Relazioni autentiche in ambito coniugale e familiare.

Martedi 29 Ottobre u.s. è proseguita l’attività del Serra Club di Cascina con la S. Messa in suffragio dei defunti serrani celebrata dal cappellano mons. Paolo Paoletti, cui ha fatto seguito, dopo la consueta conviviale, un momento di riflessione sul tema sociale dell’anno in corso: ”Silenzio, ascolto e comunicazione: verso relazioni autentiche”. Ha fatto da guida la Dr.ssa Paola Lombardi, consulente AICCeF, la cui attività professionale è protesa a stabilire relazioni autentiche in ambito coniugale e familiare, ma il cui impegno si estende anche alla didattica con interventi nelle scuole per promuovere, favorire e indicare comportamenti atti al raggiungimento di relazioni autentiche in ogni ambito.

Essenziale a questo scopo è instaurare una relazione dialogica nella quale i soggetti contribuiscono congiuntamente a generare il significato dello scambio interagendo l’un l’altro per realizzare un progetto comunicativo comune. Primo presupposto perché ciò avvenga concretamente è la presenza di uno spazio relazionale, di uno spazio fisico e non virtuale entro cui le persone possano interagire fra loro. Uno spazio nel quale si stabilisca un contatto diretto fra due corpi di cui si riconosca il loro essere maschio o femmina, il loro spetto fisico (alto, basso, pingue, magro), il modo di muoversi e di gesticolare ecc. E’ questa una sfida che ci si pone in un mondo in cui il contatto virtuale va sempre più sostituendosi al contatto fisico.

Come detto, deve poi essere una relazione dialogica, ovvero una relazione in cui ciascuno sa di essere visto, sa di essere ascoltato e conseguentemente sa di esistere. Occorre, quindi, dare spazio al “silenzio” per “ascoltare” tenendo però conto che la relazione non è solamente verbale.

E qui entra in gioco lo spazio relazionale. Deve essere ovviamente uno spazio fisico ma avendo ben chiaro il tipo di relazione che in esso si stabilisce.

Schematicamente possiamo distinguere uno spazio intimo (quello che entra dentro di noi), uno spazio personale (quello che si materializza con la lunghezza delle nostre braccia e si concretizza con una stretta di mano o con un abbraccio) e uno spazio sociale che sta oltre l’ampiezza delle nostre braccia.

Una relazione può definirsi autentica se coniuga correttamente il suo significato con lo spazio sociale in cui si realizza. Affinche le relazioni diventino relazioni autentiche è necessario, cioè, rispettare questi limiti spaziali. Lo spazio intimo, pertanto, non può che essere il rapporto durevole di coppia, quel rapporto in cui i due corpi si compenetrano anche materialmente (basti pensare al bacio) e che trova riscontro nella libro della Genesi: “Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne”.

Lo spazio personale è quello dell’abbraccio, ed è essenziale soprattutto nei primissimi anni di vita perché, in maniera concreta, comunica al bambino la consapevolezza del suo esistere ed essere importante. Ma è altresì essenziale nei rapporti strettamente personali per infondere fiducia e autostima.

Infine lo spazio sociale fatto di silenzio per ascoltare e di agire per comunicare, di incontro e di convivialità, ma che mai deve diventare intimo e con cautela può diventare personale sfociando, talvolta, nella amicizia.

Paolo Chiellini

Vicepresidente alla comunicazione