Ultim’ora: prorogata la data ultima per l’invio delle foto per il Contest #GuardoSenzaFiltri
scarica il modulo di iscrizione in pdf
MODULO DI ISCRIZIONE (formato docx)
SCARICA IL REGOLAMENTO fondazione
scarica il modulo di iscrizione in pdf
MODULO DI ISCRIZIONE (formato docx)
SCARICA IL REGOLAMENTO fondazione
Il Distretto 73 Puglia-Basilicata del Serra International Italia, guidato dal suo Governatore Filly Franchino, e la Fondazione Italiana Beato Junipero Serra del Serra International Italia, guidata da Marco Crovara, bandiscono il concorso fotografico #GuardoSenzaFiltri; tema di questa prima edizione è “L’altro oltre la paura”. “La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi”. Il Contest è finalizzato a promuovere la cultura dell’incontro contro ogni forma di isolamento. “In questo tempo di pandemia, abbiamo cominciato a diffidare di chi ci è accanto e contro ogni nostro più innato istinto di essere sociali, ci stiamo accorgendo che nessuno appartiene più a nessuno, poiché temiamo anche un caloroso saluto o diffidiamo di un semplice accostarsi ad un amico. Viviamo nel cospetto che l’altro-da-me – chiunque esso sia -, col suo stare nella nostra vita, possa nuocere alla nostra salute”. Papa Francesco, attraverso la sua nuova lettera enciclica Fratelli tutti, ci riporta quanto già affermato in un incontro del 2013: «L’isolamento e la chiusura in se stessi o nei propri interessi non sono mai la via per ridare speranza e operare un rinnovamento, ma è la vicinanza, è la cultura dell’incontro. L’isolamento, no; vicinanza, sì. Cultura dello scontro, no; cultura dell’incontro, sì». Il giovane Beato Carlo Acutis diceva: ” La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi”. Occorre quindi ripartire da questa verità per ritrovarci e rinnovarci. Perché se è vero che stiamo perdendo tanto in umanità, più che in salute, è anche vero che possiamo risollevarci a partire proprio da questo invito. Perché non tutto è ancora perso e qualcosa di buono ancora ci è rimasto[1].
Il Contest è aperto incondizionatamente a tutti coloro che desiderano parteciparvi, a prescindere dall’età e dalla residenza anagrafica. E’ stato altresì istituito un premio speciale per gli under 21. Ogni partecipante, attraverso la fotografia, racconterà di un incontro, di uno sguardo, di un vissuto legati al periodo della pandemia e da cui sia scaturita un’emozione che faccia riflettere contro ogni forma di isolamento, o dalla quale emergano il coraggio e la sfida della ripartenza. E’ possibile scaricare il Regolamento e il Modulo di iscrizione da www.serraclubitalia.it e dalla pagina Facebook del Serra International Italia.
Antonio Cataldo Miscioscia
[1] Da Agenzia SIR – editoriale del 4.11.2020 di Piergiorgio Aquilino
scarica il modulo di iscrizione in pdf
MODULO DI ISCRIZIONE (formato docx)
SCARICA IL REGOLAMENTO fondazione
Un mese di giugno impegnativo e festoso quello che ha visto riunirsi più volte i serrani del Club di Taranto per concludere in bellezza il ricco biennio della Presidente Maria Cristina Prampolini Scapati. Incontri al caminetto nella familiarità della sua casa e all’esterno per far conoscere ad un pubblico più vasto l’azione serrana.
Particolarmente intensa e ricca di interventi la serata dedicata al concorso “Penna dello spirito” che ha visto impegnate le professoresse Anna Duma e Rosaria Liuzzi nel commento della terna proposta dalla Biblioteca Nazionale. Sul tavolo “La prima generazione incredula” di Armando Matteo, “I giovani, la fede e la Chiesa” di Mariangela Di Vagno e “Dio c’è …per davvero?” di Maurizio De Sanctis, tre libri uniti da un sottile filo rosso: la ricerca di Dio dall’incredulità alla testimonianza. Un confronto appassionato sul tema della vita di fede per i millenians, vista con gli occhi di adulti che hanno vissuto la generazione del “sessantotto” e sono stati testimoni di un progressivo sgretolarsi della vita vissuta intorno e nella parrocchia. Il divenire chiede nuove forme di comunicazione e di testimonianza e pone nuovi interrogativi sul come indicare la strada. Difficile la scelta nella terna poi conclusasi con l’indicazione del testo di Armando Matteo, ma dalla ricchezza del dibattito è scaturita la necessità di un approfondimento da fare proprio con i giovani, nelle classi, nel prossimo anno. Uno spunto anche per una diversa metodologia del Concorso scolastico.
Altro momento d’incontro assai festoso è stato quello dedicato al passaggio di consegne fra Maria Cristina Scapati e Mimmo Chiffi. Nell’incantevole scenario del Circolo Ufficiali di Marina di Taranto, una serata all’insegna della cordialità e del buon gusto che la Presidente aveva organizzato nei minimi dettagli. Tanti gli ospiti e gli amici a cui il Serra si è presentato con la veste gioiosa della convivialità che nasce dal cuore. Attenzione a ciascuno e bellezza dell’insieme, questa la cifra che ha caratterizzato non solo questa serata ma l’intero biennio di Maria Cristina.
Nella breve sintesi del percorso attuato la Presidente ha messo in evidenza i temi forti affrontati dall’eutanasia, all’ecumenismo, al rapporto con i giovani, ma innanzitutto ha sottolineato lo sforzo corale del Club per donare al Seminario Minore, oggi anche Casa per i sacerdoti anziani, una Cappella per la spiritualità serrana. Fortemente voluta dal nostro Cappellano don Francesco Maranò, sarà a breve completata ed inaugurata dall’Arcivescovo Filippo Santoro.
Il testimone passa ora a Mimmo Chiffi, imprenditore ed artista, dal forte carisma salesiano.
Maria Silvestrini
Un cammino quaresimale fatto di meditazione e preghiera quello del Serra Club di Taranto guidato da Maria Cristina Scapati. Momenti intensi si sono vissuti nell’incontro con le clarisse di Grottaglie nel silenzio accogliente della piccola chiesa del Monastero. Il messaggio spirituale di Santa Chiara, da oltre quattro secoli, risuona nel ridente paese delle ceramiche dove le claustrali vivono un’intensa comunione spirituale con la popolazione locale. La superiora, suor Pierpaola Nistri ha spiegato ai serrani la giornata laboriosa delle sorelle prima di vivere insieme la preghiera del Vespro davanti al Santissimo Sacramento.
La presentazione del libro di mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, Vivere per sempre. L’esistenza, il tempo e l’Oltre, nella Settimana di Passione, è stata una lezione sull’amore che diviene perno di ogni cosa e fonte unica di felicità. In un dialogo a più voci guidato dall’attore e regista Fabio Salvatore, si sono intrecciati esperienza e dottrina, vita vissuta e Vangelo, nel tentativo di comprendere quanto sia difficile, oggi, affrontare un tema cruciale quanto la morte. Insieme a Don Vincenzo, la dottoressa Maria Giovanna Giovinazzi, medico ANT, la dottoressa Letizia Laera, medico oncologo del MIULLI, ed il professor Vincenzo De Maglie, presidente diocesano di Azione Cattolica.... Continua a leggere
Troppo abituati a vivere in un eterno presente, troppo immersi in un individualismo senza scopo che ci sprofonda nella solitudine, plasmati da un mondo virtuale e falsato, in un ‘altrove’ che nasconde la realtà e la trasforma in fiction, abbiamo dimenticato che l’essenza stessa della morte è nel nostra bagaglio umano. Come la nascita è un passaggio da una vita dentro la mamma ad una vissuta con la famiglia, così la morte non è che un passaggio verso un mondo diverso e meraviglioso. Nulla che noi non possiamo già conoscere qui, in questa dimensione umana, attraverso quel grande interprete che è l’amore. “L’amore vero è amore in sé stesso – ha spiegato mons. Paglia – è l’unico che si effonde con gratuità, che non chiede niente, che vive della sua stessa forza ed illumina di paradiso la nostra vita. Chi non ama è già nell’inferno. Un malessere fatto di egoismo e meschineria, che ci lascia più poveri e più soli. La vita è eterna. Non siamo una parentesi tra due nulla. La qualità umana della nostra vita precede la nostra esperienza del mondo e si impone alla nostra esistenza. Non siamo nati semplicemente per assecondare la vita, siamo nati per fronteggiarla, per aiutarla, per trasformarla, per renderla migliore per tutti e particolarmente per chi fa più fatica a viverla”.
La presentazione del libro di mons. Paglia, in collaborazione con il Magna Grecia Awards Experience, è stata un’esperienza forte per i serrani. Il nostro destino ed il nostro futuro vengono consegnati a Gesù, il Figlio fatto uomo che ha condiviso la nostra vita e la nostra morte per farci partecipi della Sua Resurrezione.
Il grande Mistero della Pasqua si inizia a vivere nella Via Crucis. I serrani, nel venerdì di Passione, l’hanno meditata con la guida del nostro socio e diacono Mino Gentile con i seminaristi del seminario minore ed il nostro cappellano don Francesco Maranò. I giorni della Passione ci ricordano il Mistero in cui crediamo: siamo dei Risorti se partecipiamo alla Grazia dell’amore di Dio. Quando ci troveremo “faccia a faccia” i Suoi occhi pieni di tenerezza ci accoglieranno e scopriremo “che il paradiso è un’arca di amore senza confini”. La Pasqua di Resurrezione è consapevolezza del mistero di una vita per sempre.
Maria Silvestrini