I Serra Club di Siena e Montepulciano fra le parrocchie all’Udienza Generale di Papa Francesco

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di Massimo Bianchi

Anche i Serra Club di Siena e Montepulciano sono stati presenti mercoledì 11 ottobre all’udienza Generale tenuta da Papa Francesco in Piazza San Pietro in mezzo alle tante Parrocchie delle due diocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e di Montepulciano-Chiusi-Pienza, riunite in persona episcopi sotto la guida del cardinale Augusto Paolo Lojudice.

Straordinaria la partecipazione dei fedeli – oltre 2800 persone – che si sono raccolti a Roma per ascoltare la parola del Santo Padre. Da segnalare anche la presenza di ben 29 sindaci che dimostra anche la grande adesione al pellegrinaggio romano da parte delle autorità civili dei due territori con un chiaro ed evidente segnale di un profondo legame con la Chiesa locale.

Il pellegrinaggio, che è iniziato nel cuore della notte con la partenza degli oltre 55 pullman da varie e diverse località, è stato un momento unico di intensità e raccoglimento spirituale, forse senza precedenti. Un evento assai particolare sia per l’incontro con Papa Francesco che ha confermato nella fede tutti i presenti, sia per la successiva celebrazione della Santa Messa nella Basilica, proprio sulla Tomba dell’Apostolo Pietro, rinnovando così la nostra professione di fede. Presenti anche alcuni detenuti provenienti dagli istituti penitenziari di Siena e di Ranza.

Significativi i temi toccati dal Papa nella sua catechesi del mercoledì, in particolare per il passaggio dedicato alla pace sempre più minacciata in Terra Santa, per la quale Francesco ha incoraggiato a seguire le orme di Santa Caterina da Siena e di Santa Agnese da Montepulciano, due grandi mistiche che hanno segnato i territori delle due diocesi, oggi sorelle. Pressante è stato il suo invito a saper far tesoro dell’eredità e della spiritualità che queste due grandi anime, seppure lontane nel tempo, hanno lasciato all’intera Chiesa. Papa Francesco ha invitato tutti a pregare per Israele e la Palestina con la richiesta, pressante, alla comunità internazionale di fare tutto il possibile per liberare gli ostaggi in mano a Hamas, mentre al tempo stesso si è detto molto angosciato per la sorte degli abitanti di Gaza che stanno molto soffrendo.

E toccante anche il riferimento fatto dal Santo Padre alla figura della santa sudanese Giuseppina Bakhita, per l’esempio da lei offerto sul tema del perdono: una santa, che nonostante le tante sofferenze subite, seppe perdonare sempre i suoi oppressori con la forza dell’amore che promana da Dio stesso, indicandoci come il perdono “non toglie nulla, ma anzi aggiunge dignità alla persona”.

Nell’omelia della Santa Messa poi il cardinale Lojudice ha voluto rimarcare l’importanza della preghiera, in particolare del Padre Nostro, come espressione di un cammino di comunità, fatto sempre vicino e insieme, in “modo sinodale”, come il Cardinale ci ha abituato a chiamare le occasioni di incontro e di lavoro in questi ultimi anni: una modalità che apre il cuore di ognuno alle necessità di tutti i fratelli in ogni parte del mondo. Una bellissima giornata che resterà di sicuro impressa nella storia delle due diocesi ma soprattutto nel cuore di chi vi ha preso parte. La bellezza di un momento che si è fatto come per incanto “esperienza di Chiesa” che ha ripagato sicuramente delle difficoltà per molti di essere presenti. I serrani presenti non potevano mancare a questo importante appuntamento, vissuto insieme peraltro a oltre 60 sacerdoti delle diocesi, e confusi tra le parrocchie cittadine hanno pregato anche per le vocazioni nelle nostre realtà diocesane, sempre più povere di “operai della messe”.