Articoli

Serra Club di ROMA e Comitato Papa Pacelli – Santa Messa per ricordare due grandi Papi: Pio XII e Benedetto XVI.

Come di consueto, il Serra Club di Roma si è unito al Comitato Papa Pacelli, presso la splendida Chiesa di San Salvatore in Lauro, ma questa volta nel ricordo di due grandi Papi durante la Santa Messa solenne celebrata da Sua Em. il Cardinale Dominique Mamberti con Sua Ecc. Mons. Pozzo, Mons. Kasteel, il Padre Postulatore della Compagnia di Gesù, Mons. Vittorio Formenti e diversi sacerdoti, con una grandissima partecipazione di fedeli che hanno testimoniato la loro devota  ammirazione per il Venerabile Pio XII e per Sua Santità Benedetto XVI.Roberto RazzanoPresidente del Serra Club di Roma

 

 

 

Club di Roma. La Messa del futuro.

Serra Club di Roma – Conviviale del 27 gennaio 2023 – Conferenza di Don Roberto Spataro sul tema: “La Messa del Futuro” – Consegna a Don Kleber Batebawia della borsa di studio della Fondazione BJS.

E’ iniziata con la Santa Messa, celebrata dall’amatissimo Cappellano Mons. Vittorio Formenti, la conviviale di gennaio del Serra Club di Roma, svoltasi presso i locali del Circolo Funzionari della P.S..

Il Sacerdote, che, durante l’omelia, ha ricordato la figura della bresciana Sant’Angela Merici, fondatrice delle “Orsoline”, ha, con la Sua parola, creato tra i serrani e gli amici intervenuti un’atmosfera di armonia e di spiritualità, terminando poi la celebrazione con le consuete preghiere alla Madre Celeste ed a San Junipero Serra.

E’ seguito un intervento molto avvincente del relatore, Don Roberto Spataro,   docente dell’Università Pontificia Salesiana e segretario emerito della “Pontificia Academia Latinitatis”, su un tema molto sentito quale “LA MESSA DEL FUTURO”, dal titolo del suo ultimo libro, nel quale viene riportato un interessante fenomeno, cui si assiste soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, e cioè che una liturgia improntata ad una maggiore solennità quale quella del vetus ordo risulta essere particolarmente gradita dai fedeli soprattutto giovani e dalle famiglie con molti bambini, che ne affollano le celebrazioni.

Si è quindi proceduto alla consegna ufficiale della borsa di studio concessa dalla “Fondazione Beato Junipero Serra”, su istanza inoltrata dal Serra Club di Roma, a Don Tehenda Kleber Batebawia, frequentatore della Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche presso la Pontificia Università Salesiana di Roma. Questo momento ha suscitato sincera e profonda commozione in tutti i presenti sia per la figura del sacerdote, particolarmente meritevole di ricevere la suddetta borsa di studio, sia perché tale consegna, ha rappresentato in maniera tangibile una realizzazione del fine primario del Club, che è il sostegno anche materiale alle vocazioni sacerdotali e religiose.

 Il Presidente del Serra Club di Roma Dott. Roberto Razzano

Il tradizionale omaggio del Serra Club di Roma a Maria Vergine Immacolata

Come ogni anno, il Serra Club di Roma ha portato il proprio omaggio floreale alla statua dell’Immacolata Concezione sita in Piazza di Spagna.I soci, partendo da via del Tritone, dove si trova la Chiesa di Santa Maria Odigitria dei Siciliani, hanno prima raggiunto in processione la statua della Madonna, ai piedi della quale hanno deposto un cuscino di fiori con sopra realizzato il logo del Serra Club International, per poi tornare nella Chiesa suddetta per prendere parte alla celebrazione eucaristica officiata da Mons. Renzo Giuliano.

Pubblichiamo alcuni video e foto realizzati in occasione del tradizionale omaggio reso dalla città di Roma a Maria SS. Immacolata.

 

 

Club di Roma: un appello al perdono ed alla pace in Cristo a partire da noi stessi

Mercoledì 19 ottobre 2022 si è svolta la prima conviviale del nuovo anno sociale 2022-2023 del Serra Club di Roma, nel Circolo Funzionari Polizia di Stato, nella suggestiva cornice della Capitale, a pochi passi dal Ponte della Musica. Eleganza ma anche sobrietà e raccoglimento, in questo momento così delicato dell’umanità, hanno caratterizzato la serata, con autorità, soci e sacerdoti, dedicata ai seminaristi della Diocesi di Roma ed organizzata dal Presidente Dott. Roberto Razzano con il Direttivo, che ha avuto il privilegio, dopo la Santa Messa, di vedere come relatore la guida dei serrani romani e non solo, il Cappellano del Club e del Distretto 72 Lazio Campania Mons. Vittorio Formenti, sul tema “Il perdono e la pace a partire dal cuore dell’uomo”.

“Cari amici Serrani – ha dichiarato mons. Vittorio Formenti – mi è gradito rivolgere un cordiale saluto di benvenuto a tutti voi e ai vostri familiari. Il mio tributo di ossequio va altresì ai graditi ospiti che ci onorano della loro presenza, in quanto rappresentano un prezioso supporto ad uno degli scopi del nostro Sodalizio, rendendo più consistente il valore della borsa di studio che annualmente il Club offre ad un seminarista della Diocesi di Roma. Siamo una minuscola monade nel panorama dell’associazionismo cattolico riconosciuto dalla Santa Sede, ma siamo altresì fieri di vivere con entusiasmo gli scopi che gli storici fondatori del Serra ci hanno lasciato, quale supporto alla crescita delle vocazioni sacerdotali nel mondo. E chiedo venia se approfitto dello spazio di tempo che mi viene concesso per un ricordo. Non essendo sicuro della data di aggregazione al Club di Roma, sono andato a verificarla nelle mie vecchie agende. Era il lontano ottobre dell’anno 1992, invitato, ma per quanti l’anno conosciuta, sarebbe meglio dire obbligato, dall’indimenticabile e dinamica Dott.ssa Vincenzina Pastore. Entrai nel Serra come supporto al compianto Mons. Piero Pennacchini. Sono dunque trascorsi trent’anni. Vi devo una montagna di gratitudine per gli esempi di straordinaria caratura umana e cristiana ricevuta dai Serrani di ieri e di oggi che hanno alimentato in me la necessità di rendere grazie al Signore per il dono incommensurabile del sacerdozio, arrivato al suo 54° anniversario di ordinazione. Al vertice dei numerosi Serrani nel frattempo passati a miglior vita, rammento un nome per tutti: il Dott. Ugo La Cava. Prima di entrare nel cuore del tema dell’anno, “il perdono e la pace a partire dal cuore dell’uomo”, consentitemi alcune premesse. Siamo oggi tutti più che preoccupati per alcune notizie di cronaca che rendono difficile la nostra quotidianità, a partire da un termine che non avremmo mai più voluto sentire, la guerra, combattuta con migliaia di morti e immani rovine, tra due popoli che radicano nel cristianesimo la loro religiosità. Si aggiungano i disastri climatici, le conseguenze delle migrazioni incontrollate dei popoli, il crepuscolo di una politica finalizzata al bene dei cittadini, l’incapacità a costruire seri percorsi di dialogo, l’inverno demografico dell’Italia e dell’intera Europa e, ultimo arrivato, il forzoso rincaro dell’energia necessaria a ricchi e poveri. Questo solo per citare alcune tematiche di valenza macroscopica. In tale contesto di situazioni nazionali e mondiali potremmo tutti essere presi da un sentimento di sconforto e di incapacità personale per un contributo al miglioramento. La domanda: che cosa possiamo fare noi per invertire questi scenari apocalittici? Credo che, come cittadini, ma anche e soprattutto come credenti, siamo chiamati ad un pensiero ‘alto’,  e ad un pensiero ‘altro’. Alto, in quanto orientato a finalità transgenerazionali e per la salvaguardia dell’ambiente nel quale viviamo. Tutti dovremmo sentirci coinvolti in scelte coraggiose che determineranno azioni politiche non di corto periodo, bensì di medio e lungo orizzonte. Lo affermo nell’ottica del più assoluto, profondo e scontato rispetto per le scelte individuali di schieramento politico di ognuno di noi, ma tenendo conto che oggi si mettono in discussione valori fondanti come la famiglia, e tale con un papà e una mamma, il diritto alla vita di quello che dal termine latino viene semplicemente chiamato feto, e che invece dovrebbe essere chiamato “nascituro”. E ancora i diritti dell’infanzia ad una condizione educativa aliena da condizionamenti ideologici. A tale proposito rammento con dolente sgomento un recente incontro di dissacrante protervia e le urla sguaiate delle cosiddette femministe per proclamare il diritto all’aborto senza condizioni, in un raduno proprio all’ombra della Basilica di Santa Maria Maggiore, dove viene venerata la Theotokos, la Madre di Dio, colei che ha accettato il progetto di una difficile maternità corredentrice, intrisa di dolore fino alla presenza sul Golgota per la morte del Figlio. Altro: in quanto disincagliato dalle secche del particolarismo partitico che favorisce interessi egoistici, a inevitabile danno soprattutto dei più poveri e indifesi, oltre che foriero di una politica mondiale dove sono ancora i prepotenti a dettare la legge. ‘Argumenta non numerantur, sed ponderantur’, sentenziava il Diritto romano. Le proposte politiche andrebbero pesate con il bilancino dell’oro, e non contate con la logica dei prepotenti, sovente detentori di un potere non delegato dai cittadini votanti. Il Magistero e l’azione pastorale di Papa Francesco ci possono essere d’aiuto per non essere sopraffatti da un pessimismo cosmico o di disfattismo. Alla luce di queste considerazioni ha quasi il sapore di un’utopia disquisire di shalom, di perdono, di cuore che ama. Ma noi lo facciamo nell’ottica della Parola di Dio, ricordando la più bella delle parabole del Vangelo, quella di un padre che, con un gesto liberatorio, abbraccia il figlio prodigo che lo aveva lasciato per una vita gaudente e spensierata. Il perdono e la pace necessitano per tutti di nutrirsi di tanta preghiera, tenendo conto che il termine pace, onorato a parole da tutti, riveste significati poliedrici diversi. La shalom della quale parla la Scrittura è la componente prima dell’agape, l’essenza stessa di Dio. La concezione mondana più diffusa e rimarcata intende per pace l’assenza di ogni conflitto armato. La concezione cristiana richiama invece con questo termine pregnante qualcosa di ben più profondo e sostanziale. La pace, scriveva Benedetto XVI, “va perseguita sui sentieri del perdono”. Ed è ben difficile mettersi nella prospettiva del perdono accordato semplicemente, senza condizioni unilaterali e ideologiche, nel rispetto della verità storica e della giustizia, tenendo costantemente davanti agli occhi la misericordia che tutti abbiamo gratuitamente ottenuto in virtù della missione redentiva di Cristo. Per impedire le guerre a volte non basta l’equilibrio della prepotenza e della paura. Un esempio: le Nazioni Unite, sono nate nel 1945 anche sulle macerie di un’abbazia millenaria come Montecassino, centro di preghiera e spiritualità, scrigno di storia e di arte, o peggio su quanto è rimasto dopo le bombe su Hiroshima e Nagasaki, dopo la distruzione di Dresda in Germania, di Coventry nel Regno Unito. Ma soprattutto sui sessantacinque milioni di vittime della seconda guerra mondiale. E, tuttavia, quante sono le guerre che hanno continuato fino ai nostri giorni a mietere vittime innocenti e a fare altre macerie dopo la nascita dell’ONU? ‘Quante persone dovranno morir, finché siano troppe a morir’, cantava nei passati anni sessanta Luigi Tenco, su testo di Bob Dylan. L’ONU è un organismo elefantiaco che non ha mai risolto alcun conflitto, e nel quale peraltro tutte le nazioni sono uguali, ma qualcuna è più uguale delle altre, per usare un’espressione di George Orwell. Suonano pertanto come una beffa le parole di Isaia scolpite nel monumento prospiciente la sede: “Forgeranno le loro spade in vomeri, e le loro lance in falci”. Troppe sono ancora – e Francesco lo ha ripetutamente richiamato- le voracità fameliche delle potenti lobby delle armi. Ecco perché lo spazio lasciato dalla pace è infido, malsano, provvisorio. La vera e duratura pace non può crescere sulle radici della scaltrezza politica, degli interessi selvaggiamente inseguiti dalle contrapposte paure. Per dire sostanzialmente sì alla pace necessita che tutti ci sforziamo di ritrovare una forma comune di pensare e, soprattutto di perdonare e di amare. Il perdono rappresenta un’arte e un esercizio difficile, ma è il solo che può spezzare la spirale dell’odio, eliminando ostilità sempre rinascenti. E la palestra più immediata, pur non scontata, per l’esercizio del perdono è rappresentata dai rapporti interpersonali nella famiglia: perdono tra moglie e marito, perdono tra genitori e figli. Questo messaggio dunque non è solo per i politici, per i reggitori di popoli, ma è per ognuno di noi, in quanto ognuno porta in sé i germi dell’anelito alla pace, ma anche quelli della propensione alla belligeranza. Non si nasce santi o delinquenti ma, crescendo tocca liberamente a noi scegliere quale delle due strade percorrere. Ognuno quindi è chiamato ad una verifica leale e coraggiosa della realtà aggrovigliata e ambigua del proprio mondo interiore. Sentiamoci tutti chiamati a ricercare e ad amare la verità che sgorga dal messaggio evangelico, a conservare una coscienza intemerata, senza mai violentare la coscienza altrui, affermando con rinnovato impegno le nostre convinzioni di credenti in un mondo secolarizzato, ma nel contempo ad ascoltare, valutare e rispettare quelle degli altri, sintonizzandoci con le corde dei loro cuori. Siamo chiamati ad allenarci al perdono, che non è mai una cosa scontata, rompendo la logica satanica della vendetta. Sforziamoci di temere il male che potremmo fare al prossimo molto di più di quello che dal prossimo potremmo subire. Chiudo con le parole di speranza di Gesù pronunciate prima dell’ultima cena: ‘Vi lascio la mia pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo la do a voi. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!’”.Un appello di responsabilità elevatosi dalla città di Roma, a noi stessi in primis, ai politici, a tutti, nel perdono e nella pace autentica, nel sodalizio tra il mondo laico e sacerdotale, in Cristo e in Maria Madre di tutte le Vocazioni e in S. Junipero Serra.

Viviana Normando.

Serra Club di Roma – presentazione del libro: “Il Mondo Chiuso – Il Conflitto tra Islam e Modernità”

Serra Club di Roma – Conviviale del 18 maggio 2022 e presentazione del libro: “Il Mondo Chiuso – Il Conflitto tra Islam e Modernità” da parte dell’autore Elio Cadelo e dell’ex Ministro dell’Ambiente Corrado Clini

Una serata decisamente unica quella trascorsa il 18 maggio scorso dal Serra Club di Roma. Ospiti della conviviale, preceduta dalla SS Messa officiata da Mons. Vittorio Formentini cappellano del Club stesso, il Dottor Elio Cadelo, giornalista e scrittore, e il Professor Corrado Clini, già Ministro per l’Ambiente e del Territorio nel Governo Monti. Argomento dell’incontro la presentazione del libro di Elio Cadelo “Il Mondo Chiuso – il conflitto tra islam e modernità” – (Leg Edizioni) che ha sollecitato un interessantissimo dibattito introdotto e moderato dal sottoscritto.

Il prof. Clini, che ha presentato il libro, ha spiegato che è necessario prendere coscienza delle diversità culturali che separano la cultura occidentale dall’Islam, e che questa è la condizione necessaria per aprire un dialogo tra i due mondi al di fuori dei miti e dei luoghi comuni. Il saggio di Cadelo, ha detto Clini, pone al centro dell’analisi delle due culture la scienza e lo sviluppo scientifico e tecnologico, entrambe figlie della cultura occidentale e della tradizione cristiana. Però, la scienza è oggi avversata nei paesi musulmani perché apre alla libertà di pensiero e si muove al di fuori dei canoni della teologia.

Elio Cadelo, presentando il suo libro, ha aggiunto che, purtroppo, la storia delle relazioni tra Islam e cultura italiana è stata invischiata in false interpretazioni che sono portate avanti da taluni gruppi politici per ragioni puramente ideologiche. Infatti, l’Umanesimo ed il Rinascimento non germogliarono dall’incontro tra la cultura musulmana e la cultura “volgare” italiana nè la scienza fu divulgata in Europa dall’Islam. Come è noto, il padre indiscusso dell’Umanesimo fu Francesco Petrarca, che realizzò una tre la più grandi rivoluzioni del pensiero della storia ponendo “l’uomo” al centro del mondo e della storia e ricollocando le radici della lingua italiana in quella greco-romana. Petrarca, insieme a Giovanni Boccaccio, fu il padre di quella grande rivoluzione culturale che portò l’Italia ad aprirsi verso nuovi orizzonti della cultura, dell’arte e della scienza. Petrarca, e questa è stata una delle tante novità presenti nel libro di Cadelo, scrisse anche numerose opere di critica nei confronti dell’Islam e della filosofia islamica. Inoltre, ha ricordato Cadelo, è del tutto falso che furono le traduzioni dall’arabo delle opere greche a far rinascere la cultura italiana in quanto tutti i classici greci erano da sempre custoditi nelle biblioteche italiane in lingua originale. Tra i numerosi miti che “Il mondo chiuso” demolisce, c’è anche quello secondo cui, durante  la dominazione araba, la Spagna abbia conosciuto un periodo di pace e collaborazione tra musulmani, ebrei e cristiani. I documenti parlano invece di un periodo di una violenza inaudita da parte dei musulmani nei confronti sia dei cristiani sia degli ebrei.

Cadelo ha infine spiegato che il momento che stiamo attraversando è molto delicato nei rapporti tra il mondo musulmano e quello occidentale. Il terrorismo è la manifestazione della difficoltà che stanno attraversando diversi gruppi islamisti nei confronti della penetrazione della cultura occidentale nel mondo islamico veicolata in gran parte proprio dalla scienza e dalla tecnologia.

La presenza dell’ex Ministro dell’Ambiente non poteva non suggerire anche domande da parte del pubblico sull’attualità. In particolare, sull’energia e le difficoltà prossime venture che il nostro Paese si troverà ad affrontare. La situazione attuale, ha spiegato Clini, è figlia di una lunga serie di errori passati che hanno fatto sì che l’Italia fosse dipendente da un unico fornitore. Se a ciò si aggiunge la mancanza di una politica energetica lungimirante si capisce perché oggi il nostro paese è in seria difficoltà tanto che sono state riaperte tutte le centrali a carbone per far fronte alla mancanza di energia. Inoltre, ha aggiunto, è molto probabile che in autunno assisteremo a blackout programmati che causeranno non pochi problemi alla nostra economia. Tra gli errori fatti sono quelli dell’aver ridotto drasticamente l’estrazione del gas in Adriatico e non aver favorito adeguatamente lo sviluppo delle energie rinnovabili tra i quali i termovalorizzatori.

La serata si è poi conclusa con la consueta cena “conviviale” ricca di amicizia, serenità e solidarietà serrana.

La Conferenza sugli Ordini Cavallereschi al Serra Club di Roma

Si è tenuta giovedì 28 aprile u.s., presso la prestigiosa struttura del Circolo Funzionari della P.S. di Lungotevere Flaminio 79, la consueta conviviale del Serra Club di Roma.

Dopo l’accoglienza dei soci e dei graditi ospiti, è stata celebrata la Santa Messa, a cura del Cappellano del Serra di Roma Mons. Vittorio Formenti, affiancato da Don Roberto Spataro e dal Padre francescano Giovanni Pucci.

Al termine della funzione religiosa, il Presidente Roberto Razzano, dopo aver ringraziato le Autorità intervenute e le associazioni presenti come il Comitato per le Missioni Francescane ed il Circolo delle Vittorie ed aver ricordato l’impegno profuso dal Direttivo del Serra Club di Roma a sostegno delle vocazioni sacerdotali, ha dato la parola al Gen. B. CC (ris.) Dott. Alessandro Gentili, già Comandante Carabinieri Antifalsificazione Monetaria e Comandante Gendarmeria di San Marino, che ha intrattenuto l’uditorio, particolarmente attento e interessato, con dotte e puntuali riflessioni sulla disciplina giuridica delle onorificenze cavalleresche, argomento, a torto, solitamente poco approfondito rispetto alla rilevanza sociale e culturale che ricopre.

Tra i presenti, si sono notati i Prefetti Benedetto Basile e Fulvio Rocco de Marinis, l’immunologa Prof.ssa Alessandra Fierabracci ed il Presidente del Circolo delle Vittorie Antonio Fugazzotto.

A seguire, la serata si è conclusa con la cena in perfetto spirito di amicizia serrana tra tutti i partecipanti.

 

Club di Roma. Partecipazione S. Messa in ricordo dei cento anni dalla morte di Papa Benedetto XV

Oggi il Serra Club di Roma ha partecipato, nella chiesa di San Salvatore in Lauro, alla Santa Messa, curata dal Comitato Papa Pacelli e celebrata da S. Em. Rev.ma il Cardinale Dominique Mamberti, in ricordo dei 100 anni dalla morte di Papa Benedetto XV.

Alla cerimonia hanno assistito anche esponenti delle famiglie Della Chiesa e Pacelli, rappresentanti di Ordini cavallereschi e molti fedeli.

La Fondazione Domenico Bartolucci ha curato l’accompagnamento musicale.

Il tutto è avvenuto nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza sanitaria.

La celebrazione ha rappresentato anche un atto di giustizia e di riparazione nei confronti di un grande Pontefice ai suoi tempi calunniato per aver denunciato la “inutile strage” della I guerra mondiale, non meno di quanto lo fu il suo Successore, che con ogni sforzo si  spese per la salvezza di tutti. Come non dimentichiamo il Pastor Angelicus, così non vogliamo dimenticare Benedetto XV e la sua straordinaria opera di pace e di carità.

Una serata magica per il Serra Club di ROMA con il Concerto di Natale della Maison des Artistes

Domenica 19 dicembre 2021, alle ore 19.30, presso la Basilica di S. Sebastiano fuori Le Mura, l’Associazione Maison des Artistes, promotrice ogni anno del Premio Internazionale medaglia d’oro Maison des Artistes alla Sapienza, ha organizzato il Concerto di Natale con il Coro “Heart Gospel in Music” diretto dalla Vocal Coach M° Johanna Pezone. I giovani che hanno composto il coro, allievi dell’Associazione Cuore in Musica Academy, punto ufficiale di Sanremo junior nel Lazio e del talent TV “The Best” su Sky, sono stati i vincitori, tra l’altro, dell’Europa Song Contest 2021 e si sono esibiti per l’occasione, tra gli applausi di tutti, in un repertorio Gospel moderno. Accolti dal Rettore Mons. Paolo Maiello, accanto al Presidente della Maison des Artistes Dr. Eugenio Morgia e con un pensiero sempre proteso verso il Presidente Onorario Ing. Vittorio Barbagiovanni, il concerto, come anche l’incontro culturale dinamico e a tutto tondo, ha visto gli interventi illustri di autorevoli personaggi del mondo della cultura: l’Arch. Simone Quilici Presidente del Parco dell’Appia Antica, l’Arch. Luisa Chiumenti curatrice dell’edizione Chiumenti-Bilancia della Campagna Romana di Giuseppe Tomassetti, il dott. Marco Di Fonzo, Vice Presidente di Italia Nostra Nazionale, con la citazione della Prof.ssa Annalisa Cipriani Responsabile dei progetti per Italia Nostra di Roma sull’Appia antica che molto ha condiviso fin dall’inizio con Antonio Cederna, fondatore di Italia Nostra e di cui la biblioteca e’ oggi nella sede del Parco dell’Appia antica. Un appuntamento d’eccezione, connubio tra storia, arte e musica di qualità nel cuore di Roma. Presente il Consiglio Direttivo della Maison des Artistes: Dott. Luigi Oppido Segretario Generale, Prof.ssa Alessandra Ballerino, Tesoriere, M° Gabriella Artale Direttore Artistico, Dott. Luca Carnì, Prof. Roberto Danieli, Rag. Rino Rerraro, Dott.ssa Viviana Normando, Dott.ssa Paola Zanoni. Tra le autorità militari, civili e religiose, erano presenti il Generale Stefano Murace, il Presidente del Serra Club di Roma, dott. Roberto Razzano, Mons. Vittorio Formenti Cappellano del Serra Club di Roma, la dott.ssa Carla Sponticcia socio fondatore dell’Associazione Aidel 22. La serata definita magica dai partecipanti, presentata dallo storico dell’arte e giornalista dott.ssa Viviana Normando, sia consigliere della Maison des Artistes che socio dela Serra Club di Roma e Commissione Cultura Vocazionale di Serra Italia, si e’ rivelata un incontro mirabile tra Associazioni come la Maison des Artistes, il Serra Club di Roma, l’Aidel 22 per la Maratona di Telethon e il sostegno ad esempio alla ricerca per migliorare la condizione dei bambini affetti della sindrome di George, Italia Nostra Nazionale, il Parco dell’Appia Antica. L’arte con la bellezza del luogo, unico al mondo e la musica hanno consentito di conoscere meglio una rinnovata rete umana e professionale a favore del bello e di trasmettere un sereno messaggio di auguri a tutti per un sereno Santo Natale ed un nuovo anno pieno di speranza. L’appuntamento e’ proseguito presso l’adiacente ed accogliente Ristorante Cecilia Metella, ove, spesso, con l’organizzazione del serrano Prof. Gianni Sapia si svolgono le cene francescane.

L’incontro del Club di Roma

Giovedì scorso 16 dicembre, nonostante lo sciopero generale, nonostante che il centro di Roma fosse letteralmente bloccato per il traffico e nonostante che una miriade di eventi di carattere culturale, ricreativo e religioso fossero stati proposti a moltissimi di noi, i Serrani non hanno voluto rinunciare alla gioia di incontrarsi in spirito di fratellanza e amicizia per il consueto scambio di auguri natalizi, sempre accompagnati nel cammino attraverso il Santo Mistero dell’Incarnazione, dalle profonde e puntuali riflessioni spirituali del Cappellano, Mons. Vittorio Formenti.
L’incontro, che si è svolto all’interno della “Casa Bonus Pastor”, la prestigiosa struttura del Vicariato di Roma, a ridosso delle Mura Leonine, è stato anche allietato dalla presenza di parenti e amici, che hanno, in tal modo voluto condividere con i soci del Club la gioiosa ed intensa atmosfera della serata, durante la quale non sono nemmeno mancati i dolci tipici della tradizione natalizia. Né è mancato il saluto e gli auguri del Governatore del Distretto 72, Avv. Marcello Bonotto, collegatosi durante la conviviale in videochiamata per rinnovare la propria affettuosa vicinanza ed i propri auguri al Club di Roma.

Il Serra Club di Roma alla statua dell’Immacolata

In occasione della festa dedicata all’Immacolata Concezione, il Serra Club di Roma, nonostante le restrizioni causa Covid 19, non si e’ arreso ed ha portato il suo consueto omaggio floreale alla colonna dell’Immacolata Concezione a Piazza Mignanelli a Roma.
Con il suddetto omaggio floreale, come Presidente dell’inclito sodalizio, ho inteso esprimere, insieme ad alcuni serrani, tra cui la Prof.ssa Rosa Santi e la Dott.ssa Viviana Normando con suo figlio Giovanni Paolo, la nostra profonda devozione a Maria Santissima Immacolata, anche da parte degli amici di Serra Italia, formulando la preghiera che, per la Sua Divina intercessione e quella di San Junipero Serra, la missione di sostegno alle vocazioni sacerdotali possa procedere sempre più feconda.
Bello ed intenso il momento di condivisione, che anche quest’anno, nonostante tutto, si e’ rinnovato con la Confraternita di S. Maria di Odigitria, guidata dal Primicerio Mons. Renzo Giuliano, uniti in preghiera nel Rosario insieme al Serra di Roma proprio sotto la colonna, innanzi al Mose’ di Ignazio Jacometti ed ai numerosi doni floreali. Uniti spiritualmente anche con il Santo Padre, che, stamani all’alba, ha elevato la Sua preghiera a Maria SS Immacolata da Roma rivolgendosi a tutto il mondo.
Il Serra Club di Roma ha poi partecipato alla Santa Messa nella Chiesa di S. Maria di Odigitria in Roma officiata dal Primicerio Giuliano.
La mattinata si e’ conclusa con un significativo messaggio dello stesso Mons. Renzo Giuliano in S. Maria di Odigitria, che ha avuto parole di conforto, sottolineando come la Beata Vergine ci indichi sempre la giusta via.
Maria Madre di tutte le Vocazioni e San Junipero Serra pregate per noi.