L’anno di San Giuseppe

Era l’8 dicembre 1870 quando il beato Pio IX, con il decreto “Quemadmodum Deus” dichiarò San Giuseppe Patrono della Chiesa universale.

Tempi duri all’epoca per la Chiesa a causa gli eventi politici e militari che si susseguirono in quell’anno quando, con l’entrata delle truppe dei Savoia a Roma attraverso la breccia di Porta Pia, si poneva fine alla sovranità temporale del Pontefici.

A distanza di 150 anni, Papa Francesco, con la Lettera Apostolica “Patri Corde”, ha voluto ricordare la figura del Padre putativo di Gesù proclamando, dall’8 dicembre 2020 all’8 dicembre 2021, l’Anno di San Giuseppe, “al fine di perpetuare l’affidamento di tutta la Chiesa al potentissimo patrocinio del Custode di Gesù”.

E così come allora in un momento particolarmente difficile per la Chiesa e per tutti i Paesi del mondo, a causa dell’angosciosa situazione di disagio che stiamo attraversando e che ci accomuna con la diffusione della pandemia, congiuntura che ha pesantemente condizionato la nostra vita per le limitazioni imposte alle attività giornaliere, alle relazioni con le persone, agli spazi esterni, e soprattutto alla vicinanza all’Eucarestia.

Sono noti a tutti la dedizione e l’affidamento che Papa Francesco ha sempre avuto, sin dalla più giovane età, nei confronti di San Giuseppe, al quale era legato da quando viveva in Argentina, e fu proprio nella Chiesa di San José di Buenos Aires che nel 1953 il diciassettenne Jorge Mario Bergoglio scoprì la vocazione e decise di dedicare la sua vita a Dio e agli uomini.

Una devozione da lui confermata quando, il 19 marzo 2013, sei giorni dopo l’elezione, inaugurò il suo Pontificato con un’omelia dedicata al ruolo centrale di San Giuseppe per la Chiesa.

Nella Casa a Santa Marta, inoltre, il Papa custodisce due statue del Santo, una delle quali molto particolare perché raffigura San Giuseppe dormiente, a rappresentare Giuseppe quale ultimo Patriarca che riceve i messaggi del Signore nel sonno, come sposo di Maria e Padre putativo di Gesù nella guida della Sacra Famiglia a lui affidata.

Fino all’8 dicembre 2021, pertanto, grazie all’Anno di San Giuseppe, i fedeli di tutto il mondo potranno beneficiare dell’indulgenza plenaria seguendo precise modalità riportate nell’apposito decreto e alle consuete condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre.

Padre amato, Padre della tenerezza, Padre dell’obbedienza, Padre nell’accoglienza, Padre dal coraggio creativo, Padre lavoratore, Padre nell’ombra: sono queste le parole riportate nella Lettera Apostolica con le quali Papa Francesco riassume la parabola di tutta la vita e la missione di salvezza di San Giuseppe.

“Lo scopo di questa Lettera Apostolica è quello di accrescere l’amore verso questo grande Santo per essere spinti a implorare la sua intercessione e per imitare le sue virtù e il suo slancio”.

E’ questa la conclusione di Papa Francesco nella sua Lettera Apostolica alla quale fa seguire una preghiera con la quale invoca San Giuseppe concederci la grazia delle grazie: la nostra conversione.

 

Cosimo Lasorsa