Le parole della vocazione: gratitudine, coraggio, fatica e lode

LE PAROLE DELLA VOCAZIONE NEL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER LA GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI

 

“La chiamata di Dio non è una ingerenza della nostra libertà ma l’offerta di entrare in un progetto di vita, in una promessa di bene e felicità: non siate sordi a questa chiamata”. Queste le parole che Papa Francesco aveva pronunciato in occasione della Giornata Mondiale per le Vocazioni del 2019, con l’invito ad avere il coraggio di rischiare per la promessa di Dio. Perché la chiamata del Signore, come quella rievocata nel passo del Vangelo alle due coppie di fratelli, Simone e Andrea con Giacomo e Giovanni, che stanno svolgendo il loro lavoro quotidiano di pescatori, non è una intromissione interessata ma, al contrario, è l’iniziativa amorevole con cui Dio ci viene incontro e ci invita ad entrare in un disegno più grande, del quale vuole renderci partecipi, prospettandoci l’orizzonte di un mare più ampio e di una pesca sovrabbondante.... Continua a leggere

 

Cosimo Lasorsa

 

 

1 commento
  1. Marco Giraldi
    Marco Giraldi dice:

    Siamo vicini alla Cinquantasettesima Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni sacerdotali introdotta nel lontano 1963 da San Paolo VI perchè le vocazioni sacerdotali stavano diminuendo seppure non fossimo ai livelli di oggi ma per richiamare ciascun cattolico compresi i consacrati e i religiosi a pregare il padrone di casa perchè mandi operai nella Messe del Signore perchè la Messe è tanta ma gli operai sono pochi ci ricorda il brano del Vangelo di Matteo(Mt 9,35-38) anche se prosegue con la chiamata dei dodici apostoli riportato anche dagli evangelisti Marco e Luca in quanto sono definiti “Vangeli Sinottici” ovvero simili fra di se perchè raccontano i fatti della vita di Gesù in maniera identica seppure uno scriva diversamente dall’altro. Nel messaggio di questa giornata mondiale per le vocazioni il Papa fa riferimento al brano del Vangelo di Matteo in cui Gesù cammin sulle acque placando la tempesta. Alla visione di questo miracolo Pietro chiede di andare verso Gesù ma quando le acque del Lago di Tiberiade si ingrossano e Pietro rischia di affogare chiede aiuto al Signore perchè lo salvi in maniera disperata e Gesù li risponde così: “Uomo di oca fede perchè hai dubitato?”(Mt 14,22-36). In questo messaggio cita quattro parole chiavi che sono: “Gratitudine, Coraggio, Fatica e Lode”. Da tutto ciò si capisce bene quella che è la missione a cui deve rispondere un vero cristiano alla chiamata del Signore. Come Gesù scelse i dodici discepoli che furono: Simone detto Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Tommaso, Matteo il pubblicano che in origine si chiamava Levi, Giacomo di Alfeo, Simone il Galileo, Giuda Taddeo e Giuda Iscariota colui che lo tradirà durante la festa di Pasqua mentre Giacomo e Giovanni erano soprannominati “Bonerghes” ovvero “Figli del Tuono” come narra l’evangelista Marco(Mc 3, 7-19). Ora più che mai bisogna pregare per le vocazioni perchè lo storico Seminario Vescovile di Prato che esiste da ben 338 anni quindi dal 1682 per volontà dell’allora Vescovo Residenziale Monsignor Gherardo Gherardi che fu Vescovo per ben Undici Anni dal 10 Aprile 1679 fino al 16 Gennaio 1690 può rischiare la chiusura perchè ci sono soltanto cinque seminaristi di cui quattro sono prossimi a ricevere il Ministero del Diaconato ed in seguito quello Sacerdotale e poi resta soltanto un seminarista che sicuramente andrà nel Seminario Vescovile di Firenze visto che ci sono quasi cinquanta seminaristi fra cui l’ultimo arrivato è un pratese. La missione serrana continua ma senza seminaristi le cose diventano più difficili ma le cose difficili richiedono un’impegno maggiore seguito da una fatica più grande così da poter rendere lode e grazie al Signore esattamente come dice il ritornello del Salmo Biblico 102 della Liturgia di Oggi: “Benedici il Signore anima mia”. Preghiamo perchè è giunta al termina la Fase 1 del corona virus ma da Lunedì 4 Maggio inizia la Fase 2 che è quella della riapertura dei luoghi di lavoro e di ritorno nei luoghi di culto per le funzioni religiose seppure con cautela e seguendo sempre le giuste precauzioni ma la speranza è di tornare alla vita normale seppure non torni tutto ma come prima ma abbiamo bisogno di riprendere le nostre routine dopo un mese e mezzo di quarantena

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