Chiusura dell’annata per i tre Serra dell’Emilia-Romagna nella splendida abbazia di Pomposa

,

a cura di Alberto Lazzarini

Spiritualità e azione

Chiusura dell’annata per i tre Serra dell’Emilia-Romagna nella splendida abbazia di Pomposa – L’intervento del presidente Faralli – L’impegno dei club per la crescita – Il sostegno alle vocazioni e alla diffusione della cultura cristiana

 

Festa grande a Pomposa, nel Ferrarese, per la chiusura dell’annata serrana del Distretto dell’Emilia-Romagna. L’incontro, molto partecipato, si è svolto alla presenza del presidente nazionale Giuliano Faralli, intervenuto con la consorte Daniela, e ha visto l’adesione dei tre club regionali: Ferrara, Pomposa e Bologna.

L’incontro ha avuto inizio con la Santa Messa nella stupenda basilica, luce benedettina nei secoli, ricca di spiritualità, storia ed arte. Dopo il rito, celebrato da don Pietro Predonzani assistente del Serra Pomposa, Simonetta Mignatti Sovrani presidente incoming dello stesso Serra ospitante ha tracciato gli aspetti più significativi di questo antico tempio che conta vestigia longobarde e franche e che nell’ XI secolo ospitò Guido d’Arezzo negli anni in cui creò le note musicali e l’abate San Guido che sviluppò fortemente questo centro non solo religioso.

E’ seguita un’altra apprezzatissima relazione, tenuta da don Marco Settembrini assistente del club di Bologna, incentrata sui significati biblici di alcuni pregevoli affreschi dell’abbazia.

Nel corso della successiva conviviale, in un noto ristorante a un tiro di schioppo dalla chiesa, il presidente Faralli si è complimentato con i tre club a cominciare dalla presidente del Serra ospitante e organizzatore (Pomposa), Flavia Bustacchini Marcialis.

Il responsabile nazionale del Serrara ha quindi sottolineato l’importanza del servizio indirizzato alle due mission del movimento: il sostegno alle vocazioni e la diffusione della cultura cristiana. Ha anche ricordato i momenti salienti del recente Consiglio nazionale di Roma e ha anticipato il tema del concorso scolastico della prossima annata (“Il coraggio di vivere in bellezza”) e il tema di studio che riguarderà ancora i linguaggi ma nel loro rapporto, in particolare, con il silenzio e l’ascolto. Faralli ha concluso sottolineando il ruolo di primo piano del laicato all’interno della Chiesa e dunque l’attività che può e deve svolgere il Serra, sempre più operativo e “in uscita” esattamente come chiede la Chiesa di Francesco.

In precedenza erano intervenuti il governatore emiliano-romagnolo Eugenio Bolognesi, il presidente del Serra Bologna Mauro Tangerini e il presidente del Serra Ferrara Alberto Lazzarini. Si è infine proceduto, ad opera del Presidente Faralli, alla consegna di un contributo di 2.000 euro da parte della Fondazione “Junipero Serra” al Seminario di Forlì il cui importante patrimonio librario e archivistico è stato pesantemente danneggiato dall’alluvione dell’anno scorso. In occasione della stessa catastrofe naturale, i Serra ferraresi avevano indetto una raccolta-fondi nazionale, fra i soci del Serra, che aveva fruttato 6.000 euro, consegnati alle parrocchie di Pezzolo di Russi e Solarolo.