. Sono certa che quando ti sei consegnato al Signore, implorando la protezione per l’amata Franca e per tutti i tuoi familiari, avrai invocato, anche per il tuo Serra, un piccolo spazio di cielo.

Ciao, Amico caro!