Il Monastero Sacro Cuore di Erice

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LA NOSTRA STORIA

Il Monastero Sacro Cuore nasce ad Alcamo (TP) il 24 giugno 1914 come fondazione del Protomonastero S. Chiara di Assisi, grazie a sr. Carmela Cherubina Paglicci Reattelli, sr. Chiara Giuseppa Corsini e sr. Maria Cherubina Bonifazi, donne dal cuore fecondo e aperte al soffio dello Spirito. Le Madri venute da Assisi trovarono in sito una piccola comunità religiosa senza però alcuna appartenenza ad un Ordine o Istituto, che prestissimo si arricchì di numerose vocazioni. Nonostante le inevitabili fatiche degli inizi, molte sono state le consolazioni di Dio per questo piccolo gregge voluto dalla Sua infinita misericordia. Dopo le vicende della I Guerra Mondiale, il monastero fu canonicamente eretto il 21 ottobre 1922 ed il 13 novembre dello stesso anno fu celebrato il primo Capitolo elettivo.  Tre giorni dopo, il 16 novembre, il nuovo Monastero fu inaugurato con il titolo di “S. Chiara del Sacro Cuore”. Con immensa riconoscenza possiamo ben dire che il «santo coraggio» lasciatoci in eredità da Madre Carmela Cherubina Paglicci Reattelli, sr. Chiara Giuseppa Corsini e sr. Maria Cherubina Bonifazi, incentivato dal desiderio e dall’urgenza di spandere il ‘seme clariano’ sino alle periferie della società di quel tempo, trova ancora vita e compimento nell’Oggi della nostra comunità. Infatti, un lungo e sofferto discernimento nato da alcune importanti problematiche strutturali e architettoniche del monastero, ci ha spinte alla ricerca di una struttura più adeguata alla nostra vita clariana facendoci salire “la montagna del Signore”, così come viene definita Erice (TP). Lo scorso 29 Ottobre 2020 abbiamo inaugurato la nostra presenza nel cinquecentesco convento donatoci dai Frati Minori Cappuccini di Palermo, con un piccolo gruppo di sorelle, dopo aver restaurato, grazie alla Divina Provvidenza, due piani della nostra nuova sede. Dopo il restauro di altri ambienti del pian terreno e ancora in attesa di un finanziamento pubblico che ci permetterà di completare i lavori, il 2 agosto 2021 l’intera comunità si ritrova finalmente riunita a Erice. Con gioia desideriamo innalzare il nostro grazie a Dio Padre delle misericordie per gli immensi benefici di cui ci ha colmate!

IL NOSTRO LAVORO

Vivendo il lavoro come grazia, la fatica quotidiana ci unisce in comunione con l’umanità che per vivere deve mantenersi.  E il lavoro, svolto per “l’utilità comune”, viene vissuto come luogo in cui si incarna il sacrificio della lode tanto gradito a Dio. Il nostro lavoro, dunque, che ci impegniamo a svolgere “con fedeltà e devozione”, come leggiamo nel cap. VII della nostra Regola, oltre alle quotidiane faccende domestiche, consiste nella realizzazione di preziosi ricami liturgici in oro e seta, nel restauro dei paramenti antichi, nella decorazione di ceri pasquali e candele, nella produzione di un vasto settore della legatoria con la creazione di copribreviari, coprimessali, coprilezionari, album fotografici e quaderni con coperte in cuoio, pelle, tela e carta decorativa.

ACCOGLIENZA

Nel cuore del terreno adiacente al monastero, nel nostro piccolo Eremo San Francesco, restaurato grazie alla solidarietà di alcuni fratelli e sorelle, diamo la possibilità di accoglienza autogestita per momenti di ritiro (personale o di gruppi), di riposo e di condivisione della preghiera liturgica della Comunità. Per chi lo desidera, la Chiesa del Monastero è aperta sia al mattino che al pomeriggio per la preghiera personale e, previo appuntamento, si può avere la possibilità di un incontro con le sorelle della comunità. Negli orari di ricevimento si può suonare alla nostra portineria o telefonare, per affidare le proprie intenzioni di preghiera alla comunità o scriverci per email.

LA VITA NEL MONASTERO

Il carisma delle sorelle povere di S. Chiara ha mosso i suoi primi passi nel 1211, anno in cui Chiara, nobile donna della città di Assisi, lasciò gli agi della casa paterna per seguire Cristo Povero e crocifisso. La novità evangelica della vita di Chiara e delle sue prime compagne consiste nel mettere insieme, in una sintesi armonica e creativa allo stesso tempo, la vita monastica tradizionale e la spiritualità di minorità e di povertà loro donata dal Poverello d’Assisi. Esse, cogliendo in pienezza il nesso operato da Francesco tra povertà evangelica e nozze con Cristo, scelgono di vivere una vita integralmente contemplativa tra le mura di un angusto luogo, così come fu definito il Monastero di S. Damiano. La povertà abbracciata da Chiara e dalle sue sorelle, oltre che ad essere una povertà materiale e spirituale è quindi anche una povertà di spazio, che trova forma ed espressione nella vita claustrale. L’avventura di Chiara e delle prime compagne non ha inizio da una regola ben definita: la loro forma vitae assume una fisionomia propria nei solchi della quotidianità. Tratto caratteristico della spiritualità delle sorelle povere è il tenere insieme, come in un mosaico dai variopinti tasselli, una vita di preghiera, di contemplazione e di lavoro, di silenzio e di fraternità. L’amore con cui Chiara ama il Cristo Suo Signore prende corpo in un’esistenza vissuta nel silenzio orante, nella continua lode a Dio, nell’intercessione costante per le deboli membra del Suo mistico corpo e nella cura attenta e materna verso ogni sorella. L’odierno documento Vultum Dei Quarere di Papa Francesco, così si rivolge a noi monache: “Siate fari, per i vicini e soprattutto per i lontani (…) Con la vostra vita trasfigurata e con parole semplici, ruminate nel silenzio, indicateci Colui che è via, verità e vita, l’unico Signore che offre pienezza alla nostra esistenza e dona vita in abbondanza”.