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A Prato si rinnova il consiglio del Serra Club

Martedì 23 alle 19:30 il Serra Club si è ritrovato presso il Seminario Vescovile per il rinnovo del consiglio del Serra Club dell’anno sociale 2023-2024 che ha visto l’elezione del Nuovo Presidente Pietro Troni. Sono stati eletti: Sandra Antonini come Vicepresidente dei Programmi, Stefano Guarducci come Vicepresidente dell’Estensione, Marco Giraldi Vicepresidente delle Comunicazioni Sociali ed infine Alfiero Lippi che è il Vicepresidente delle Vocazioni. Sono stati riconfermati Roberto Stramazzo come Segretario e Vittorio Dabizzi come Tesoriere. Una volta fatte le elezioni siamo andati presso la Chiesa di San Fabiano all’interno del seminario per il momento preghiera in cui il nostro Cappellano che è anche il Vicario Generale diocesano Monsignor Daniele Scaccini ci ha esortato nel pregare per un nostro caro amico serrano che non sta bene. Dopo c’è stata la cena in refettorio e poi il conferenziere tenuto da Monsignor Giovanni Bartolini che è un presbitero pratese anche se svolge il suo servizio ad Imperia dove ha ricevuto la sua ordinazione sacerdotale alla presenza di Monsignor Pietro Fiordelli in quanto Primo Vescovo Residenziale della Diocesi di Prato. Il tema del conferenziere era: “L’ordinariato militare in Italia”. Questa cosa ha visto la figura del cappellano militare che può essere un prete o un vescovo che presta con fede il suo servizio presso l’esercito militare in quanto guida spirituale per i militari. I cappellani militari ci sono da inizio del 1800, furono soppressi nel 1861 con l’Unità d’Italia ma rinacquero durante la prima guerra mondiale. Nel 1986 San Giovanni Paolo II emise la famosa costituzione apostolica “Spirituali Militum Curae” sugli ordinariati militari del mondo cattolico. Monsignor Santo Marcianò è l’ordinario militare designato dal Santo Padre con Decreto del Presidente della Repubblica ma anche su indicazione del Presidente del Consiglio e dei Ministri della Difesa e Interno. Gli ordinari militari affrontano missioni difficili come quando ci andarono in Afghanistan nel 2001 o in Iraq nel 2003 con lo scoppio della guerra ecc. Il loro compito è quello di assistere e consolare i militari rimasti feriti in guerra e le rispettive famiglie ma anche quello di cercare di portare loro alla conoscenza di Dio così che vengano celebrati i matrimoni e la cosa bella è che essendo come una famiglia riescono a condividere ogni forma di povertà che è più quella spirituale che materiale perchè il Vangelo è per tutti e adatto in ogni ambito lavorativo e oltre

 

Marco Giraldi-Vicepresidente delle Rispettive Comunicazioni Sociali del Serra Club di Prato

 

Serra Day a Prato

Sabato 25 marzo è stata una bella giornata perché si è svolto il Serra Day nuovamente a Prato nella zona del Cantiere dove è presente dal 1988 l’oratorio dedicato a San Junipero Serra il nome del santo a cui si rifà la nostra associazione e non è mancata la presenza della Presidente Nazionale Paola Poli e dell’Assistente Spirituale il Cardinale Beniamino Sella. Il ritrovo è stato alle 10:30 con i rispettivi saluti delle alte cariche serrane fra cui la Governatrice Elena Baroncelli che ha parlato della giornata di oggi e prima della celebrazione eucaristica ha preso la parola l’artista nonché socia del nostro club Gabriella Furlani parlando dei lavori realizzati all’interno dell’oratorio che sono stati l’ambone, l’altare ed anche il tabernacolo dove nel pomeriggio è possibile vedere da vicino il lavoro fatto dalla nostra artista perché viene allestita una mostra aperta al pubblico. Alle 11:10 si è tenuta la Santa Messa celebrata dal cardinale Beniamino Stella e concelebrata da Monsignor Giovanni Nerbini che è il nostro vescovo, dal Rettore nonché nostro Cappellano Monsignor Daniele Scaccini, da Don Carlo Geraci il Parroco della chiesa di Santa Maria della Pietà e dal Viceparroco Don Fulvio Panzi alla presenza dei fedeli presenti così come delle rispettive autorità politiche e civili. All’Omelia il cardinale ha parlato della Festa dell’Annunciazione che si rifà al racconto del Vangelo di Luca quando nel sesto mese l’Arcangelo Gabriele viene inviato da Dio nella città di Nazaret che si trova nella Regione della Galilea a portare il lieto annuncio della Nascita di Gesù alla Vergine Maria. Inizialmente appare turbata ma poi fidandosi del Signore pronuncia il suo “Eccomi” che comprende tutto l’Amore che Dio ha per noi che non si misura con calcoli matematici ma ascoltando la sua Parola quotidianamente così da poterlo donare anche agli altri come fece San Junipero che nacque nel 1713 a Palma di Maiorca che è in Spagna ma entrò presto nell’ordine religioso dei frati francescani per emettere la professione perpetua nel 1731 per poi iniziare la sua opera di missione ed evangelizzazione in Messico negli anni 1749-1750 visto che i gesuiti non ci riuscivano ci provò lui e i suoi compagni per poi estendersi nelle varie zone americane soprattutto in California. Ogni volta che compiva una missione lasciava una campana come segno affinché suonasse così da poter richiamare i fedeli alla raccolta di Cristo e questo avvien ogni anno quando ci sono i vari passaggi delle cariche amministrative a livello internazionale, nazionale, regionale e locale. Morì nel 1784 nel Carmelo di Monterey dove si era ritirato dopo aver fondato la sua ultima missione. Venne canonizzato da Papa Francesco nel 2015 e la ricorrenza è il 28 Agosto. Il cardinale si è complimentato con gli abitanti della zona perché nel corso degli anni è stata rivalorizzata visto che negli Anni Sessanta era una zona degradata e il fatto che c’è una chiesa che sorge ai piedi del Bisenzio il fiume della città perché è un segno di amore verso Dio e verso tutti coloro che vogliono avvicinarsi a lui per conoscerlo e la sera è possibile vedere la chiesa da lontano perché è illuminata di luci blu. Successivamente ci siamo spostati nel refettorio del seminario per il pranzo e si è unito a noi Monsignor Nedo Mannucci che è stato Rettore del Seminario e Vicario Generale Diocesano così come il sindaco Matteo Biffoni che ha preso la parola a metà pranzo per complimentarsi della giornata così come di tutto quello che fa il Serra Club nel sostenere le vocazioni sacerdotali. Infine non sono mancati i saluti della presidente nazionale e dell’assistente spirituale che ci ha ringraziato per la calda ospitalità e ci hanno dato appuntamento per la fine di maggio quando verrà fatto il Congresso Nazionale all’Aquila. Ecco, io vengo o Dio per fare la tua volontà dice la Lettera agli Ebrei tratta dalla Seconda Lettura di questa liturgia. Che la giornata di oggi sia un ricordo bello e indimenticabile anche se non si deve limitare ad una giornata qualunque ma è la giornata dedicata ai serrani che cercando di seguire l’esempio del santo fondatore così che non finisca l’opera di evangelizzazione e il suono della campana non si fermerà mai perché il Signore chiama e aspetta sempre, sta a noi accogliere il suo invito quindi avanti per questa strada.

Club di Prato. Incontro di febbraio 2023

Il 20 febbraio 2023, il Serra Club si è ritrovato alle 19:45 in Seminario Vescovile iniziando con il momento di preghiera dei vespri guidati dal Vicario Generale Monsignor Daniele Scaccini il quale ci ha introdotti nel tempo quaresimale che inizia col Mercoledì delle Ceneri simbolo storico in cui una volta i fedeli iniziavano il loro cammino penitenziale in cui i loro peccati sarebbero stati assolti durante la Settimana Santa nel giorno del Giovedì Santo.

Mons. Scaccini ha ricordato che nel Rito Ambrosiano il tempo quaresimale inizia, invece, la prima domenica di quaresima ovvero “In Capitae Quadragesimae” che tradotto in italiano significa “Inizio di Quaresima”. In questo tempo noi cattolici siamo chiamati ad astenerci dal mangiare la carne e fare digiuno il Mercoledì delle Ceneri ed il Venerdì Santo. Il digiuno deve essere un modo per avvicinare la nostra vita al Signore, che niente toglie ma tutto dona, diceva il Papa Emerito Benedetto XVI. Le parole pronunciate dal sacerdote durante il rito dell’imposizione delle ceneri si rifanno a quelle di Gesù quando iniziò la sua missione in Galilea con i primi discepoli dicendoli chiaramente: “Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo”. Questo significa che dobbiamo fidarci del Signore, stando lontano dai pensieri umani come quando Gesù rimprovera Pietro per aver fatto il suo primo annuncio della passione dicendoli: “Satana allontanati da me perché pensi secondo gli uomini anziché secondo Dio”.

Dopo la preghiera ci siamo spostati nel refettorio per la cena e con noi erano presenti la nostra Governatrice di Distretto Elena Baroncelli e Monsignor Basilio Petrà. Dopo cena ha preso la parola il nostro relatore Don Carlo Bergamaschi attuale Parroco della Chiesa di San Bartolomeo a Coiano a parlare di questa tematica: “La Pastorale Sanitaria al tempo del Covid e oltre”. Era stato ospite al nostro Serra quattro anni fa nel 2019 durante la presidenza di Roberto Stramazzo in cui aveva parlato della sua opera sanitaria in quanto Cappellano dell’Ospedale prima del Misericordia e Dolce ed ora del Santo Stefano inaugurato nel 2013 quindi dieci anni fa. La pastorale sanitaria è una delle missioni più difficili perché non è facile entrare in relazione con i malati affetti da patologie di vario tipo e ci sono casi dove si risolvono bene perché i malati guariscono o stanno meglio dalla loro patologia, mentre altri casi sono irreversibili ed il paziente è destinato ad andarsene. Non è facile trovare le parole giuste per portare consolazione e conforto perché ogni malato ha una certa reazione per via della situazione che sta vivendo e se ha fede riesce ad affrontarla meglio rispetto a chi non crede ma trova conforto nelle persone a lui care e ci sono casi in cui c’è chi riesce a convertirsi negli ultimi giorni di vita anche se la Misericordia di Dio è infinita anche su quelli che non si convertono ma hanno il cuore buono che è la cosa che importa a Dio, che guarda in ciascuno di noi. In ospedale ci sono malati di altre etnie come africani, bengalesi, cinesi, pakistani che hanno un credo religioso diverso dal nostro. Però Don Carlo non si è mai tirato indietro ed ha portato il suo supporto anche a loro seppure non sia stato sempre ben accetto e gradito, ma questa è la missione che ha un cappellano e non è sempre la stessa ma comporta un rinnovamento giornaliero. Quando è arrivata la pandemia verso la fine del 2019-inizio 2020 le cose sono cambiate per via delle terapie intensive e rianimazioni che si sono riempite a causa dei tanti ricoverati e Prato è stata la città con maggior numero di contagi rispetto ad altre. Fra i morti di Covid 19 ci hanno lasciato alcuni sacerdoti come Don Uberto Fedi (1931-2020) storico parroco di Tavola ed era il decano del clero pratese, Don Renato Fiaschi (1936-2021) per anni parroco a Vaiano e Figlie nonché assistente spirituale degli alpini, Don Mauro Rabatti (1939-2021) che ha guidato per tutta la sua vita la comunità di Santa Lucia e anche allora non è stato facile fare il cappellano visto la lontananza fra i malati e i propri cari e anche per portare la comunione o dire una preghiera dovevano essere super protetti di mascherine e altro. All’interno della cappella dell’ospedale viene celebrata la Santa Messa la mattina e il pomeriggio e non è mai mancata la Via Crucis all’esterno del presidio ospedaliero il Venerdì Santo di ogni anno anche in tempo di pandemia per scongiurare la fine della pandemia. La figura del cappellano è molto sentita nel Nord Italia perchè ci sono alcune strutture sanitarie gestite da sacerdoti e religiosi ma anche da noi ha la sua importanza come in altre parti del paese ci ha detto Don Carlo che quest’anno celebra trenta anni di sacerdozio avvenuto nel lontano 1993 quindi auguri per il suo traguardo ma continuiamo a pregare per le vocazioni sacerdotali.

Marco Giraldi-Vicepresidente delle Rispettive Comunicazioni Sociali del Serra Club di Prato 534 appartenente al Distretto 71 della Regione Toscana Nord/Sardegna

Club di Prato. Incontro alla Mensa dei Poveri “Giorgio La Pira”.

Il 26 gennaio, col Serra Club ci siamo ritrovati alle 20:00 alla mensa dei poveri “Giorgio La Pira” nata nel 1984, che si trova in Via del Carmine sotto la presidenza di Elena Pieralli. Era presente la governatrice Elena Baroncelli e ci è giunto il saluto di Don Marco Natali il parroco della Chiesa di San Bartolomeo che è accanto alla mensa dei poveri mentre eravamo a cena.

Dopo la cena si è svolta la conferenza della presidente della mensa, Elena Pieralli, che ha spiegato quello che viene svolto. Dopo la pandemia hanno ripreso il servizio regolare offrendo il pasto caldo alla mensa, mentre durante la pandemia davano il sacchetto da consumare all’esterno. Con la pandemia il numero dei poveri che va alla mensa è calato. I generi alimentari vengono forniti dai grandi supermercati Esselunga anche se non manca il contributo della Coop mentre per quanto riguarda il pane ci pensano i tre fornai più importanti della città che sono il Branchetti, Fogacci e Loggetti. Il loro servizio inizia presto la mattina e termina alle 14:00 e la sera i bisognosi vanno a prendere il mangiare alla Caritas della Basilica di Santa Maria delle Carceri, guidata dall’Arciprete che è Monsignor Carlo Stancari, nel centro storico della città. La struttura ha anche il dormitorio che è in Via Roma ed è dotato di circa 21 posti per chi è senza fissa dimora. Tre anni fa venne aperta una casa di fissa dimora nel Viale Borgo Valsugana vicino al centro della città dove è presente il sevizio doccia tutti i giorni così come tutti i giovedì presso la Chiesa di San Giovanni Battista a Maliseti in zona ovest della città guidata dal parroco Monsignor Santino Brunetti. L’associazione presenta sette dipendenti e un buon numero di volontari ma affinché possa proseguire ci vogliono sempre nuovi volontari. per questo motivo, viene spesso illustrata l’attività della mensa nelle scuole superiori e alcuni ragazzi vengono portati sul posto per fare esperienza. Purtroppo, non tutti proseguono.

Oltre a pregare per le vocazioni sacerdotali preghiamo perché non manchino volontari in aiuto del prossimo ed in difesa della vita e dignità umana.

Marco Giraldi-Vicepresidente delle Comunicazioni Sociali del Serra club di Prato 534 appartenente al Distretto 71 della Regione Toscana Nord/Sardegna

Club di Prato. Conviviale di Natale

Prato, 17 dicembre 2022. Il Serra Club di Prato si è ritrovato alle 11:30 presso la Chiesa di San Fabiano in Seminario Vescovile dove è stata celebrata dal nostro vescovo Monsignor Giovanni Nerbini e concelebrata del nostro Cappellano, Monsignor Daniele Scaccini e Monsignor Basilio Petrà. Il primo capitolo del Vangelo di Matteo di questa liturgia parla dell’albero genealogico della Nascita di Gesù come il terzo capitolo del Vangelo di Luca seppure impostata in maniera diversa. L’evangelista Matteo ci presenta tre gruppi di famiglie formate da ben quattordici generazioni che vanno dal Patriarca Abramo fino a Re Davide d’Israele per arrivare a Gesù Cristo il Messia. Nell’omelia il vescovo ha parlato del vero senso del Natale che non è fatto soltanto di calendari e regali ma dalla Rinascita di Gesù nella mangiatoia di Betlemme e questo evento è pieno di novità, se sentiamo questa cosa.
Al termine della Messa c’è stata la benedizione delle statuine di Gesù Bambino che verranno messe nel Presepe dall’indomani, che è la quarta domenica di avvento come avvenne in occasione dell’Angelus tenuto da San Paolo VI il 21 Dicembre 1969 che per la prima volta benedì le statuine dei bambinelli e la cosa è proseguita fino ad oggi l’ultima domenica del tempo di avvento.
Successivamente ci siamo spostati nel refettorio del seminario per il pranzo e la consueta lotteria natalizia e l’incasso è stato destinato al seminario. Non sono mancati al pranzo il nostro vescovo come la Governatrice Regionale Elena Baroncelli.
In conclusione di tutto, Don Daniele ha rivolto a tutti noi gli auguri di un sereno e santo Natale ricordandoci la Lettera Apostolica “Admirabile Signum” che tradotto in italiano significa “Il Mirabile Segno” sul significato vero del valore del presepe (fondato dal Santo Patrono d’Italia che è Francesco d’Assisi nella stalla di Greccio nel 1223 e approvato da Papa Onorio III), che non è soltanto una mostra fatta di immagini sacre ma è come un Vangelo vivo che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo il Natale siamo invitati a metterci in cammino spiritualmente scoprendo che Dio ci ama a tal punto da unirsi a noi così che anche noi a nostra volta ci uniamo a lui.
Un felice Natale a tutti i serrani continuando a sostenere i sacerdoti pregando per le vocazioni visto che ad anno nuovo il nostro seminario dovrebbe accogliere due nuovi seminaristi
Marco Giraldi-Vicepresidente delle Rispettive Comunicazioni Sociali del Serra Club di Prato 534 appartenente al Distretto 71 della Regione Toscana Nord/Sardegna

Club di Prato. Incontro di novembre.

Giorno 8 novembre 2022 noi soci serrani ci siamo ritrovati presso la Chiesa di San Fabiano (all’interno del Seminario Vescovile) per la Santa Messa che è stata celebrata dal nostro Cappellano Monsignor Daniele Scaccini e concelebrata da Monsignor Basilio Petrà. All’inizio della Messa il Tesoriere ha letto i nomi dei soci serrani defunti e quest’anno sono stati ricordati Monsignor Virginio Fogliazza(1933-2012) , che contribuì alla nascita del Serra Club a Prato nel 1981, il vescovo emerito Monsignor Gastone Simoni (1937-2012) e Monsignor Pietro Fiordelli(1916-2004) che ha guidato la diocesi per 38 anni dal 1954 fino al 1992.
La memoria dei serrani defunti ci fa capire che seppure hanno lasciato questa vita terrena sono in Comunione con Dio e sono vivi in mezzo a noi spiritualmente. Ma da vivi sono stati veri testimoni, dimostrando e custodendo il dono serrano ovvero la preghiera ed il sostegno delle vocazioni sacerdotali.
Dopo la Messa ci siano spostati nel refettorio per la cena e dopo è stata riconfermata all’unanimità la presidente in carica Alessandra Pagnini per il prossimo l’Anno Sociale 2023-2024 oltre a quello presente con l’attuale Governatrice del Distretto 71 del Serra Club Elena Baroncelli. Lavoriamo bene per un buon club con la speranza di un ricambio generazionale così il nostro Serra Club possa andare sempre avanti.
Marco Giraldi-Vicepresidente delle Rispettive Comunicazioni Sociali del Serra Club di Prato 534 che appartiene al Distretto 71 ovvero la Regione Toscana Nord/Sardegna

Club di Prato: Donne e Chiesa ieri, oggi e domani. Storia e attualità della Santa Maria Maddalena De Pazzi.

Martedì 18 ottobre 2022, il Serra Club di Prato si è incontrato presso il Seminario Vescovile con Valentina Brachi che ha trattato il tema: “Donne e Chiesa ieri, oggi e domani. Storia e attualità della Santa Maria Maddalena De Pazzi”.
L’incontro ha avuto il suo inizio col momento di preghiera nella recita del vespro guidato dal Cappellano, Monsignor Daniele Scaccini, durante il quale ha illustrato brevemente sulla figura di Santa Maria Maddalena De Pazzi che ha avuto una vita breve ma ha fatto grandi cose per la comunità carmelitana nel periodo successivo al Concilio di Trento.
Dopo aver pregato ci siamo spostati nel refettorio per la cena e poi la conferenza tenuta da Valentina Brachi che ha iniziato parlando della biografia di Santa Maria Maddalena che nacque il 2 Aprile 1566 quarta di tre fratelli. Veniva da una famiglia importante. Già dalla tenera età maturava la fede nel Signore a quando aveva 12 anni nel 1578 venne rapita in estasi dal Signore mentre da Firenze si recava nella Villa a Montemurlo a piedi perché gli dava noia salire in carrozza. La mamma si preoccupò e pensava che non stesse bene visto che digiunava spesso. Una volta terminato questo momento raccontò quello che gli era successo e così decise di consacrare la sua vita al Signore dopo le lotte contrarie della famiglia e dei vicini perché intraprendesse altre strade. Alla fine tutti acconsentirono affinché lei fosse felice e decise di riportarsi in clausura nel Monastero di Santa Maria degli Angeli a soli 16 anni (era il 1582). La sua vita monastica era dedicata alla preghiera contemplando il Signore e tante volte veniva rapita in estasi vivendo attimi della vita di Gesù e a volte suonava le campane in cui invitava il popolo a venire ad amare l’Amore di Gesù. Successivamente scrisse alcune lettere a Papa Sisto V, alla Venerabile Veronica Laparelli e a Santa Caterina De Ricci perché la chiesa aveva vissuto il Concilio di Trento e si preparava ad un forte rinnovamento. Morì il 25 Maggio 1607 a soli 41 anni per problemi di salute che si portava avanti da tempo. Fu beatificata nel 1626 da Papa Urbano VIII e venne canonizzata da Papa Clemente IX . In seguito le suore si spostarono dal Convento di Oltarno per andare a quello di Borgo Pinti e grande fu la gioia quando videro dal vivo la bella Firenze illuminata che non avevano rivisto per via della vita di clausura. Da lei tanto c’è da imparare soprattutto nel rinnovare l’evangelizzazione così da cercare di lasciare un segno come è stato nella figura di tanti santi e personaggio importanti e di spicco
Marco Giraldi-Vicepresidente delle Rispettive Comunicazioni Sociali del Serra Club di Prato 534 appartenente al Distretto 71 della Toscana Nord e Sardegna

Club di Prato. Inaugurazione dell’anno sociale 2022-23

Scrivo in occasione dall’apertura del nuovo anno sociale 2022-2023 presso il Chiostro Medievale di San Domenico durante il quale il relatore, Monsignor Rodolfo Cetoloni (Vescovo della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza e poi di Grosseto) ha parlato del libro “Gerusalemme il Calvario” scritto da Monsignor Alfredo Pizzuto canonico onorario del Capitolo Patriarcale del Santo Sepolcro ed anche di quello Metropolitano di Siena.
Dopo la conferenza di Monsignor Cetoloni ha parlato il canonico Don Alfredo che ha sottolineato quanto sia importante il servizio fatto dai religiosi in Terra Santa, anche se – purtroppo – non mancano i contrasti con le altre credenze religiose ma manca il giusto rispetto e la tolleranza. Infine ha preso la parola Padre Claudio Bottini che è dell’ordine dei frati minori di Gerusalemme. È Professore così come Decano della Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia.
Marco Giraldi

Club di Prato. Passaggio di consegne

21 giugno 2022. Il Serra Club si incontra presso il Santuario della Madonna del Giglio, famoso perché il 26 Agosto 1664 era seccato un giglio e miracolosamente rifiorì e poi venne traslato nell’Oratorio di San Silvestro l’8 Marzo 1680. Il nostro incontro ha avuto inizio con il consueto momento di riflessione, presieduto dal nostro Cappellano, Monsignor Daniele Scaccini, sulle Beatitudini, tema di questo anno sociale.  La beatitudine citata dal nostro cappellano è stata quella rivolta agli operatori di pace in quanto saranno chiamati Figli di Dio ed oggi è attuale visto il conflitto che c’è fra Russia e Ucraina, così come la beatitudine rivolta ai misericordiosi perché troveranno misericordia e questa vale per i volontari che appartengono ad un Arciconfraternita della Misericordia. Alla fine della predica c’è stato il passaggio della campana fra il presidente uscente Stefano Guarducci che ha ricoperto questa carica per due anni causa pandemia e la presidente Alessandra Pagnini che era già stata presidente nel 2017-2018.
Successivamente ci siamo spostati alla storica Trattoria da Lapo in Piazza Mercatale per la cena e augurarsi delle buone vacanze estive così da poter ripartire a settembre sperando che la pandemia sia meno aggressiva e più governabile.
Marco Giraldi-Vicepresidente delle Comunicazioni Sociali del Serra Club di Prato 534 appartenente al Distretto 71 della Regione Toscana Nord/Sardegna

Il Tabaccaio di Prato

Il 25 maggio si è tenuta la conviviale del Serra Club presso il Seminario Vescovile con Marcello Pierozzi per parlare della figura pratese Renzo Buricchi sul seguente tema: “Il Tabaccaio di Prato”. Come sempre l’incontro ha avuto il suo inizio con la preghiera che non è stata la consueta recita del vespro, ma una decina di Ave Maria visto che siamo nel mese mariano.
La conferenza è stato sulla figura del tabaccaio Renzo Pietro Buricchi nato nel 1913 e morto nel 1993 a 70 anni per problemi di salute. La sua vita è stata caratterizzata da una grande spiritualità e fede molto avanzate per i tempi.
Renzo era un uomo che parlava sia delle piante che degli animali perché nella natura ci vedeva la Mano di Dio e sul Vangelo trovava ogni risposta in modo particolare dove dice di essere del mondo e non per il mondo. Renzo ha avuto a che fare con i comunisti di allora, molti dei quali lo erano sulla carta ma non avevano niente del comunismo, e con i democristiani, che non erano tutti cristiani veri, ma ispirati a ideali partitici e politici. Aveva fondato un’associazione di volontariato tutta sua dove si trovava con alcune persone a recitare il Santo Rosario, leggere un brano del Vangelo con i rispettivi commenti ed a cantare l’invocazione allo Spirito Santo. Si spostava in varie parti della Toscana anche se il suo luogo preferito era il convento francescano della Verna. Non era ben capito dal primo vescovo residenziale di Prato, Monsignor Pietro Fiordelli, il quale quando sapeva che si ritirava alla Verna, aveva contattato i frati dicendo loro di non fargli scrivere meditazioni personali. Quando Renzo seppe questa cosa obbedì e da allora non scrisse più niente ma meditava nel silenzio. Chi si serviva da lui in tabaccheria, raccontava che sapeva capire il loro stato d’animo e con alcuni ci faceva un percorso spirituale ed era generoso e caritativo verso chi non aveva niente tanto che gli consentiva di andare a mangiare al ristorante tanto poi sarebbe andato lui personalmente a saldare il loro conto. Monsignor Gastone Simoni vescovo emerito di Prato definì Renzo un personaggio misterioso ma iniziò ad apprezzare la sua spiritualità. Renzo è molto apprezzato dall’attuale vescovo Monsignor Giovanni Nerbini. Una frase che diceva sempre era riferita al male ovvero che non è eterno ma alla fine passa che sia per guarigione farmacologica o miracolosa come per l’andarsene in cielo. Da tempo è aperto il processo di beatificazione, speriamo che possa finire nell’elenco dei beati come poi dei santi che intercedono per noi così da arrivare al Signore.
Marco Giraldi