La Presidente annuncia le date del prossimo Congresso Nazionale

Amiche e amici carissimi,

tra breve avremo l’occasione di poterci rivedere, anche se solo su piattaforma digitale, per i lavori del CNIS e, a seguire, dell’Assemblea dei Delegati dei club.

Sappiamo bene quanto questo ultimo periodo abbia messo tutti noi a dura prova, essendo stati privati, in poco tempo, di due carissimi amici, Peppino Savino e Luigi Ferro che hanno esercitato funzioni centrali nella gestione amministrativa ordinaria delle nostre attività.

Tuttavia, nonostante le difficoltà, abbiamo opposto la determinazione del fare, proprio nel rispetto verso chi tanto si è prodigato per il Serra; siamo rimasti ben saldi nei nostri impegni, con la sicurezza di chi sa di poter seguire un percorso ben tracciato, senza cedere allo sconforto.

Nonostante qualche inevitabile rallentamento, non ci siamo fermati e anche da parte dei club è arrivato il segnale della continuità, di un entusiasmo che si rinnova nel ritrovarsi insieme a condividere le tante belle iniziative di cui ho letto sulla chat del gruppo Serra.

Colgo l’occasione per ricordarvi le date dell’appuntamento all’Aquila, con il Congresso nazionale che coinciderà con la chiusura del mio mandato, e il passaggio delle consegne al Presidente eletto Giuliano Faralli nei giorni 26-27-28 maggio c.a..

Posso certamente anticiparvi che nel pomeriggio del venerdì saremo impegnati nei lavori dell’Assemblea dei delegati per il rinnovo delle cariche dei quattro Vice Presidenti, del Segretario e del Tesoriere Nazionali, come da mia convocazione del 6 ottobre 2022, mentre la giornata di sabato sarà occupata dai lavori del Congresso, che si svolgeranno nella Sala conferenze e Giardino d’inverno del Palazzo della Regione Abruzzo che la Presidenza del Consiglio ha gentilmente concesso al Serra.

Segnalo che la posizione centrale della sede del Congresso e l’allestimento, nei locali adiacenti, di un’importante mostra d’arte offriranno l’opportunità di dare un’adeguata visibilità al nostro evento e di consentire, a chiunque fosse interessato, di partecipare e di conoscere la nostra realtà associativa.

Verrà approfondito il tema, affrontato ad Assisi su altre tracce:

“Col sangue versato sulla croce pacificò il cielo e la terra” (Col. 1, 20)
Itinerari per costruire il perdono e la pace a partire dal cuore dell’uomo.

La Santa Messa che seguirà, verrà celebrata nella Basilica di S. Maria di Collemaggio per offrire l’opportunità a tutti voi di ottenere l’indulgenza plenaria, un dono spirituale che Papa Francesco, nell’agosto scorso, ha voluto estendere per un intero anno.

Non mancheranno piacevoli iniziative per intrattenere gli accompagnatori e altre da poter condividere tutti insieme.

Con gli amici della Commissione eventi, coordinata dall’instancabile Samuele, si sta lavorando alla definizione di alcuni dettagli che ci consentano, anche per domenica mattina, di organizzare qualcosa che abbia carattere di unicità.

Nelle schede che vi verranno inviate nei prossimi giorni, troverete tutte le indicazioni relative al soggiorno.

In attesa di rivedervi nella mattinata dell’11 marzo, vi saluto caramente,

La Presidente

Paola Poli

L’Aquila, 27 febbraio 2023

Maria, Madre delle Vocazioni, prega per noi!

Il Serra Club di Ferrara ricorda don Alessandro Denti

Tutto esaurito, nella capiente sala riunioni del Seminario di Ferrara, all’incontro organizzato dal Serra club per ricordare don Alessandro Denti, sacerdote scomparso poco meno di sei anni fa e sempre nei cuori dei tantissimi che lo conobbero e che ne seppero apprezzare le grandi qualità. Il tema della serata – ha osservato in apertura il presidente Alberto Lazzarini, che ha coordinato i lavori – è perfettamente in linea con le finalità dell’associazione “nata per sostenere le vocazioni, nei modi più diversi: la preghiera e l’iniziativa; l’incontro e l’aiuto economico, la divulgazione. E proprio la cultura cattolica – ciò che essa significa in questa nostra società in continua evoluzione, sempre più secolarizzata – è il secondo grande motivo d’essere del sodalizio”.

Due le relazioni-base, quelle del vicario generale monsignor Massimo Manservigi e di Alda Lucci promotrice dell’incontro; quattro le testimonianze (di Piera Murador, Roberto Pasqualini, Gianni Tebaldi e Ornella Antoniolli); il tutto alternato da letture eseguite da due lettori di eccezione e tratte da scritti dello stesso don Alessandro: Luigi Dal Cin (noto autore di libri per bambini, docente universitario) e Silvia D’Ambrosio (attrice e autrice). Più specificamente, i brani erano stati scelti dal libro realizzato su don Denti a cura di Alda Lucci, Sabina Marchetti, Simonetta Montanari, Bruno Quarneti e Silvia Veronesi.

Dalla serata è emersa di nuovo la grande figura di questo sacerdote nato nel 1959, entrato in seminario nel 1970 e consacrato nel 1983. Vicario parrocchiale a Pontelagoscuro, a San Gregorio, a S. Francesca Romana, a Voghiera e Montesanto.  Poi parroco a Malborghetto di Boara. Nel 2006 succede a don Ivano Casaroli come assistente diocesano del Movimento di Rinascita Cristiana. Nel 2016, nella cattedrale di Ferrara riceve la nomina a canonico e il titolo di monsignore.  Ma la malattia lo ha già colpito e dopo lunga agonia si spegne il 4 marzo 2017 presso l’Hospice Casa della Solidarietà ADO di Ferrara.

Molti sono stati i ricordi e le riflessioni espressi nel corso della serata, a cominciare dalla consapevolezza, da parte di don Sandro, di avere ricevuto la vocazione parrocchiale quale “Ricostruttore di cuori, da cui ricostruttore della comunità”.

Don Sandro era un uomo di gioia, dovuta all’incontro e alla sua azione evangelizzatrice che conferma come non si debba stare da soli, fermi. Credeva nella Fratellanza universale in contrapposizione all’individualismo sfrenato e operava per la cura della casa comune, della comunità locale. Don Sandro è naturalmente rimasto nel cuore di tante persone. E’ stato ed è molto amato avendo fatto tanto bene a tanti.

Di rilievo, naturalmente, è il ruolo svolto dalla famiglia, della quale scriverà: “Ricordo, anche se il cuore era gonfio di emozione e stupore, la loro libertà e il loro coraggio nell’affidare questo cucciolo d’uomo al Signore, consapevoli di non essere i proprietari della vita del loro primogenito e davanti alla mia ferma volontà, con la fede dei semplici, si sono a loro volta fidati e affidati, certi che se la cosa veniva da Dio nulla l’avrebbe fermata!”

Don Sandro – è stato detto – è “un interlocutore silenzioso per il suo collocarsi nella realtà non al centro ma alla periferia di essa: si spiegano così la sua mobilità e ad un tempo la sua capacità di ascolto e di attesa”.

Grazie alle sue capacità di relazione e di incontro, è stato un punto di riferimento essenziale per Malborghetto, non solo per quanto riguarda l’aspetto religioso, ma anche quello sociale. Ha condiviso con gli abitanti le richieste per il rifacimento della piazza, ha partecipato alle iniziative della Fondazione Navarra, ha contribuito a formare un’identità di paese, ha fortemente sostenuto la sagra di San Maurelio considerata come una parte integrante della sua azione pastorale, in quanto permetteva alla comunità parrocchiale di aprirsi all’esterno e di avvicinare anche tanti che per diversi motivi non la frequentavano o se ne erano allontanati.

Alla base della spiritualità di don Alessandro sta non solo la relazione con gli altri, ma soprattutto la relazione con l’Altro. Ecco perché nei vari interventi sono state sottolineate alcune sue “stelle polari”, ad esempio fedeltà e preghiera nel segno, in particolare, di giustizia-solidarietà-pace.

Club di Ferrara. Incontro sui migranti

Di migranti si è parlato nel corso della più recente riunione del Serra club Ferrara. Lo si è fatto attraverso la testimonianza di cinque persone che dai loro paesi sono giunti, nei modi più diversi, in Italia dove hanno iniziato a lavorare e a inserirsi, all’inizio con difficoltà e poi con soddisfazione. C’è chi si è sposato e ha avuto figli che vanno a scuola e che sono (cittadinanza o no, piaccia o no) italiani.

Nell’introduzione alla serata, che si è svolta come di consueto in Seminario, il presidente del club Alberto Lazzarini ha fotografato la situazione nella nostra provincia dove gli stranieri sono quasi 35.000 e rappresentano il 10,2% della popolazione. La nazionalità più diffusa è quella romena (19,1%) seguita marocchini, ucraini, albanesi e moldavi. Il 10,3% delle imprese (dati Camera di commercio) sono straniere, in costante crescita, e sono le uniche ad aumentare, insieme alle imprese giovani.

Di testimonianze, si accennava. Invitati da don Domenico Bedin presidente dell’Associazione Viale K ma notoriamente attivo anche in altre realtà dell’immigrazione del volontariato, si sono susseguiti al microfono un immigrato congolese, una ucraina, e tre albanesi di cui una coppia: cinque storie l’una totalmente diversa dall’altra ma tutte accomunate dalla volontà di trovare un futuro migliore rispetto a quello che si prospettava nella loro patria. E tutti uniti dal sacrificio di andarsene dai propri affetti, dalle proprie abitudini, dalla propria realtà: non poco.

La collaboratrice domestica ucraina da oltre vent’anni a Ferrara ha parlato del suo rapporto con gli anziani, non di rado malati di alzheimer, della sofferenza per la loro situazione e l’impossibilità molto spesso di comunicare. Il lavoro è comunque lavoro e per lei è importante, anzi fondamentale, soprattutto oggi con la crisi in patria dovuta dall’invasione russa che ha stravolto tutto, compresa la certezza degli affetti, visto che teme – lo ha confessato – che figlio e nipote possano essere chiamati alle armi. C’è poi chi ce la fa grazie anzitutto alla fantastica rete della comunità locale che accoglie, soprattutto quella legata alla Chiesa: è il caso di un medico albanese, specializzata e con alte responsabilità lavorative nel nostro Sant’Anna, sempre sostenuta da don Bedin che l’ha fatta studiare consentendole una carriera lavorativa; ora è sposata, ha figli, tutti ben inseriti. E ancora: un congolese giunto in città dopo mille peripezie legate agli sconvolgimenti politici del suo paese; da anni dirige un dormitorio della città; a sua volta è sposato e ha figli. Così come una coppia albanese: lui (arrivò con un gommone) lavora in un vivaio, lei fa lavori domestici. Tutti parlano un italiano quasi perfetto. “Gli immigrati – ha osservato don Bendin – iniziarono ad arrivare 30 anni fa. La definirono un’ “invasione”. Non fu capita la portata del fenomeno e nemmeno la sua capacità di cambiare la nostra cultura”. Senza queste persone chi avrebbe aiutato gli anziani a casa loro (800.000 badanti) o avrebbe lavorato nelle fabbriche, nelle fonderie o nei campi?

“Queste persone, ha aggiunto don Bedin, hanno dei volti, dei nomi, un futuro. Noi cerchiamo di aiutarli, di facilitarne l’integrazione. Ogni estate, prima dell’inizio delle scuole 100-120 ragazzini frequentano la nostra scuola per imparare un po’ di italiano”. Però “C’è un clima politico ostile e ipocrita: sfruttiamo la loro presenza e poi non attuiamo politiche di reale accoglienza. Una volta giunti in Italia gli immigrati devono attendere 3-5, anche sette anni, per ricevere un documento che consenta loro di lavorare in regola. Occorrono, appunto, regole certe. Le ingiustizie non fanno bene nemmeno agli italiani. La frase “prima gli italiani” è oscena. Andrebbe attuato lo “ius soli” per consentire ai bambini di diventare presto italiani a tutti gli effetti: oggi devono attendere il compimento dei 18 anni…”

Il Serra Club di Taranto festeggia la vocazione al matrimonio

Martedì 21 febbraio, un incontro inconsueto, coinvolgente e festoso. “Vogliamo oggi festeggiare l’amore coniugale delle nostre meravigliose coppie, testimonianza di tanto affetto, dedizione ed impegno. La vocazione al matrimonio, il sorriso di una famiglia, illuminano il mondo!” con queste parole Maria Cristina Scapati, nostra presidente, ha reso omaggio e sottolineato come l’essere sposi sia un segno grande di come l’amore di Dio si realizza nella normalità della vita di coppia.

Dare amore, trasformare l’amore nel nostro progetto di vita, nel centro di gravità di tutti gli altri progetti, almeno di quelli che vengono realizzati, questo è il senso del matrimonio cristiano, ha detto Don Francesco Maranò, nostro cappellano. E ci ha consegnato le parole di Papa Francesco agli sposi “Le diverse situazioni della vita – il passare dei giorni, l’arrivo dei figli, il lavoro, le malattie – sono circostanze nelle quali l’impegno assunto vicendevolmente suppone che ciascuno abbandoni le proprie inerzie, le proprie certezze, gli spazi di tranquillità e vada verso la terra che Dio promette: essere due in Cristo, due in uno. Un’unica vita, un “noi” nella comunione d’amore con Gesù, vivo e presente in ogni momento della vostra esistenza. Dio vi accompagna, vi ama incondizionatamente. Non siete soli! “

Nelle nostre città, dove l’indifferenza e la noia hanno creato deserti per mancanza d’amore, il sorriso di una famiglia è capace di ricreare relazione e socialità. E questo è l’apporto vincente dell’amore sponsale che nessuna ingegneria economica e politica è in grado di sostituire. “Una coppia che si ama è come una fortezza che le tempeste della vita non riusciranno mai ad abbattere. Una casa costruita sulla roccia. Una speranza per tutti”.

Tante le coppie presenti in questa serata festosa all’insegna della leggerezza e della gioia. Preparata con cura certosina dalla nostra Presidente è stata il segno di una grande comunione fraterna della famiglia serrana. Tanti fiori, tante voci, tanta amicizia. Incontrarsi per parlarsi, per rivivere pensieri e ricordi, perché la reciprocità dell’amore nasce da piccole semplici cose condivise e da tre semplici parole “permesso, grazie, scusa”.

 

 

Maria Silvestrini

Distretto 71. Incontro del Consiglio Distrettuale nella Casa Faci a Marina di Massa.

La riunione distrettuale del Distretto 71 si è tenuta sabato 28 gennaio nei locali di Casa Faci a Marina di Massa. La governatrice Elena Baroncelli ha introdotto i lavori relazionando sull’incontro del Cnis tenuto a Roma nel novembre scorso. Ha messo in risalto il decremento a livello nazionale dei soci nei club evidenziando come sia importante per il Serra International Italia aumentare il numero degli associati soprattutto giovani e per giungere ad un tale risultato sono state indicate alcune strategie come proporre programmi con iniziative di qualità che affrontino argomenti interessanti con relatori qualificati in modo tale da coinvolgere, oltre ai soci, anche la comunità del territorio in cui il club opera, collaborare con altri club per realizzare services e presentare la realtà serrana alle amicizie personali di chi è già inserito nel Serra. 

Un’altra esigenza emersa è la richiesta di formazione per i soci perché abbiano la percezione dell’importanza di fare parte di un’associazione presente in tutto il mondo e perché rinnovino le motivazioni che li hanno portati a scegliere di associarsi al Serra. È stata anche sottolineata l’importanza del sostegno alla Fondazione Italiana Beato Junipero Serra?per aiutarla a supportare i seminaristi in difficoltà. 

Elena Baroncelli ha presentato i concorsi organizzati dal Serra International Italia: il concorso fotografico giunto alla terza edizione, per il quale è stata chiesta ai club del Distretto la partecipazione, e il concorso scolastico bandito dal Serra Club di Massa e rivolto agli istituti scolastici italiani, al quale per il Distretto 71 partecipano i club di Massa e S. Miniato. Ha illustrato la premiazione avventa durante l’ultimo Cnis del primo Concorso nazionale di esecuzione musicale “Seminaristi in Musica” realizzato dal Serra International Italia e dedicato ai seminaristi italiani e della Svizzera italiana.  

La relazione si è conclusa con la notizia dell’inaugurazione della riqualificazione artistica, a cura dell’artista Gabriella Furlani, dell’oratorio San Junipero Serra a Prato, che si svolgerà sabato 25 marzo con la partecipazione del cardinale Beniamino Stella, consulente episcopale di Serra International Italia. È stata anche resa nota la data del Serra Day, domenica 30 aprile, che quest’anno nel Distretto 71 sarà celebrato a livello locale da ogni club. 

Alberto Beati del Serra Club di Cascina ha presentato il bando della nuova edizione del Premio Mons. Felici, che da quest’anno è indetto oltre che per i club del Distretto 71 anche per i club del Distretto 171. 

La riunione è terminata con l’elezione di Michele Contino del Serra Club di S. Miniato come nuovo governatore del Distretto 71, con la formazione della commissione incaricata di nominare il governatore eletto e con l’annuncio dell’incarico a Michele Guidi del Serra Club di Pisa come nuovo tesoriere nazionale del Serra International Italia.   

Dopo la riunione nella cappella della Casa Faci don Marino Navalesi, vicario generale della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, ha celebrato la S. Messa.

 

Paola Bianchi, responsabile alle comunicazioni del Distretto 71

Club di Prato. Incontro di febbraio 2023

Il 20 febbraio 2023, il Serra Club si è ritrovato alle 19:45 in Seminario Vescovile iniziando con il momento di preghiera dei vespri guidati dal Vicario Generale Monsignor Daniele Scaccini il quale ci ha introdotti nel tempo quaresimale che inizia col Mercoledì delle Ceneri simbolo storico in cui una volta i fedeli iniziavano il loro cammino penitenziale in cui i loro peccati sarebbero stati assolti durante la Settimana Santa nel giorno del Giovedì Santo.

Mons. Scaccini ha ricordato che nel Rito Ambrosiano il tempo quaresimale inizia, invece, la prima domenica di quaresima ovvero “In Capitae Quadragesimae” che tradotto in italiano significa “Inizio di Quaresima”. In questo tempo noi cattolici siamo chiamati ad astenerci dal mangiare la carne e fare digiuno il Mercoledì delle Ceneri ed il Venerdì Santo. Il digiuno deve essere un modo per avvicinare la nostra vita al Signore, che niente toglie ma tutto dona, diceva il Papa Emerito Benedetto XVI. Le parole pronunciate dal sacerdote durante il rito dell’imposizione delle ceneri si rifanno a quelle di Gesù quando iniziò la sua missione in Galilea con i primi discepoli dicendoli chiaramente: “Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo”. Questo significa che dobbiamo fidarci del Signore, stando lontano dai pensieri umani come quando Gesù rimprovera Pietro per aver fatto il suo primo annuncio della passione dicendoli: “Satana allontanati da me perché pensi secondo gli uomini anziché secondo Dio”.

Dopo la preghiera ci siamo spostati nel refettorio per la cena e con noi erano presenti la nostra Governatrice di Distretto Elena Baroncelli e Monsignor Basilio Petrà. Dopo cena ha preso la parola il nostro relatore Don Carlo Bergamaschi attuale Parroco della Chiesa di San Bartolomeo a Coiano a parlare di questa tematica: “La Pastorale Sanitaria al tempo del Covid e oltre”. Era stato ospite al nostro Serra quattro anni fa nel 2019 durante la presidenza di Roberto Stramazzo in cui aveva parlato della sua opera sanitaria in quanto Cappellano dell’Ospedale prima del Misericordia e Dolce ed ora del Santo Stefano inaugurato nel 2013 quindi dieci anni fa. La pastorale sanitaria è una delle missioni più difficili perché non è facile entrare in relazione con i malati affetti da patologie di vario tipo e ci sono casi dove si risolvono bene perché i malati guariscono o stanno meglio dalla loro patologia, mentre altri casi sono irreversibili ed il paziente è destinato ad andarsene. Non è facile trovare le parole giuste per portare consolazione e conforto perché ogni malato ha una certa reazione per via della situazione che sta vivendo e se ha fede riesce ad affrontarla meglio rispetto a chi non crede ma trova conforto nelle persone a lui care e ci sono casi in cui c’è chi riesce a convertirsi negli ultimi giorni di vita anche se la Misericordia di Dio è infinita anche su quelli che non si convertono ma hanno il cuore buono che è la cosa che importa a Dio, che guarda in ciascuno di noi. In ospedale ci sono malati di altre etnie come africani, bengalesi, cinesi, pakistani che hanno un credo religioso diverso dal nostro. Però Don Carlo non si è mai tirato indietro ed ha portato il suo supporto anche a loro seppure non sia stato sempre ben accetto e gradito, ma questa è la missione che ha un cappellano e non è sempre la stessa ma comporta un rinnovamento giornaliero. Quando è arrivata la pandemia verso la fine del 2019-inizio 2020 le cose sono cambiate per via delle terapie intensive e rianimazioni che si sono riempite a causa dei tanti ricoverati e Prato è stata la città con maggior numero di contagi rispetto ad altre. Fra i morti di Covid 19 ci hanno lasciato alcuni sacerdoti come Don Uberto Fedi (1931-2020) storico parroco di Tavola ed era il decano del clero pratese, Don Renato Fiaschi (1936-2021) per anni parroco a Vaiano e Figlie nonché assistente spirituale degli alpini, Don Mauro Rabatti (1939-2021) che ha guidato per tutta la sua vita la comunità di Santa Lucia e anche allora non è stato facile fare il cappellano visto la lontananza fra i malati e i propri cari e anche per portare la comunione o dire una preghiera dovevano essere super protetti di mascherine e altro. All’interno della cappella dell’ospedale viene celebrata la Santa Messa la mattina e il pomeriggio e non è mai mancata la Via Crucis all’esterno del presidio ospedaliero il Venerdì Santo di ogni anno anche in tempo di pandemia per scongiurare la fine della pandemia. La figura del cappellano è molto sentita nel Nord Italia perchè ci sono alcune strutture sanitarie gestite da sacerdoti e religiosi ma anche da noi ha la sua importanza come in altre parti del paese ci ha detto Don Carlo che quest’anno celebra trenta anni di sacerdozio avvenuto nel lontano 1993 quindi auguri per il suo traguardo ma continuiamo a pregare per le vocazioni sacerdotali.

Marco Giraldi-Vicepresidente delle Rispettive Comunicazioni Sociali del Serra Club di Prato 534 appartenente al Distretto 71 della Regione Toscana Nord/Sardegna

Club di Catania. Incontro di febbraio 2023 sulla Sicilia araba.

Nell’ambito della serie di incontri culturali organizzati dal Serra Club di Catania, giovedì 16 febbraio 2023 si è svolto, presso il Seminario Interdiocesano di Catania, un seminario dal titolo “Sicilia Araba”, tenuto dalla prof.ssa Marinella Cocuzza Ferlito, componente del consiglio direttivo e past president del Club. L’incontro si è svolto subito dopo la consueta celebrazione eucaristica nella quale i soci hanno condiviso la loro preghiera nello spirito serrano che li accomuna.
Finalizzato a ripercorrere le principali tappe storiche e rintracciare le significative impronte culturali della dominazione araba in Sicilia, l’evento ha registrato una folta partecipazione di persone, oltre a una nutrita presenza dei soci del Club. Fra le gradite presenze, anche il Vescovo Emerito di Catania, S.E. Mons. Salvatore Gristina. Dopo i saluti istituzionali del presidente del Club, dott. Massimo Martino, la relatrice ha sviluppato con autorevole destrezza un dettagliato excursus storico. Così, convinti di aver trascorso assieme pochi minuti, gli intervenuti hanno ascoltato per più di un’ora la prof.ssa Marinella Cocuzza Ferlito che, senza nemmeno bisogno di alcun supporto
scritto e grazie a un eloquio delicato e colloquiale, è riuscita a raccontare un intricato snodo di eventi.
Infatti, la narrazione della è partita dalle prime fasi dell’espansionismo islamico, iniziato dopo la morte di Maometto (632), durante il quale gli arabi indirizzarono le loro mire verso i territori dell’Ifriqiya, rimanendo sempre lontani dall’idea, pur ambita, di volgersi verso la Sicilia. Fu il Turmarca bizantino di Sicilia Eufemio che creò l’occasione opportuna. Pur di fronteggiare ribellioni interne che minavano il suo controllo dell’isola al punto da costringerlo a riparare in Africa, egli chiese aiuto al principe aghlabita Ziyadat Allah. Questi, fingendo di limitarsi a fornire ad Eufemio l’aiuto richiesto, si decise a riunire le milizie per prendere la Sicilia, affidandole al comando del faqid Asad ibn al Furat. Sbarcati a Mazara il 16 Giugno 827, gli arabi portarono sul territorio siciliano una sanguinosa guerra di conquista che durerà fino al 900 circa.
Il racconto della professoressa si è poi soffermato sul lungo periodo di pacifica e prolifica convivenza che, una volta impadronitisi dell’isola, gli arabi seppero organizzare con tutti i residenti, di qualsiasi estrazione culturale e religiosa fossero. Numerosi i riferimenti fatti ai nomi delle città, alle tracce artistiche e architettoniche rinvenibili tutt’oggi come testimonianza di una prosperità governativa che si accompagnò con quella economica e sociale favorendo, peraltro, arte e poesia. La relatrice ha anche reso conto di alcuni lasciti poetici e letterari, recitando alcuni testi e riferendo su tutta una serie di lemmi della lingua italiana o del dialetto siciliano etimologicamente derivanti da parole arabe. Il filo narrativo è giunto fino a poco dopo l’anno 1000, periodo nel quale, a seguito di alcuni conflitti fra milizie al comando di diversi condottieri arabi che cercavano di sopraffarsi vicendevolmente, i Normanni iniziarono a prendere il controllo dell’isola.
Hanno conclusivamente arricchito l’evento alcuni interventi, fra i quali anche quelli di due socie del Club, la prof.ssa Renata Gentile e la prof.ssa Nuccia Sinatra. La serata si è conclusa nel vivo apprezzamento per la relatrice e per la completezza della sua trattazione.

Prof. Alessio Emanuele Biondo
Vice Presidente Comunicazioni
Serra Club Catania

Fondazione Beato Junipero Serra: adempimenti del 5 per mille

  Fondazione Italiana Beato Junipero Serra

 

ADEMPIMENTI DEGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA E DI PUBBLICITA’

LEGGE 4 AGOSTO 2017 – ARTICOLO 1, COMMI 125-129

 

ANNO 2022

  • Soggetto ricevente: Fondazione Italiana Beato Junipero Serra – C.F. 95018870105
  • Denominazione e CF soggetto erogante: Agenzia delle Entrate – C.F. 06363391001

– Data dell’incasso: 29/10/2021

Somma incassata: Eu 13.712,08= (euro tredicimilasettecentododici/zeroottto)

– Data dell’incasso: 16/12/2022

Somma incassata: Eu 12.857,96= (euro dodicimilaottocentocinquantasette/novantasei)

Causale del rapporto economico: Contributo 5 per mille anno 2020

ELARGIZIONI RAMO NON ONLUS

  • Università Pontificia Salesiana: euro 2.000,00= (duemila/00);
  • Seminario Vescovile di Arezzo: “ 4.000,00= (quattromila/00);
  • Seminario Arcivescovile di Firenze: euro 2.000,00= (duemila/00), restituita per un errore nel nominativo del beneficiario e riemessa il 15/02/2023;
  • Seminario Diocesano di Altamura, Gravina, Acquaviva delle Fonti: euro 2.000,00= (duemila/00); restituita per intervenute mancanze di requisiti;
  • Seminario Arcivescovile di Palermo: euro 2.000,00= (duemila/00);
  • Seminario Vescovile di Aversa: “ 4.000,00= (quattromila/00);
  • Seminario Regionale Abruzzo-Molisano di Chieti: euro 2.000,00= (duemila/00);

ELARGIZIONI RAMO ONLUS

  • Seminario Diocesano di Livorno: euro 2.000,00= (duemila/00)
  • Seminario Diocesano di Brindisi: “ 2.000,00= (duemila/00);
  • Seminario Vescovile di Aversa: “ 4.000,00= (quattromila/00);
  • Seminario Arcivesivile di Acireale: “ 2.000,00= (duemila/00);
  • Seminario Arcivescovile di Udine: “ 4.000,00= (quattromila/00);
  • Seminario Interdiocesano di S.Cromazio di Pagnacco (Udine): euro 4.000,00= (quattromila/00);
  • Seminario Vescovile di Arezzo: euro 4.000,00= (quattromila/00);
  • Seminario Arcivescovile di Palermo: euro 2.000,00= (duemila/00).

 

FONDAZIONE ITALIANA BEATO JUNIPERO SERRA
Presidente: Marco Crovara cell 335 6227992 email mar.cro@hotmail.it
Segretario : Paolo Tiezzi Maestri cell 338 6581170 email paolotiezzimaestri@libero.it
Tesoriere : Luciano Maggi cell 335.67.69.217 email info@maggiassociati.it

Scomparsa Segretario Ferro: il ricordo della Presidente

Carissimo Luigi, 

ci si dice sempre che non si è mai pronti ad accettare la scomparsa di una persona che ci è cara, perché il cuore oppone resistenza al solo pensiero di una separazione definitiva, irreversibile da chi si ama.

E negli ultimi mesi questa resistenza, per tutti noi, è stata messa a dura prova, prima con il caro Peppino e oggi con te, risultando ancora una volta vana.

Eppure, il senso di una vita, il valore di una persona non si misura sulla mancanza, sulla privazione della sua presenza, ma nel riempimento, nell’arricchimento di ciò che permane di sé nelle vite degli altri.

E tu, caro Luigi, hai lasciato tanto in chi ha avuto il privilegio di incontrarti, in quanti si ritrovano uniti in un unico abbraccio alla tua amata Franca, agli adorati figli, nipoti e parenti tutti che testimoniano la tua presenza viva nella stessa filigrana di valori e ideali di cui è intessuta tutta la tua esistenza.    

Se mi soffermo a riflettere da quanto tempo ti conosco, beh, con tanti soci Serrani, mi trovo a rispondere: da sempre! perché da quando è avvenuto il mio incontro con il Serra, e parlo di qualche decennio fa, tu c’eri, e come altri amici che non sono più tra noi, ne hai tracciato la storia, fin dal lontano 1975, come socio fondatore del club di Viterbo, e più avanti come Segretario nazionale, contribuendo a garantirne la continuità nella stabilità. 

Chi ti conosce da tempo, sa infatti quanto tu sia sempre stato ben ancorato a quei principi solidi, non negoziabili, che vedono nella lealtà, nel rispetto e nell’amicizia la costruzione di rapporti duraturi, maturi.

Ti abbiamo amato e ammirato per quel rigore al quale ci hai sempre richiamati nell’applicazione di norme che nessuno conosceva meglio di te, offrendo sempre soluzioni a questioni talvolta delicate, spinose, rappresentando un faro che indica sempre la rotta per non incorrere in falle che sgretolano la sacralità delle relazioni o la credibilità delle azioni.

Personalmente, soprattutto in questi ultimi due anni, ho avuto il privilegio di averti accanto, in un leale, affettuoso legame di collaborazione costante, quotidiana e ti dico grazie per non avermi/averci fatto mai mancare il tuo sostegno; grazie per esserci stato SEMPRE, per un suggerimento, un consiglio, un confronto in qualunque momento, senza mai derogare al rispetto dei ruoli, senza mai prevaricare con l’autorevolezza che la tua grande esperienza e l’età ti riconoscono e che ti avrebbero consentito di fare; grazie per il tempo che mi hai/ci hai dispensato senza preoccuparti degli orari perché spinto solo da un senso del dovere che racconta tutto il tuo amore per il Serra.

Un solo limite hai posto ai nostri contatti, la fascia oraria pomeridiana in cui seguivi il rosario e la S. Messa in televisione da quando le tue condizioni non ti consentivano più di uscire.

Vedi Luigi, hai scelto il Serra perché sei un uomo di grande fede, quella che ha orientato tutto il tuo percorso su questa terra e oggi vegliano su di te i due labari, quello del club di Viterbo e quello nazionale, per accompagnarti in questo ultimo viaggio con il simbolo che hai portato orgogliosamente sul petto per tanti, tantissimi anni.

So che negli ultimi giorni, nonostante le difficoltà causate dal tuo stato di salute, i tuoi cari ti hanno sentito pregare. Sono certa che quando ti sei consegnato al Signore, implorando la protezione per l’amata Franca e per tutti i tuoi familiari, avrai invocato, anche per il tuo Serra, un piccolo spazio di cielo.

Ciao, Amico caro!

IL SERRA PIANGE LA SCOMPARSA DEL SEGRETARIO NAZIONALE LUIGI FERRO

La famiglia del Serra International Italia piange la scomparsa dell’amatissimo amico dott. Luigi Ferro, Segretario nazionale e Presidente del club di Viterbo.
L’annuncio, giunto nella mattinata di mercoledì 8 febbraio, è stato dato dalla Presidente nazionale, Paola Poli, che ha chiesto a tutti i serrani di “accompagnare Luigi con la preghiera in questo suo ultimo viaggio verso la Casa del Padre”.
Il rito delle Esequie avverrà giovedì 9 febbraio, alle ore 14.30, in Viterbo, presso la Basilica Madonna della Quercia (Via del Santuario, 59).
Alla moglie Franca e all’intera sua famiglia, l’abbraccio più affettuoso da parte di tutta la comunità serrana, sempre grata per l’incessante lavoro di Gigi a favore della promozione dei valori cristiani e a sostegno delle vocazioni sacerdotali.