A Matera il passaggio delle consegne al nuovo Presidente




Ho deciso di fare questo viaggio ad Assisi per partecipare al Consiglio nazionale del Serra International Italia (Cnis). Sono partita in tarda serata con un autobus che l’indomani mi avrebbe condotta nel luogo prestabilito, in cui si stavano già svolgendo i lavori, coordinati dalla presidente nazionale Paola Poli. Dopo dieci lunghe ore di viaggio, sono giunta alla stazione e , salita su un taxi , mi sono ritrovata in un attimo in un posto carico di pace, di tranquillità indicibile. La basilica di Santa Maria degli Angeli vista dall’esterno, è quanto di meno francescano ci possa essere. D’altronde, è una costruzione cinquecentesca , imponente come deve essere una Basilica Papale, tutta marmi e colonne. Ma, eccomi , finalmente, nella chiesetta che vi si trova al suo interno, la Porziuncola; una chiesetta minuscola e antica, dove il Santo ebbe coscienza della sua vocazione, dove Santa Chiara scelse di consacrare la sua vita al Signore e che divenne il luogo dove si ritrovava con i fratelli per pregare e scrivere la Regola dell’Ordine. Ed è proprio alla Porziuncola che San Francesco morì il 3 ottobre 1226.
Abbagliata e rapita dalla bellezza e dalla pace provenienti dal luogo , mi sono distratta dal motivo principale del mio viaggio: i lavori del Cnis, la tavola rotonda sul tema previsto per l’anno sociale 2022-2023: “Col sangue versato sulla croce pacificò il cielo e la terra (Col 1,20). Il perdono e la pace a partire dal cuore dell’uomo”.
Sono entrata nella sala convegni , dove erano riuniti i convenuti serrani e , a fare da sfondo, l’immagine della “Croce dell’Apocalisse” dell’artista aquilano Franco Angelosante. Dietro il volto di Cristo i volti sgomenti degli innocenti che Cristo porta sulle spalle ; la sofferenza di tutta l’umanità, le vittime della Shoah, gli innocenti costretti nel reticolato del pregiudizio, dell’indifferenza, la minaccia della bomba atomica: scenari di sangue che hanno imbrattato la storia.
Dall’altra parte del crocifisso ho scorto la mano di Gesù sigillata sul vecchio testamento . Ed ecco lo Spirito Santo, un cerchio luminoso che si innalza su tutto . E ho sentito queste parole : ‘… la Chiesa e’ un grembo materno… ‘ , le parole di Sua eminenza cardinale Gualtiero Bassetti.
E qui mi sono seduta e, sprofondata nella mia poltrona , mi sono sentita accolta da quel grembo . E correvano le parole del cardinale offrendo spunti di riflessione sulla settima beatitudine: “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio”. La pace inaugurata dall’ebraismo e dalla Bibbia, quella che viene da Dio , il ‘fare la pace’: la pace va fatta, costruita, edificata, ricostruita in ogni contesto: così come hanno fatto due grandi testimoni, Francesco di Assisi e Tonino Bello.
E noi del Serra club International Italia ci siamo ritrovati , tutti riuniti, proprio ad Assisi, luogo del ‘Grande Perdono’, luogo del Poverello che è stato l’uomo in grado di incarnare la pace vera nel perdono”.
Sono andata a dormire, infinitamente stanca, con la mente che correva dalla guerra raccontata nella letteratura greca, alla pax romana, fino a giungere alla pace di Francesco. Ben presto, mi sono svegliata e mi sono catapultata al punto di incontro per una visita all’eremo di San Francesco. Ci siamo sistemati nei pulmini, un po’ alla rinfusa, da Livorno, a Matera, da Altamura a Palermo, l’Italia tutta, e sembrava di non arrivare mai. Intanto, guardavamo giù la vallata e chiacchieravamo del fatto che San Francesco, con la sua vita santa e con la fraternità abbia creato luoghi santi attivando percorsi e flussi di pellegrini di cui ancora oggi siamo testimoni. E mi sono tornavate in mente le parole di un frate che diceva che a ‘ciascuno Francesco ricorda che la vita è un pellegrinaggio significativo se ha per meta, e al contempo compagno di viaggio, il Signore Gesù che ci parla attraverso i Santi della sua Chiesa; che la guida sicura del Cammino – metafora di tutta l’esistenza ? è il Vangelo e la Fede che va via via riempita di fraternita, accoglienza e condivisione e, non ultima, la preghiera contemplativa a contatto con la natura e con gli uomini fratelli.
Parlarvi di Assisi e della sua atmosfera mistica provoca in me un forte senso di benessere, di gioia infinita, di pace . Assisi è la città della pace, della fraterna letizia, dell’amore mistico che supera ogni ostacolo, luogo amato dove è forte la sensazione di accoglimento, di materna cura e di rinascita interiore.
E, così, Siamo giunti all’Eremo delle Carceri, un antico romitorio posto ad 800 metri di altezza, sulle pendici del monte Subasio, immerso nel cuore di una verde boscaglia, a circa cinque chilometri da Assisi.
Il Santuario si è sviluppato lungo i secoli attorno alla grotta di San Francesco e alla Cappellina di Santa Maria.
In questo luogo Francesco si ritirava in contemplazione, per riservare a sé stesso alcuni periodi di più intensa preghiera insieme ai primi seguaci. Da qui frate Silvestro rispose a san Francesco che non doveva vivere per sé solamente ma darsi anche all’apostolato.
Il nome “de carceribus” gli viene dai tuguri simili a carceri dove, dapprima gli eremiti, e poi Francesco ed i suoi compagni, conducevano una vita austera, come segregati dal mondo.
Questo luogo venerabile e sacro, di infinita bellezza, ci ha fa scoprire soprattutto quanto il Santo fosse naturalmente portato alla preghiera prolungata e alla solitudine, abitate unicamente dal mistero di Dio.
Mentre gli amici serrani seguivano attentamente le spiegazioni dei frati francescani ,che li trasportava in una atmosfera quasi surreale, io ho cercato di catturare il pensiero, le parole, le emozioni, i sorrisi, le preghiere , quella ventata di pace che si e’ vista e sentita pervadere il cuore di ognuno. E io li ho fotografati, uno ad uno e tutti insieme per rapire, in uno scatto, la bellezza indicibile del momento.
A San Damiano la presenza del Santo è ancora molto forte. E’ uno di quei luoghi che non sono stati del tutto traviati dal turismo e si raggiunge con una passeggiata, costeggiando cipressi e con la vista di Assisi sullo sfondo. La Chiesa esisteva ben prima della nascita di San Francesco e nel tempo era diventata poco più di un rudere: ed è qui che Francesco udì l’esortazione del Crocifisso “a riparare la mia Chiesa che come vedi è in rovina“. E San Damiano, con la Chiesa, il Crocifisso e il Convento è una delle soste dove lo spirito si eleva e la forza del francescano diviene tangibile, forse perché è proprio qui che San Francesco ha composto una delle preghiere più intense del Cristianesimo, il Cantico delle Creature. E noi serrano ci siamo sentiti così leggeri e conquistati dai luoghi di Francesco e dai racconti dei frati , che ci siamo sentiti veramente il popolo di Dio in cammino verso Cristo. E quando questa certezza vacillerà , potrete rivedervi nei miei scatti che hanno immortalato la bellezza dei vostri cuori in viaggio sulle orme di Francesco.
Margherita Lopergolo
Il 22 dicembre il vescovo Monsignor Giuseppe Caiazzo ha celebrato la messa alla presenza del Serra Club di Matera. Un momento di grande riflessione tutto volto all’elogio di Maria toccata dalla grazia del Signore, che si profonde in un canto di lode di estrema bellezza. Lei, creatura piccolissima scelta per ospitare e dare alla luce il Figlio di Dio, si sente benedetta dallo sguardo del Signore. Non sa cosa sarà della sua vita, ma sa che ovunque vi sia il segno prodigioso della presenza di Dio ogni cosa volgerà al bene. Leggendo attentamente il suo canto possiamo notare come questo cominci con Maria posta al centro, sconvolta dall’annuncio del Signore. La sua emozione e la sua gioia sono offerti a chi ascolta. Ben presto, però, il soggetto cambia e Dio diventa il punto focale, l’origine delle azioni misericordiose. A partire dalla sua esperienza Maria racconta come opera il Signore nelle nostre vite e tramite il suo sguardo ci invita a vedere con questa limpidezza le sue azioni e a lodarlo con fede profonda. Maria può farlo perché ha sperimentato la salvezza e tramite lei è possibile anche per noi fare la conoscenza della grande misericordia di Dio. I serrani , poi, si sono riuniti in un’agape fraterna l’augurio che questo Natale sia luce, pace e amore per tutti, il Serra Club di Matera vi augura buone feste.
Si sono conclusi gli incontri di formazione – laboratoriale per un cammino Vocazionale cristiano in merito al Concorso Scolastico indetto dal Serra International Italia a cui il Club di Matera, a guida del professor Salvatore Milanese, ha aderito. Il percorso formativo , rivolto a tutti gli alunni e studenti della diocesi di Matera-Irsina , si è svolto nel salone della parrocchia Santa Maria Madre della Chiesa , nel quartiere di Serra Rifusa, nella periferia nord di Matera, dove ad accoglierli è stato don Marco Di Lucca, proprio in quella parrocchia la cui “Scintilla ispiratrice” della vita fin dagli inizi è stata quella “spiritualità della comunione” che il Papa Giovanni Paolo II proporrà poi a tutta la Chiesa come “la sfida del nuovo millennio” affinché essa diventasse “la casa e la scuola della comunione”.
La formazione, a cura della professoressa Lucrezia Carlucci, coordinatrice del concorso per il club di Matera, e dei relatori S.E.mons.Giuseppe Caiazzo, arcivescovo della diocesi Matera-Irsina , don Francesco Gallipoli, responsabile della pastorale universitaria , don Marco Di Lucca ,docente di religione, Graziana Di Biase, docente e studiosa di Franco Battiato, Sabrina Matera, docente di religione e di canto, si è svolta in quattro giornate di approfondimento del tema del Concorso Scolastico Nazionale Serra International Italia – XVII Edizione 2021-2022: ‘Prendersi cura di se stessi e degli altri per un mondo migliore’.
Il Serra International Italia -associazione laicale che si impegna nel favorire e sostenere le vocazioni al sacerdozio ed alla vita consacrata- bandisce da 17 anni un concorso scolastico, a livello nazionale, per stimolare i giovani a riflettere e a discutere sui valori importanti dell’uomo e della società, promovendo la cultura della vita intesa come vocazione al servizio. Gli elaborati presentati al concorso costituiscono, secondo la coordinatrice nazionale Margherita Lopergolo, ‘uno spaccato interessante’ che mette in luce le dinamiche relazionali dei giovani, la loro affettività, il loro pensiero sui modelli educativi ed in particolare quello scolastico, la condizione della famiglia contemporanea e le
difficoltà dipendenti da questo momento storico.
Alla luce degli avvenimenti mondiali siamo sempre più consapevoli che per migliorare il mondo è necessario rispondere all’appello che ci viene dalla sofferenza, dalla solitudine, dalla povertà, dalla malattia. Il nostro compito è quello di aiutare il prossimo e prendercene cura riconoscendo la sua necessità di conforto e la sua sollecitazione della nostra capacità di tradurre concretamente l’idea universale di amore in azione.
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Il Distretto 73 Puglia-Basilicata del Serra International Italia, guidato dal suo Governatore Filly Franchino, e la Fondazione Italiana Beato Junipero Serra del Serra International Italia, guidata da Marco Crovara, bandiscono il concorso fotografico #GuardoSenzaFiltri; tema di questa prima edizione è “L’altro oltre la paura”. “La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi”. Il Contest è finalizzato a promuovere la cultura dell’incontro contro ogni forma di isolamento. “In questo tempo di pandemia, abbiamo cominciato a diffidare di chi ci è accanto e contro ogni nostro più innato istinto di essere sociali, ci stiamo accorgendo che nessuno appartiene più a nessuno, poiché temiamo anche un caloroso saluto o diffidiamo di un semplice accostarsi ad un amico. Viviamo nel cospetto che l’altro-da-me – chiunque esso sia -, col suo stare nella nostra vita, possa nuocere alla nostra salute”. Papa Francesco, attraverso la sua nuova lettera enciclica Fratelli tutti, ci riporta quanto già affermato in un incontro del 2013: «L’isolamento e la chiusura in se stessi o nei propri interessi non sono mai la via per ridare speranza e operare un rinnovamento, ma è la vicinanza, è la cultura dell’incontro. L’isolamento, no; vicinanza, sì. Cultura dello scontro, no; cultura dell’incontro, sì». Il giovane Beato Carlo Acutis diceva: ” La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi”. Occorre quindi ripartire da questa verità per ritrovarci e rinnovarci. Perché se è vero che stiamo perdendo tanto in umanità, più che in salute, è anche vero che possiamo risollevarci a partire proprio da questo invito. Perché non tutto è ancora perso e qualcosa di buono ancora ci è rimasto[1].
Il Contest è aperto incondizionatamente a tutti coloro che desiderano parteciparvi, a prescindere dall’età e dalla residenza anagrafica. E’ stato altresì istituito un premio speciale per gli under 21. Ogni partecipante, attraverso la fotografia, racconterà di un incontro, di uno sguardo, di un vissuto legati al periodo della pandemia e da cui sia scaturita un’emozione che faccia riflettere contro ogni forma di isolamento, o dalla quale emergano il coraggio e la sfida della ripartenza. E’ possibile scaricare il Regolamento e il Modulo di iscrizione da www.serraclubitalia.it e dalla pagina Facebook del Serra International Italia.
Antonio Cataldo Miscioscia
[1] Da Agenzia SIR – editoriale del 4.11.2020 di Piergiorgio Aquilino
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‘Christmas Gospel Concert’ e’ il concerto promosso questa mattina nella Casa di riposo Brancaccio di Matera dal Serra Club di Matera, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Minozzi-Festa”. Sul palco l’Orchestra della Scuola Secondaria “Nicola Festa” diretta da Raffaele Esposito con il soprano Angela Perrone e il Coro “Voci Bianche” della Scuola primaria.
All’incontro hanno partecipato l’arcivescovo di Matera-Irsina Monsignor Pino Caiazzo, il presidente del Serra Club, Salvatore Milanese, il parroco di Maria Madre della Chiesa Monsignor Filippo Lombardi, don Ennio Tardioli cappellano del Serra Club e la dirigente scolastica Maria Rosaria Santeramo che, con entusiasmo, ha incoraggiato insegnanti e ragazzi ad esprimere il meglio del loro impegno.
Questi giovani artisti, sotto l’accompagnamento premuroso dell’insegnante Maria Grazia Pisciotta e la guida artistica del maestro Raffaele Esposto, hanno canti natalizi tradizionali in un clima di festa e di comunione fraterna.
Come è noto, il Serra Club persegue l’obiettivo delle vocazioni sacerdotali e la manifestazione di domenica 15 dicembre – condividendo con i fratelli anziani momenti di gioia e di ascolto con belle musiche in attesa della venuta del Signore Gesù – rappresenta forse una strada privilegiata della promozione vocazionale perchè è pura espressione di amore fraterno in Cristo che si concretizza col dono di un sorriso ma che fa sentire veramente tutti figli di Dio.
Margherita Lopergolo