Convegno Nazionale Vocazioni e Università: il saluto del Presidente del Serra Club Giuliano Faralli

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Carissime Amiche ed Amici
Signor Direttore Gianola

Carissimo don Michele, grazie per l’invito, grazie a tutti di esistere!
Nella mia qualità di Presidente Nazionale di Serra International Italia, porto volentieri il saluto di tutti i Serrani.

Noi laici desideriamo fermamente mantenere una presenza nelle istituzioni Diocesane, è indispensabile, per mantenerci in rapporto con il Vescovo, con il Seminario e con il Clero locale e conservare gelosamente il nostro carattere laico.

Il bello è che nel Vangelo il termine laico non c’è, così come non lo si trova nella Bibbia, ma con il Concilio Vaticano secondo, per i laici viene indicato un ruolo preciso e decisivo, riassumibile in una semplicissima definizione:
“Il laico è il Cristiano testimone: ai laici compete la presenza cristiana nel mondo, al Clero l’edificazione della Chiesa. Tutti al servizio del mondo, leggendo la realtà con i fratelli, facendosi carico delle responsabilità di ciascuno per l’altro e di tutti per l’insieme”.

Questa, in una parola, è la sinodalità della Chiesa che Papa Francesco sta, in concreto, sviluppando: i laici non sono più i minorenni della Chiesa, ma agiscono in sintesi armonica con la Chiesa che è, ad un tempo, istituzionale e carismatica

Il Serra raccoglie una pluralità di persone Cristiane, di diverse estrazioni sociali, storia personale e di fede ecc.., tutte accomunate dal desiderio di servire la nostra Chiesa pregando per le vocazioni.
È necessaria oggi una corresponsabilità laicale che miri ad affrontare le sfide di questo “cambiamento d’epoca” come afferma Papa Francesco.
Alla luce del Concilio Vaticano II – ancora da scoprire e da attuare nella Chiesa – è necessario uno stretto rapporto tra vescovi e presbiteri da una parte e laici – secondo i propri carismi – dall’altra parte.

Abbiamo bisogno – secondo il tema del convegno – di sentire la Chiesa non come istituzione gerarchicamente ordinata (San Roberto Bellarmino) ma come “casa” comune nella quale ogni uomo e ogni donna si sentano coinvolti, partecipi, strumenti della crescita per una fratellanza umana (anche questa espressione del Papa). È venuta l’ora di “prendere il largo” come San Pietro, il pescatore, abbandonando vecchi schemi e logiche superate, per mettersi in A S C OL T O.

È l’unico obiettivo che il cammino sinodale, fortemente voluto dal Papa, si è dato: Ascoltare gli altri, ascoltare se stessi.
Quindi, cari ragazzi, se vogliamo davvero bene alla nostra amata Chiesa:
1- ASCOLTO NELLA CHIESA E DELLA CHIESA
2- COMPARTECIPAZIONE ECCLESIALE
Buon cammino.

 

Giuliano Faralli
Presidente