Incontro del Serra Club di Prato
Martedì 24 abbiamo avuto l’incontro col Serra Club con ritrovo alle 20:00 presso il Seminario Vescovile e successivamente ci siamo spostati verso la Chiesa di San Fabiano per il momento di preghiera animato dal nostro Cappellano nonché Vicario Generale Monsignor Daniele Scaccini ed era presente Don Giovanni Risaliti ex Cappellano militare che era stato ospite da noi a maggio per parlare della figura del cappellano militare e poi era presente Padre Matteo Pedrini che ha tenuto il conferenziere. Durante il momento di preghiera Don Daniele ha citato il sesto capitolo del brano del Vangelo di Giovanni che dice: “Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre che mi ha mandato” per ricordarci che bisogna mettere Dio al centro della nostra vita e lasciare che sia lui a guidarci così da sapere contemplare le cose del creato come faceva San Francesco d’Assisi una volta che si convertì completamente dedicandosi al Signore. Ci ha invitato a pregare per la pace nel mondo in modo particolare per lo Stato d’Israele e la Palestina in cui si è acceso un conflitto il 7 di questo mese e non sappiamo quanto durerà ecco perché bisogna continuare a pregare per la pace. Una volta finito il momento di preghiera ci siamo spostati nel refettorio per la cena e poi ha preso la parola Padre Matteo con il conferenziere dove ha parlato del borgo “Tutto è Vita” inaugurato in questa estate e prende il nome da una canzone e si trova nei boschi del comune di Cantagallo che è nella nostra provincia e gestito dalla comunità dei Ricostruttori della Preghiera di cui ci fa parte Padre Matteo ma la sua ordinazione sacerdotale è sta nel 2014 da Monsignor Franco Agostinelli ormai vescovo emerito. Il borgo è aperto a tutti e si passano bene le giornate sia a livello spirituale perché l’ordine si concentra sulla preghiera ed è stato fondato da Gian Vittorio Cappelletto(1928-2009) e discendono dai gesuiti ma ci sono anche i lavori materiali e di assistenza verso i bisognosi e fra i progetti in corso c’è quello di mettere un secondo hospice come quello presente in Piazza del Collegio così da assistere i malati che sono in fase terminale non soltanto con i medicinali ma curando la parte spirituale che è importante per tutti così da prepararsi bene all’incontro con Dio anche se la sua Misericordia è grande e infinita che riesce ad abbracciare anche quelli che sono lontani da lui ma bisogna cercare di arrivare alla sua conoscenza prima di lasciare questa vita con le preghiera che conosciamo bene che non sono altro che lo strumento che porta a lui.
Marco Giraldi -Prato