Distretto 71. La Comunità di Sant’Egidio al Serra Club di Cascina con la Dott.ssa Anna Aiello

Alla conviviale del 18 aprile scorso del Serra Club di Cascina, ha preso parte anche la referente della Comunità di Sant’Egidio dott.ssa Anna Aiello per intervenire sul tema: ”Costruire la pace con la solidarietà e l’accoglienza”.

Affrontando uno degli argomenti più spinosi del momento, quello del soccorso e dell’accoglienza delle persone che fuggono da situazioni di difficoltà e pericolo nei loro paesi natali, Aiello ha illustrato lo stile di intervento e le modalità operative della Comunità di Sant’Egidio.

L’unico modo per veicolare legalmente gli arrivi-ha osservato Aiello-è attraverso i Corridoi Umanitari, percorsi concordati tra gli Enti, le Istituzioni coinvolte e le Associazioni accreditate tra cui appunto la Comunità di Sant’Egidio. Nello specifico, la dottoressa ha sottolineato il carisma particolare della Comunità che parte sempre dall’ascolto della Parola di Dio e dalla sua meditazione per poi diventare aiuto e sostegno ai più deboli quali appunto le donne, i bambini, i giovani e le famiglie che fuggono dalle più varie situazioni di pericolo, in una parola da guerre, carestie, calamità e violenze varie.

La scelta operativa è quella che è stata adottata anche da molte parrocchie, in linea con le indicazioni di Papa Francesco, cercando di farsi prossimi a questi fratelli in difficoltà nel piccolo gruppo anziché nei grandi centri di raccolta profughi.

Il cappellano del Serra Club di Cascina, Mons. Paolo Paoletti, facendo memoria dell’azione pastorale di qualche anno fa, ha ricordato come la parrocchia di Cascina sia stata la prima nella Diocesi di Pisa a concretizzare l’invito del Santo Padre, durante l’anno della Misericordia, a dare accoglienza nelle proprie strutture a queste persone in difficoltà che fuggono da zone di conflitto e lo ha fatto offrendo un’abitazione, ricevuta in donazione, a una famiglia siriana composta da padre, madre e un figlio piccolo.

Oggi questa famiglia, arrivata da noi grazie al corridoio umanitario della Comunità di Sant’Egidio, è perfettamente integrata nel tessuto cittadino e nella comunità e, ottenuto un lavoro, è riuscita ad emanciparsi fino ad accedere ad un mutuo per l’acquisto di una nuova casa. E questo è indubbiamente un bell’esempio di accoglienza che diventa non solo solidarietà ma autentica integrazione.

Al termine della relazione è seguito un proficuo dibattito coordinato dal presidente del Club Alberto Beati il quale prima della chiusura della serata ha ringraziato la Governatrice Baroncelli Elena per la sua presenza e la responsabile della Comunità di Sant’Egidio per la partecipata testimonianza.

Distretto 77. SERRANI: LAICI CHE RISPONDONO AD UNA VOCAZIONE

RELAZIONE DEL GOVERNATORE MICHELE MONTALTO ALLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO DISTRETTUALE DI PALMI (R.C.) DEL 22 APRILE 2023

SERRANI: LAICI CHE RISPONDONO AD UNA VOCAZIONE

La chiamata di Dio (vocazione) è estesa a tutti i credenti siano essi clerici o laici perché ognuno ha, nella sua specificità, una missione o un compito da compiere nella sua vita secondo il disegno di Dio.

L’appello del Signore Gesù «Andate anche voi nella mia vigna» non riguarda soltanto i Pastori, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, ma si estende a tutti: anche ai fedeli laici che sono personalmente chiamati dal Signore, dal quale ricevono una missione per la Chiesa e per il mondo.

Il concilio Vaticano II, in questo senso, ha dato una nuova e radicale interpretazione della vocazione dando pari dignità a tutti i battezzati.

Con il battesimo, infatti, si entra a far parte a pieno titolo del Popolo santo di Dio da parte di tutti, senza distinzione tra laici o clerici e viene acquistata la piena appartenenza alla Chiesa e al suo mistero.

Tutti quindi indistintamente sono ugualmente chiamati alla sequela di Christo e devono portare la testimonianza cristiana in tutti gli ambienti: nel mondo del lavoro, della cultura, della politica, dell’arte, della comunicazione sociale.

Tutti i battezzati infatti sono resi partecipi dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo, e quindi sono investiti di dignità, spiritualità, missione e responsabilità perché fanno parte viva, consapevole e responsabile alla missione della Chiesa.

Nella Lumen gentium Cap. II, si legge: “Tutti i fedeli di ogni stato e condizione sono chiamati dal Signore, ciascuno per la sua via, a quella perfezione di santità che appartiene al Padre celeste”.

Anche nell’ esortazione apostolica post-sinodale “christifideles laici” del Santo Papa Giovanni Paolo II, a proposito di vocazione e missione dei laici nella chiesa e nel mondo, è detto: “lo stato di vita laicale . . . realizza un servizio ecclesiale nel testimoniare e nel richiamare, a suo modo . . . il significato che le verità terrene e temporali hanno nel disegno salvifico di Dio” e più oltre è precisato che “la vocazione cristiana è per sua natura vocazione all’apostolato”.

Viene così enunciato che anche coloro che non sono ecclesiastici o consacrati ricevono da Dio una “chiamata” e quindi una “vocazione”.

La chiamata si manifesta attraverso accadimenti, incontri, circostanze varie ed imprevedibili che ti fanno pensare, ti interrogano e ti obbligano ad una scelta: dire sì o no.

Ciascuno risponde alla chiamata di Dio con libera volontà nel modo che ritiene per sé più consono ed idoneo ad esprimere la sua piena appartenenza e servizio alla Chiesa sia come laico che come chierico e tutti insieme sono al servizio della Chiesa.

Mentre solo i sacerdoti hanno il potere di somministrare ed impartire i Sacramenti, lo stato di vita laicale tratta le cose temporali e le ordina secondo Dio e di fatto, nella sua specificità, realizza un servizio ecclesiale testimoniando e richiamando il significato che le realtà terrene e temporali hanno nel disegno salvifico di Dio.

Pertanto la missione dei fedeli laici non è di meno di quella dei consacrati poiché tutti e due assieme, ciascuno a proprio modo e nel proprio ambito, compiono nella Chiesa e nel mondo la missione propria di tutto il popolo cristiano che è quello di testimoniare e servire Dio.

Questa missione si esercita vivendo quotidianamente il Vangelo e quindi servendo la società, promuovendo la dignità della persona, venerando l’inviolabile diritto alla vita, evangelizzando la cultura e le culture dell’uomo, senza tralasciare la preghiera continua e l’adorazione di Dio nella persona di Gesù Cristo.

A questa chiamata del Signore, al pari di tutti i giovani bravi seminaristi di cui ci occupiamo, anche noi serrani abbiamo risposto con un sì.

Un che per noi serrani significa in particolare servire la chiesa da laici presenti nel mondo e che per questo ci siamo resi disponibili a svolgere una particolare missione: quella di promuovere ed aiutare le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata ed essere quindi a disposizione dei seminaristi e dei sacerdoti.

Servire vuol dire fare, implica una fatica, una disponibilità, scegliere Marta piuttosto che Maria.

Servire è l’opposto di essere servito ed allora è inconcepibile, come purtroppo ho constatato visitando vari club, che un serrano si sottragga o non si renda disponibile ad assumere un incarico od una responsabilità in favore del club di appartenenza o in favore della comunità ecclesiale cui appartiene.

Il servizio va fatto innanzitutto in forma comunitaria, nella forma e nei modi che spiegherò più inoltre, ma è anche un servizio che va svolto in forma personale nella normalità della vita quotidiana dando sempre testimonianza con un comportamento da buoni credenti cristiani e con la vicinanza verso i seminaristi e i sacerdoti, dimostrando sincera amicizia nei loro confronti e ancora con la preghiera, con il soccorso economico e con il sostegno morale.

Dobbiamo essere consapevoli che rispondere alla chiamata di aderire ad un Serra Club comporta una appartenenza entusiastica, anche se talvolta faticosa, che però alla fine ti dà gioia e soddisfazione.

Operare per promuovere e sostenere le vocazioni al sacerdozio cattolico e alla vita consacrata con la costante preghiera al Padrone delle messi e soprattutto con la testimonianza e l’azione apostolica propria dei laici, è certamente una fatica ma è una fatica gioiosa che dà risultati che ti riempiono il cuore e ti ricompensano del centuplo.

Per ottenere i risultati sperati è evidente che tale missione non può essere condotta solo singolarmente ma deve essere svolta congiuntamente da tutti i soci che si integrano lavorando assieme e coinvolgendosi, senza sottrarsi, a tutte le attività di programmazione, di diffusione, di divulgazione del club spendendo le proprie intelligenze, i consigli e perché, non anche, parte del proprio tempo per agevolare e migliorarne le attività e, tutto ciò, senza aspettare di trovare preparato il piatto pronto in tavola, e soprattutto senza autoreferenzialità, senza narcisismi e comodi isolazionismi.

Ogni club Serra deve essere una fucina di interessi, di intelligenze e di operosità che coinvolge tutti, nessuno escluso e deve essere chiaro che il Serra Club non è un parcheggio per il tempo libero.

C’è un consiglio direttivo che coordina il lavoro di tutti ma è tutta l’assemblea che decide, promuove, consiglia e soprattutto opera, ciascuno secondo le proprie capacità, per il raggiungimento degli obiettivi programmati.

Dobbiamo essere convinti che avendo aderito alla chiamata non è concepibile alcun assenteismo e tutti dobbiamo darci da fare senza rimanere passivi aspettando i risultati del lavoro degli altri.

Impegno principale di ogni consiglio direttivo deve essere quello di coinvolgere la totalità dei soci nella esecuzione delle iniziative programmate e questo lavoro va svolto sotto la direzione e la sovraintendenza dei responsabili di ogni commissione di lavoro. Commissioni che non debbono restare solamente dei titoli enunciati ma che debbono operare seriamente e collegialmente.

Si rende pertanto necessario modificare la purtroppo consolidata abitudine che siano solo il presidente ed il segretario e per la parte economica il tesoriere gli unici a lavorare, pensare e decidere.

Le decisioni vanno prese collegialmente sotto la direzione e coordinate dal presidente di ciascuna delle commissioni. Le conclusioni vengono poi relazionate in sede di consiglio direttivo e se approvate vanno divulgate ed attuate con la collaborazione di tutti i soci.

Quindi per esempio il programma dell’anno sociale dovrebbe essere coordinato e predisposto dalla commissione programmi presieduta dal vice presidente ai programmi. Stilato un programma di massima lo stesso viene poi concordato con il presidente del club ed infine discusso ed approvato dal consiglio direttivo.

Così come i principali punti all’ordine del giorno dei consigli direttivi dovrebbero essere non tanto le comunicazioni del presidente quanto le relazioni dei vice presidenti sui progetti di lavoro che le commissioni da essi presiedute hanno ideato.

Solo così con un lavoro che coinvolge tutti e che va fatto con sinergia e impegno si risponde pienamente alla chiamata e soprattutto si evita che il club pian piano si esaurisca e muoia per inedia e per disinteresse.

Un club può godere di ottima vita solo se non vi sono soggetti passivi ed ove tutti i soci sono attivi ed interessati.

Bisogna inoltre evitare un altro difetto comune e per questo non meno pericoloso per la vita di un club che è l’omologazione e l’accettazione passiva di tutte le decisioni prese dal consiglio direttivo. Il coinvolgimento e la dinamica presuppongono anche una dialettica ed un confronto.

In una società moderna e progressista le critiche ed i rilievi vanno sempre accettate e ponderate. Guai a prenderle come offese alla divina maestà od opera di sovversivi e di bastian contrari.

La critica apertamente enunciata è sempre costruttiva ed è il sale della democrazia e di una società o gruppo di volontari come il nostro. Allora ben venga la critica perché serve a fare riflettere ed eventualmente a correggere ed a migliorare. Non lo è, invece, la critica mormorata che serve solo a spargere zizzania.

Concludo augurando che tutti i soci dei nostri club, in conseguenza della affermativa risposta alla chiamata ricevuta, siano fecondi, operosi e fedeli nel loro servizio e con l’aiuto dello Spirito Santo e la protezione di Maria Regina delle vocazioni e di San Junipero Serra, operino sempre in amicizia, sinergia, comunione e concordia per fare un servizio alla Chiesa e per la gloria di Dio.

Voglio fare un appello ai Presidenti che rimarranno in carica ancora per il secondo anno ed ai Presidenti eletti.

Come sapete certamente entro il 30 giugno di ogni anno bisogna mandare alla sede centrale il programma dell’anno sociale che inizierà ad ottobre.

Arraffare un programma di massima da inviare entro il 30 giugno di ogni anno è una impresa difficile, soprattutto per i Presidenti eletti che generalmente ottengono l’investitura a metà giugno.

Ne consegue che generalmente vengono inviati programmi stereotipati e generici che poi regolarmente vengono modificati ed integrati in occasione della loro presentazione ufficiale alla charter di apertura dell’anno sociale.

Per tale motivo mi permetto di consigliare ai Presidenti che rimarranno ancora in carica ma soprattutto ai Presidenti eletti di cominciare a pensare e progettare sin da ora il programma che intendono elaborare per il prossimo anno sociale.

Altro consiglio che mi permetto di dare è quello di fissare un tema dell’anno del Club su cui fare roteare tutta la programmazione non tralasciando, comunque, di riservare almeno un incontro per dibattere sul tema dell’anno nazionale.

Sempre riguardo al programma, ricordo che ci sono delle giornate dedicate che tutti i club dovranno rispettare come la giornata della Fondazione ed il Serra Day e poi ci sono i service indicati dalla sede nazionale, a cui è auspicabile aderiscano tutti i club, quali il concorso scolastico, la penna dello spirito ed il contest fotografico.

Michele Montalto

Distretto 71. Incontro del Consiglio Distrettuale nella Casa Faci a Marina di Massa.

La riunione distrettuale del Distretto 71 si è tenuta sabato 28 gennaio nei locali di Casa Faci a Marina di Massa. La governatrice Elena Baroncelli ha introdotto i lavori relazionando sull’incontro del Cnis tenuto a Roma nel novembre scorso. Ha messo in risalto il decremento a livello nazionale dei soci nei club evidenziando come sia importante per il Serra International Italia aumentare il numero degli associati soprattutto giovani e per giungere ad un tale risultato sono state indicate alcune strategie come proporre programmi con iniziative di qualità che affrontino argomenti interessanti con relatori qualificati in modo tale da coinvolgere, oltre ai soci, anche la comunità del territorio in cui il club opera, collaborare con altri club per realizzare services e presentare la realtà serrana alle amicizie personali di chi è già inserito nel Serra. 

Un’altra esigenza emersa è la richiesta di formazione per i soci perché abbiano la percezione dell’importanza di fare parte di un’associazione presente in tutto il mondo e perché rinnovino le motivazioni che li hanno portati a scegliere di associarsi al Serra. È stata anche sottolineata l’importanza del sostegno alla Fondazione Italiana Beato Junipero Serra?per aiutarla a supportare i seminaristi in difficoltà. 

Elena Baroncelli ha presentato i concorsi organizzati dal Serra International Italia: il concorso fotografico giunto alla terza edizione, per il quale è stata chiesta ai club del Distretto la partecipazione, e il concorso scolastico bandito dal Serra Club di Massa e rivolto agli istituti scolastici italiani, al quale per il Distretto 71 partecipano i club di Massa e S. Miniato. Ha illustrato la premiazione avventa durante l’ultimo Cnis del primo Concorso nazionale di esecuzione musicale “Seminaristi in Musica” realizzato dal Serra International Italia e dedicato ai seminaristi italiani e della Svizzera italiana.  

La relazione si è conclusa con la notizia dell’inaugurazione della riqualificazione artistica, a cura dell’artista Gabriella Furlani, dell’oratorio San Junipero Serra a Prato, che si svolgerà sabato 25 marzo con la partecipazione del cardinale Beniamino Stella, consulente episcopale di Serra International Italia. È stata anche resa nota la data del Serra Day, domenica 30 aprile, che quest’anno nel Distretto 71 sarà celebrato a livello locale da ogni club. 

Alberto Beati del Serra Club di Cascina ha presentato il bando della nuova edizione del Premio Mons. Felici, che da quest’anno è indetto oltre che per i club del Distretto 71 anche per i club del Distretto 171. 

La riunione è terminata con l’elezione di Michele Contino del Serra Club di S. Miniato come nuovo governatore del Distretto 71, con la formazione della commissione incaricata di nominare il governatore eletto e con l’annuncio dell’incarico a Michele Guidi del Serra Club di Pisa come nuovo tesoriere nazionale del Serra International Italia.   

Dopo la riunione nella cappella della Casa Faci don Marino Navalesi, vicario generale della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, ha celebrato la S. Messa.

 

Paola Bianchi, responsabile alle comunicazioni del Distretto 71

Il Distretto 73 inizia i lavori in concomitanza con l’apertura dell’anno sociale del Club di Matera

I soci del Serra Club International Italia si sono ritrovati sabato 22 ottobre, nel salone degli Stemmi del Palazzo Arcivescovile, per il convegno distrettuale del Distretto 73 di Puglia e Basilicata sul tema “Col sangue versato sulla croce pacifico” il cielo e la terra. Il perdono e la pace a partire dall’uomo” e  per l’apertura dell’anno sociale del club di Matera.

Sono intervenuti Monsignor Pino Caiazzo, Arcivescovo della Diocesi di Matera-Irsina, la Presidente del Serra del Club di Matera, Margherita Lopergolo e la Governatrice del distretto 73 di Puglia e Basilicata, Milena Caldara Mastroserio.

Al termine del Convegno si è svolta la celebrazione eucaristica presieduta da Monsignor Pino Caiazzo nella Cattedrale della Madonna della Bruna e Sant’Eustachio di Matera.

 

Distretto 73: il cambio di guardia

Nell’elegantissima cornice del Salone di Rappresentanza del Circolo Unione di Piazza Duomo in Lucera, domenica 18 settembre scorso, si è svolta l’assemblea del Distretto 73 Puglia-Basilicata, riunitosi per il passaggio di spilletta tra la governatrice uscente Filly Franchino, del club di Lucera-Troia, e la subentrante Milena Caldara, del club di Cerignola. Partecipato da un buon numero di serrani, l’evento ha visto la partecipazione della Presidente Nazionale Paola Poli, giunta a Lucera per presiedere personalmente l’assise.

Il programma ha visto intervallarsi diverse personalità del mondo culturale lucerino: Francesca Mignogna, docente e vicepresidente alle comunicazioni del club locale, che ha moderato l’incontro con profondità di animo e di pensiero; l’avv. Giuseppe Agnusdei, socio fondatore, nonché cultore di storia patria; Silvio Di Pasqua, giornalista e presidente dell’antico Circolo che ha ospitato l’evento.
Dopo i saluti del presidente Antonio Cataldo Miscioscia e del cappellano distrettuale, don Ennio Tardioli, la parola è spettata alla Presidente Nazionale Poli per rendere omaggio al servizio incessante e sempre coinvolgente dell’amica Filly – in particolare, l’ideazione del service del Contest fotografico, da quest’anno divenuto nazionale – e per incoraggiare il lavoro che, da oggi, spetterà alla nuova governatrice.
L’occasione è stata propizia per ufficializzare anche la “squadra” del cambio di guardia: Filly Franchino (Lucera-Troia), past-governatore; Rosaria Caliandro (Cerignola), segretaria distrettuale; Dino Viti (Altamura), governatore delegato; Teodato Pepe (Cerignola), vicepresidente e coordinatore della commissione programmi; Lucrezia Carlucci (Matera), vicepresidente e coordinatore della commissione vocazioni; Angelo Pomes (Brindisi), vicepresidente e coordinatore della commissione estensioni; Piergiorgio Aquilino (Lucera-Troia), vicepresidente e coordinatore della commissione comunicazioni.
Al passaggio di spilletta e al suono della campana, è seguita la santa Messa celebrata dal cappellano distrettuale presso la Basilica Cattedrale di Lucera e un momento di convivialità fraterna.

Pellegrinaggio dei Serra Club genovesi e del Distretti 70 al Santuario della Guardia di Genova

Il giorno 25 giugno 2022, come ogni anno, i soci dei club genovesi, ma anche i presidenti dei Club del Distretto 70 con il Governatore Claudio Ferrari, si sono ritrovati sul Monte Figogna per venerare la nostra Mamma celeste ivi ricordata sotto il titolo di NS della Guardia. Il santuario – conosciuto più semplicemente come santuario della Guardia – è il più importante santuario mariano della Liguria. Edificato sulla vetta del monte Figogna, a 804 m s.l.m., è situato nel territorio del comune di Ceranesi, a circa 20 km da Genova. Il santuario, retto attualmente da mons. Marco Granara, è così chiamato poiché il monte sul quale sorge, era nell’antichità un punto strategico per l’osservazione di navi o di eserciti nemici. Sempre secondo tradizione, la prima cappella fu costruita dallo stesso Pareto – il veggente – sul luogo dell’apparizione nel 1507. Si trattò di un piccolo edificio rettangolare sormontato da un tetto di legno.

Il crescente flusso di pellegrini portò alla costruzione del primo santuario avvenuta tra il 1528 e il 1530 grazie alle donazioni dei fedeli e dei nobili Ghersi. La chiesa fu subito dotata di campanile ed era affiancata da un ospizio per i pellegrini. La famiglia Pareto continuò a mantenere la cura dell’edificio che era officiato inizialmente dal parroco di Livellato e poi da un preposto ad esso destinato.

Nel 1631 fu restaurato il coro che presentava problemi di stabilità; terminati questi lavori fu sostituita anche la statua della Madonna con una più grande oggi conservata nella cappella dell’apparizione. Tale statua rappresenta Maria senza il bambino Gesù in braccio. Nel XVIII secolo furono effettuati vari restauri all’interno.

Papa Benedetto XV elevò il santuario al rango di basilica minore.

Sulla terrazza antistante il santuario è situato un punto panoramico dal quale, nelle giornate limpide, si può ammirare il panorama sulla sottostante città di Genova con un raggio che si apre sulle riviere di ponente e di levante. Su questa terrazza il 29/8/1990, a cura del Club Valpolcevera, è stato eretto l’Osservatorio geografico. L’osservatorio, attraverso le formelle bronzee unisce idealmente, in spirito ecumenico, i luoghi più significativi della cristianità e delle religioni monoteistiche. Il monumento è completato con tre pennoni con le bandiere dell’Europa/Italia (ad anni alterni), del Vaticano e di Genova.

Il pellegrinaggio è stata l’occasione per svolgere l’ultimo direttivo distrettuale dell’anno sociale 2021/2022. È seguita la santa messa celebrata dal novello sacerdote Don Nicola Ferrandu presso l’altare della Vergine Maria.

Il pellegrinaggio si è concluso con il pranzo consumato in un ristorante nei pressi del Santuario.

Distretto 171. Il «Serra club» per i seminaristi, e non solo

Nella splendida cornice offerta dalla diocesi poliziana, si è svolta l’ormai consueta Festa dei Seminari del Distretto 171 di Serra International. La festa, giunta ormai alla decima edizione, ha ripreso la propria consuetudine dopo due anni di pandemia.

L’intento del Serra Club, un movimento internazionale laico al servizio della Chiesa cattolica il cui scopo è quello di sostenere le vocazioni al sacerdozio ministeriale e alla vita consacrata attraverso la preghiera, ma soprattutto l’amicizia nei confronti dei sacerdoti, suore e seminaristi, è sempre stato quello di offrire la possibilità ai seminaristi di trascorrere una giornata insieme, all’insegna dell’amicizia che lega ogni autentico serrano al proprio seminario. Il Serra club, definito dal cardinal Siri un Rotary cattolico, è a tutti gli effetti un club service a struttura piramidale presente in tutto il mondo.

Una mattinata a Pienza

Giornata speciale è stata quella iniziata il 27 maggio quando un bel gruppo di seminaristi della diocesi di Assisi e Perugia, con il loro rettore don Andrea Andreozzi, si sono ritrovati con gli Amici serrani a Pienza. La mattinata non poteva che concentrarsi nell’ammirazione dei tesori della cattedrale appena restaurata e riaperta al pubblico in tutto il suo splendore.

Guidati da don Manlio Sodi, i seminaristi hanno potuto ammirare sia l’insieme della «domus vitrea» sia i dettagli delle cinque ancone fatte predisporre dallo stesso Pio II per la «sua» cattedrale. Sorpresa per tutti è stato il soffermarsi davanti all’altare di sant’Andrea – opera dello stesso architetto Rossellino – ricordando che per sei secoli vi è stata custodita la reliquia insigne dell’apostolo sant’Andrea.

Nella mattinata la visita è continuata nelle sale del museo diocesano, ammirando le tante ricchezze, segni di fede e di cultura. Un ricordo significativo è stato il dono a ciascuno del volumetto «Pienza, il Cielo in cattedrale» – una guida artistico-spirituale delle ancone del duomo, e «San Bernardino da Siena, un predicatore per ogni tempo» editi a cura della Società Bibliografica Toscana.

Il pomeriggio a Montepulciano

Il Distretto 171 che comprende i club di Arezzo, Assisi-Perugia, Grosseto, Montepulciano e Siena, annovera circa 30 seminaristi che si sono ritrovati in cattedrale, per prendere parte ad un incontro, organizzato dal Governatore del Distretto, Dott. Luciano Neri, con la collaborazione attenta e puntuale della Responsabile della Commissione Vocazioni Dott.ssa Maria Rosaria Cacciabovi, per ascoltare don Luigi Maria Epicoco.

Il tema della relazione ha avuto per oggetto l’ultimo libro pubblicato da don Epicoco dal titolo: «La scelta di Enea». L’uomo è un essere imitativo, spiega Don Luigi Maria, apprende la vita con gli occhi. Questo è il motivo per cui in ogni tempo e in ogni luogo ha sempre fissato lo sguardo su qualcuno per capire se stesso…. La testimonianza è un tema chiave e don Epicoco ha articolato la sua testimonianza esaminando alcuni punti.

1° – Enea prende una posizione davanti all’inganno dei Greci, perché egli ne è testimone. Non scappa quando sente mancarsi la terra sotto i piedi, ma sceglie la vita: inizia un percorso che non sa dove lo porterà, ma fa una scelta. Tutto il Vangelo è un tentativo di Gesù ad esortare le persone a ritrovare la propria umanità e a non disertare la logica della croce. Da qui la sfida nell’accettare che la vita ha un lato misterioso e che si diventa adulti quando ci si accorge che ognuno di noi è fatto di luce e di buio.

2° – Il coraggio di mettersi in viaggio. Nell’epoca della globalizzazione, dove il tempo e lo spazio vengono annullati, soltanto l’amore può salvarci attraverso la pedagogia della gradualità. La Chiesa non ha paura della verità: per questo spinge tutti a mettersi in ascolto, perché ciò che è dentro di noi deve condurci alla verità. Lo Spirito è la presenza di Cristo

dentro di noi. È importante che laici, presbiteri e seminaristi capiscano questo passaggio: Gesù fa la volontà del Padre, perché l’ha fatta propria.

3° – E il conflitto generazionale? Viviamo in una società in cui le diverse generazioni coesistono, ma non dialogano tra loro. Nel nostro tempo uno vale per quanto produce; un anziano è considerato uno scarto. La testimonianza di Enea dimostra il contrario: le radici sono essenziali. Enea sceglie di portare il padre sulle spalle e il figlio per mano. Non si può vivere senza appartenenza e tradizioni: nessuno di noi può fare a meno di un’appartenenza perché tutti abbiamo bisogno di guardare qualcuno per rafforzare la nostra fragilità. Non dobbiamo avere paura delle tempeste, dobbiamo recuperare la logica della testimonianza. La società non vuole che mostriamo la soluzione di tutti i problemi, ma che indichiamo punti di riferimento. Solo le persone che riprendono in mano la propria umanità e si lasciano accompagnare, possono annunciare al mondo scintille di verità.

Una partecipazione esemplare

All’evento erano presenti il Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza mons. Stefano Manetti, il Rettore del Seminario di Assisi don Andrea Andreozzi (cappellano del Serra Club di Assisi), il Rettore del Seminario di Grosseto Don Gian Paolo Marchetti (cappellano del Serra club di Grosseto), don Manlio Sodi (Cappellano del Serra Club di Montepulciano), il Rettore del Seminario di Arezzo don Andrea (Cappellano del Serra Club di Arezzo), numerosi sacerdoti e serrani provenienti da tutto il distretto, che hanno apprezzato molto sia l’esperienza pientina del mattino che i contenuti del pomeriggio, e soprattutto la presenza di tutti i Seminaristi.

La serata si è conclusa con una conviviale che si è svolta presso la Canonica all’ombra del Tempio di San Biagio, gentilmente ospitati dal Parroco don Domenico Zafarana.

L’olio a sant’Agnese

In occasione dei festeggiamenti di sant’Agnese, la domenica 29, presso la casa natia della santa a Gracciano, il Serra Club ha donato l’olio per la lampada votiva. La numerosa partecipazione di tanti fedeli provenienti anche dal paese di Proceno, guidati dal loro infaticabile parroco, ha reso la festa particolarmente solenne.

Ernesto De Cesaris

Manlio Sodi

Distretto 73. Il segreto meraviglioso della presenza

 

Il Consiglio Distrettuale 73 del Serra Club  si è riunito domenica 5 dicembre 2021 ad Altamura , presso la sala riunioni della Cattedrale, insieme a numerosi soci provenienti  Potenza, Lucera, Cerignola, Taranto, Matera e Brindisi.

La partecipata e sentita riunione ha reso evidente che, nonostante possa sembrare il contrario , viviamo un momento molto importante per la fede cristiana; molte persone  cercano Dio , e lo cercano sul serio , al di là di statistiche può o meno preoccupanti.
Il Presidente del Club  di Altamura, Emanuele Pirato , insieme ai soci, hanno accolto  i partecipanti e la Governatrice Filly Franchino, la quale ha inondato l’assemblea di idee  e concetti belli e profondi rinforzando tra i soci la consapevolezza  che è possibile giocarsi la vita dimostrando che Dio è vivo e presente nella propria esistenza per sviluppare un cammino coerente, impegnato e pieno di frutti.
La governatrice ha dimostrato, in questi giorni difficili per il suo mandato, che la frequentazione  cordiale e costante, intesa come incontro amicale con Dio   e con i fratelli serrani, servono per aiutarci  a crescere e ad essere costanti e decisi  nel perseguire il vero spirito serrano , dedito al sostegno delle vocazioni.
In particolare, dopo lo spazio dedicato ai vari interventi, alla relazione della Coordinatrice nazionale del Concorso Scolastico Margherita Lopergolo e alla relazione del Tesoriere Michele Fierri, i soci hanno richiesto coralmente la nomina di don Ennio Tardioli a Cappellano distrettuale. La Governatrice nel prendere atto di questa scelta e condividendola pienamente, ha richiesto al prelato e ai soci di formare una squadra che si occupi di contattare rapidamente amici e sacerdoti che insistono in diocesi nelle quali manca il club, ma anche di realizzare un incontro distrettuale, di formazione, con tutti i cappellani dei club di Puglia e Basilicata per rinvigorire il carisma serrano. Inoltre, la Governatrice ha informato che presto partirà la seconda edizione del Contest Fotografico promosso dal Distretto 73 , unitamente alla Fondazione Beato Junipero Serra, per cui è stata fatta  richiesta affinché  diventi concorso nazionale. Il Presidente del Club Emanuele Pirato si è soffermato sull’ importanza della Fondazione e ha fatto conoscere a tutti il progetto Auxilium.
L’augurio è che questo incontro  possa  aiutare ogni serrano a continuare l’opera  di sostegno alle vocazioni  per vivere in maniera convinta e consapevole  il proprio rapporto  di amicizia serrana.
Margherita Lopergolo

Distretto 171. Le vocazioni sacerdotali: la nostra stella

Sabato 9 Ottobre 2021, presso la Sala Piergiorgio Battistini, a Sinalunga, si è riunito il Consiglio del Distretto 171 Serra International Italia.

Del Distretto 171 fanno parte i Clubs Serra di Arezzo, Assisi-Perugia, Grosseto, Montepulciano e Siena.

Dopo oltre un anno, finalmente in presenza, attuando le necessarie norme anticovid-19, si è svolta la prima riunione distrettuale per l’annata serrana 2021-2022.

Il primo momento significativo è stato condotto da Don Manlio Sodi, V. Cappellano del Club di Montepulciano-Chiusi-Pienza che, accogliendo calorosamente i Presidenti dei Clubs e i Presidenti delle Commissioni Vocazioni, Estensioni e Sviluppo, Comunicazioni, Programmi Organizzazione e Cultura, per prima cosa, ha spiegato il significato del percorso sinodale che inizierà a breve. Si è poi soffermato a parlare del tema del Concorso Scolastico Nazionale e Locale del Serra che ha per tema “Prendersi cura di se stessi e degli altri, per un mondo migliore “. Ha ricordato poi che l’accompagnamento delle Vocazioni Sacerdotali rimane sempre il principale impegno dei Serrani seguendo le parole di Gesù. “Pregate il padrone della messe …”.

Ha poi fatto seguito il saluto di benvenuto dell’Amministrazione Comunale di Sinalunga, da parte del V. Sindaco della Città di Sinalunga, Prof.ssa Cecilia Bernardini che ha sottolineato il connubio tra quello che è il culto e tra quella che è la nostra realtà vissuta ogni giorno. Ha espresso l’importanza, in questo particolare momento, di mettere al centro la cura della persona, facendo rete, tra mondo religioso e mondo laico. Ha poi consegnato alcune copie dell’ultima edizione dei Quaderni Sinalunghesi dove si trova una interessante sezione dedicata a tutte le rappresentazioni artistiche dell’Annunciazione, presenti nel territorio di Sinalunga.

Prima dell’inizio dei lavori, il parroco della Collegiata di San Martino, in Sinalunga, Don Tonino Savina, ricordando anche con gratitudine l’aiuto ricevuto dal Serra Club prima di essere ordinato Sacerdote, ha condotto un momento di preghiera.

Subito dopo il Past Governatore Rita Trubbianelli, del Club di Assisi-Perugia, con una semplice cerimonia, ha provveduto al passaggio del distintivo al nuovo Governatore Luciano Neri del Serra Club di Montepulciano.

Il Governatore ha quindi introdotto i lavori ringraziando tutti i presenti ma in particolare Don Tonino Savina per la gradita e generosa ospitalità concessagli. Ha poi ricordato gli scopi serrani dei Clubs dove, con spirito di amicizia e servizio, si debbono proporre la diffusione della cultura cristiana, l’approfondimento della propria fede cristiana, lo sviluppo di azioni e progetti mirati a favorire le vocazioni dei giovani e il sostegno concreto, oltre la preghiera, per i seminaristi, i sacerdoti e i consacrati. Ha poi continuato suggerendo, visto il periodo pandemico che stiamo vivendo, come itinerario serrano per quest’anno, oltre le sollecitazioni forniteci da Serra International Italia, con il tema dell’anno sociale 2021-2022: “Vivere le beatitudini è rendere eterno quello che passa. È portare il cielo in terra”, due indicazioni forniteci dal nostro V. Cappellano Don Manlio Sodi e cioè:

– Attenzione a stessi (La carità comincia dalla cura di se stessi. Amare se stessi! Non con egoismo ma con rette intenzioni)

– Attenzione agli altri (prendersi cura degli altri per una società migliore, contro la solitudine ed il disorientamento, rinnovare ed ampliare le relazioni, curare il bene comune ed il patrimonio culturale a noi affidato).

Il Governatore ha poi concluso esprimendo il desiderio che tutti i Clubs Serra del Distretto 171, organizzino una giornata di formazione, condotta dal Coordinatore Nazionale della Commissione per la Formazione Serrana, Antonio Ciacci del Club di Siena, allo scopo di rinnovare e rafforzare in ciascun socio la consapevolezza dell’essere serrano, affinché nel tempo sappiano tradurre i consigli ricevuti in una grande varietà d’iniziative.

Sono seguite poi le relazioni sui loro programmi di tutti i Presidenti dei Clubs, degli Incaricati delle Commissioni e del Tesoriere.

Alle ore 12.00 circa, terminati i lavori, tutti i partecipanti si sono recati presso la Collegiata di San Martino per assistere alla SS. Messa presieduta dal nostro Vescovo Stefano.

Durante l’omelia il Vescovo ha ricordato l’ultimo incontro, avvenuto a Montepulciano, di tutti i Seminaristi della Toscana. Settantadue ragazzi gioiosi, in pace, sorridenti di ritrovarsi insieme in un bel clima di amicizia. A seguire ha commentato il cammino sinodale che stiamo per iniziare perché ci aiuti a non mollare l’impegno di conversione. Infine ha considerato la presenza di Satana dicendo che siamo costantemente nella lotta e che bisogna insistere nella serietà della nostra fede e nella serietà delle nostre convinzioni.

La piacevole giornata si è conclusa con un’agape fraterna presso un vicino Ristorante.

Distretto 70. Passaggio di consegne online al nuovo Governatore

Si è svolto, in collegamento virtuale, il Convegno del Distretto 70 per il passaggio di consegne dal Governatore dott. Ezio Conio del Serra Club di Sanremo al nuovo governatore dott. Claudio Ferrari del Serra Club di Imperia. Significativa la lettera programmatica del nuovo Governatore, che qui interamente pubblichiamo.

Saluto d’ingresso e programma 2021/2023 Del Governatore del DISTRETTO 70 dott. Claudio FERRARI

Saluto con affetto il Governatore Dott. Ezio CONIO, il Past-Presidente nazionale, i Past-Governatori, il Segretario distrettuale, il tesoriere distrettuale i Responsabili delle Commissioni distrettuali, i Presidenti di Club e i soci che si sono collegati oggi.

Ringrazio i membri uscenti del Consiglio Direttivo per la disponibilità e la fatica condivisa con il Governatore in carica e con me Governatore eletto, in questo biennio.

In questo periodo di buio che, nel suo intervento al 17° Convegno Nazionale, la giornalista vaticanista e filosofa Cristiana Caricato ha paragonato al Sabato Santo, il Serra, come molte altre associazioni, ha risentito del COVID19 sia per le vittime che per la mancanza di contatto umano così caro e necessario a noi serrani. Nostro compito ora è quello d’intensificare la preghiera e poi tirare su le maniche per aiutare il Distretto 70 ed il Serra Italia a ritrovare vigore. Il sabato e finito ora è il momento della Pasqua di resurrezione.

Per questo è importante renderci visibili, “uscire” come dice Papa Francesco, attraverso momenti che possano coinvolgere, sia per tema che per dinamiche, quante più persone sia possibile. Il CNIS a livello nazionale ci offre Concorsi che possono aiutarci. Penso al Concorso scolastico e al Contest fotografico. Format confezionati che dobbiamo solo divulgare e proporre nel contesto in cui operiamo.

Come più volte ribadito dal Past-Presidente nazionale E. Mori in questo periodo di crisi della fede dobbiamo puntare sulla riscoperta della cultura cristiana “di cui l’attuale società gravida di rischi, ma anche di tante opportunità, ha bisogno. Dobbiamo recuperare il senso di una iniziativa culturale cristianamente ispirata capace di parlare agli uomini ed alle donne delle nostre comunità nella concretezza della loro vita”. Faccio mie le parole del Beato Giuseppe Toniolo cattolico impegnato, appassionato studioso di economia e docente stimato dai suoi studenti universitari.

Il Serra può lavorare in questo campo per sua stessa natura e più di tanti altri gruppi oassociazioni presenti. Mi vengono in mente: convegni dedicati ai giovani che  portano al seguito i loro genitori e non solo, convegni per le famiglie che si trovano ad affrontare situazioni di forte peso e sono alla ricerca di risposte spesso assenti nelle istituzioni, penso ai docenti, chiamati ad aiutare i nostri giovani bisognosi di idee e stimoli. Qui il mio pensiero va alle splendide attività del Club Vigevano – Lomellina o a quello di Sanremo ma anche a quelle degli altri Club del Distretto e d’Italia; non cito Imperia solo per non fare del campanilismo. Questa elencazione non è certamente esaustiva:  la fantasia, sorretta dallo Spirito Santo, fa faville e riguarda molte altre nostre realtà.

I nostri Club possono diventare una risorsa; sta a noi cogliere l’occasione che il Signore pone sulla nostra via.

I seminari sono certamente la nostra prima mission, assieme all’amicizia verso i nostri amati sacerdoti, religiosi e religiose. Dobbiamo, però, trovare nuove dinamiche per aiutare i giovani ad ascoltare la Chiamata e, a trovare nuovi momenti, più in sintonia con loro, per farli sostare ad ascoltare la voce del Signore che continua a chiamare, ma è coperta dal caos di questa società. Sia chiaro che non parlo di occuparci del discernimento, che è unicamente compito della Chiesa e delle sue istituzioni, ma solo di aiutare i giovani ad imparare nuovamente ad “ascoltare”.

Dobbiamo prendere l’abitudine di uscire. Non dobbiamo chiuderci e diventare, come ha detto Papa Francesco, nell’udienza dedicata ai serrani in occasione del Congresso Internazionale tenutosi a Roma nel 2017, “cristiani da museo che temono i cambiamenti”. Lasciamoci guidare dal vento dello Spirito Santo che ci conduce dove vuole il Signore e ci dona il coraggio di portare avanti il suo progetto.

Dico a me stesso, ma anche a voi: “ Lasciamoci riportare dallo Spirito Santo sulle orme tracciate dai nostri soci Fondatori. I tempi che affrontarono loro sono paragonabili, per difficoltà, a quelli che stiamo affrontando oggi.”

Il mio programma di quest’anno punta sulla principale attività che un Governatore deve svolgere: incontrare, COVID 19 permettendo, i Club per invitarli, spronarli ed aiutarli a lavorare su questi obiettivi.  Chiedo ardentemente il vostro aiuto, perché da solo non arriverei da nessuna parte e sarei sciocco al solo pensarlo. Mio desiderio, con l’aiuto del Padrone della Vigna, è quello di incrementare gli ingressi di nuovi soci. Questo dovrà essere un nostro obiettivo: so che molti Presidenti da tempo lavorano a questo e ne sono loro grato.

Da parte mia cercherò di incrementare i Club, se sarà la volontà del Signore. Per questo motivo ho fortemente desiderato,  l’aiuto del Dott. Paolo Revelli, Past-Presidente del Club 541, chiamandolo alla Commissione estensioni, consapevole che lui condivide con me questa aspirazione.

Nel costruire il gruppo dei miei collaboratori nella gestione del Distretto 70 ho cercato di rendere presente, per quanto possibile, ogni zona del Distretto.

La squadra risulta così composta:

Past-governatore Dott. Ezio Conio;

Governatore eletto Giacomo Righi – eletto oggi;

Segretario Dott. Marcello Sales;

Tesoriere Paolo Castagneto;

Responsabile distrettuale Programmi Maria Luisa Pia Zini;

Responsabile distrettuale Estensioni Dott. Paolo Revelli;

Responsabile distrettuale Vocazioni Dott. Alessandro Vallerga;

Responsabile distrettuale Comunicazione Geom. Marco Crovara.

Come ci insegna San Junipero Serra, “siempre adelante” e non lasciamoci sconfiggere dai timori. Teniamo ben presenti le parole di Papa Francesco rivolte a noi serrani “La vita del Discepolo missionario è segnata dal ritmo che viene impresso dalla chiamata. Il Signore lo invita ad abbandonare il suolo delle proprie sicurezze e ad iniziare il Santo Viaggio verso la terra promessa dell’incontro con Lui e con i fratelli. La vocazione (e quella del serrano è una vocazione al servizio), è l’invito ad uscire da se stessi per iniziare a vivere la festa dell’incontro con il Signore e percorrere la strada sulla quale egli ci invia”.

I Presidenti di Club riceveranno a breve una scheda contenente una serie di informazioni sul Club per consentirmi di conoscervi più da vicino. Vi invito a rispondere in tempi brevi.

Grazie per la vostra presenza, buon anno sociale e buon lavoro a tutti.

Maria Madre delle vocazioni e San Junipero Serra, pregate per noi.

3 luglio 2021